Fondazione Vodafone ha lanciato una nuova campagna social, denominata “NON è OK“, che ha l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del controllo coercitivo, una delle varie tipologie di violenza psicologica.
In particolare, la campagna, diffusa da Fondazione Vodafone negli undici Paesi in cui è presente l’app Bright Sky, intende accrescere la consapevolezza sulle varie forme di violenza psicologica e promuovere l’utilizzo dell’applicazione gratuita (sviluppata in collaborazione con CADMI – Casa delle Donne Maltrattate e Polizia di Stato), che fornisce risorse e strumenti per le donne che subiscono violenze e maltrattamenti, ma può essere utilizzata anche da tutti coloro che sono vicini alle vittime (è disponibile anche una versione browser di Bright Sky).
A tal proposito, è bene ricordare che, nel corso degli anni, Fondazione Vodafone ha voluto promuovere il suo impegno nel contrastare ogni forma di violenza sulle donne. Ad esempio, la campagna “Otto su Dieci” (il cui nome riprende i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, che indicano come otto donne su dieci che hanno subìto una violenza non hanno mai denunciato il loro maltrattante) è stata lanciata in esclusiva su TikTok e ha raccontato otto episodi di violenza non denunciati, scritti e interpretati da quattro giovani influencer.
Il progetto #ChiedoPerUnAmica, invece, intendeva sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza di genere, mentre #ScrivoPerUnAmica ha portato alla pubblicazione di una raccolta di storie, raccontate da un collettivo di scrittrici, dedicate sempre alle diverse forme di violenza di genere.
Vodafone ha anche introdotto misure a tutela dei propri dipendenti che hanno subito o subiscono violenza, consentendogli, nel rispetto della privacy, di usufruire di 15 giorni di permesso retribuito, oltre che del supporto psicologico di un medico competente e di appositi servizi dedicati.
Tramite l’accordo sul lavoro agile siglato con le organizzazioni sindacali a novembre 2020, inoltre, è prevista una maggiore flessibilità per le vittime di violenza, con possibilità di richiedere una diversa modulazione della percentuale di lavoro agile, compatibilmente con le proprie necessità personali.
La nuova campagna “NON è OK” (visibile tramite il video YouTube), nello specifico, simula una chat tra amici, in cui la vittima del controllo coercitivo, inizialmente, prova a confidarsi su quello che sta realmente succedendo (intimidazioni, controllo, umiliazioni e limitazione della libertà da parte del proprio partner), ma alla fine si limita solamente a scrivere “è tutto ok“.
Non è raro, infatti, che le vittime riscontrino difficoltà nel riconoscere questa forma di abuso e che, di conseguenza, ridimensionino la situazione, per non far preoccupare i propri cari in merito a episodi che non vengono riconosciuti come gravi.
Editing Ileana Gira
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