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Digi accoglie la richiesta dell’AGCOM e informa i propri clienti sui servizi Cash for SMS

L’operatore virtuale di rete mobile Digi ha informato la propria clientela sull’illegalità dei servizi Cash for SMS, ossia quelli che incentivano la rivendita dei messaggi residui della propria tariffa, chiarendo i pericoli che si corrono aderendovi e mettendosi a disposizione per qualunque situazione inerente.

Recentemente, infatti, la compagnia telefonica ha pubblicato la cosiddetta Informativa in merito ai servizi c.d. “Cash for SMS” nella pagina “informazioni utili” della sezione “servizi” all’interno del proprio sito ufficiale.

Questa novità segue le direttive imposte dal provvedimento preso settimana scorsa dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), la quale ha approvato un piano di interventi per bloccare le applicazioni coinvolte nella vicenda invitando le società di telecomunicazioni a spiegare agli utenti il fenomeno ed a restare vigili per eventuali segnalazioni da effettuare.

Per chiunque non ne sia ancora a conoscenza, si tratta di una pratica diffusa negli ultimi mesi sul web che promuove il download di alcune applicazioni abusive che consentono agli utenti di cedere, dietro un compenso economico, i quantitativi di SMS non utilizzati tra quelli inclusi nelle offerte sottoscritte con un operatore telefonico.

Essendo stati accertati casi di utilizzo improprio degli SMS ceduti e trattandosi comunque di fornitura abusiva di servizi di comunicazione elettronica, l’Autorità è intervenuta per interrompere la diffusione del fenomeno.

Dentro il documento rilasciato, Digi rende noti i rischi che comporterebbe l’adesione all’iniziativa: si parla solo di pericoli legati alla SIM coinvolta, come ad esempio il blocco della linea telefonica ad essa associata, ma in realtà a seconda della gravità dei fatti si potrebbe sfociare in conseguenze giuridiche più pesanti.

Inoltre l’MVNO invita gli utenti a un utilizzo lecito dei servizi telefonici nel rispetto delle condizioni generali di contratto ed a gestire la propria linea telefonica tramite esclusivamente i canali e servizi Digi ufficiali in modo da evitare di cadere nella trappola dei trasgressori.

Si ricorda che già prima dell’intervento diretto dell’AGCOM parecchie compagnie telefoniche operanti in Italia avevano provveduto a informare i consumatori man mano che la pratica andava diffondendosi: tra questi MondoMobileWeb ha riportato le posizioni di WindTre, TIM e Kena, Iliad, Very Mobile, Spusu, Coop Voce e, per ultimi, Fastweb e ho Mobile.

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