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Digitale, Colao sul PNRR: già stanziati 11 miliardi di euro tra fibra, 5G e altri servizi

Nella mattinata di oggi, 5 luglio 2022, il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, ha partecipato a una conferenza stampa per illustrare lo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in ambito digitalizzazione e innovazione.

Nel corso dell’evento, trasmesso anche in diretta streaming e tenutosi presso la Sala Stampa della Stampa Estera a Roma (in Via dell’Umiltà 83) Colao ha indicato quella che è la finalità principale del PNRR, ovvero di rendere l’Italia, in circa 5 anni (entro il 2026), migliore, più attraente e più competitiva.

Il Ministro ha, infatti, definito il piano una “somma di interventi“, un vero e proprio strumento per legare in maniera organica un Paese che possa essere in grado di offrire un sistema educativo e di ricerca più forte, una pubblica amministrazione (PA) più digitale e connessa, trasporti più sostenibili, un sistema sanitario e scolastico aperto a tutti e che sia capace di utilizzare al meglio le risorse turistiche e culturali di ogni regione.

Per poter fare ciò, nel 2021 sono stati fissati degli obiettivi digitali, che Vittorio Colao ritiene siano più “aggressivi” rispetto a quelli del Digital Compass europeo, per i quali sono stati stanziati 20 miliardi di euro, di cui 15 sono stati già allocati o assegnati (in particolare, quasi 11 miliardi di euro per il digitale e 4 miliardi per il settore spaziale), tramite un sistema di target, un sistema di milestone (con traguardi intermedi raggiunti nel corso di un progetto) e un metodo appositamente studiato per il PNRR.

Il primo settore d’interesse per il piano è quello delle reti, con il fine ultimo di rendere l’Internet ultraveloce alla portata di tutti e ovunque (tutti i bandi di connettività sono stati chiusi a meno di un anno dal loro lancio).

A tal fine, Vittorio Colao ha dichiarato che l’Italia sarà il primo Paese europeo ad avere il 100% di fibra per il 5G, la copertura includerà il 99% della popolazione e le reti a banda larga saranno al 94% in fibra (grazie ai 6,7 miliardi di euro di investimenti dello Stato a cui si aggiungo i 2,2 miliardi investiti dalle aziende vincitrici dei bandi).

PNRR
Il Ministro Vittorio Colao (immagine di repertorio)

Il secondo punto del PNRR in ambito digitalizzazione e innovazione riguarda i progetti per la PA (il 77% dei comuni italiani e il 66% delle scuole hanno richiesto i fondi), grazie ai quali, dal 2021 al 2022, i numeri delle piattaforme digitali per la pubblica amministrazione sono più che raddoppiati (da 16 milioni di identità digitali a 31 milioni; da 185 milioni a 528 milioni di transazioni e 30 milioni di download dell’app IO, che verrà potenziata e ingloberà tutti i servizi offerti dallo Stato).

Parte delle risorse del PNRR sono state stanziate per la realizzazione di un Trasformation Office (team composto da 300 persone) che si occuperà di sostenere, supportare e verificare i lavori svolti da tutti i comuni che hanno richiesto i fondi. Uno degli obiettivi in questo settore, poi, è quello di permettere ai cittadini di ottenere, entro il 2023, il domicilio digitale (con pagamenti, documentazione e avvisi direttamente sui device), con l’intenzione di rendere il progetto fruibile per tutta l’Europa.

Il terzo punto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguarda la sanità digitale, con cui si punta all’equità dei servizi offerti e a un accesso facilitato dei dati sanitari (fascicolo sanitario elettronico e piattaforme di televisita e teleconsulto).

In merito alle competenze digitali, invece, il PNRR prevede lo stanziamento di mezzo miliardo di euro, che insieme alle iniziative di training di massa, include anche il “Fondo della Repubblica digitale” (350 milioni di euro), che prevede l’erogazione di fondi a enti che, oltre a formare le persone, le aiutino successivamente a trovare lavoro (primi bandi in autunno 2022 mentre l’erogazione dei fondi avverrà sulla base di dati provati e su un tasso di successo degli enti di almeno il 75%).

Il piano, inoltre, mira al rilancio della leadership italiana nel settore spaziale, con possibili benefici anche in ambito agricolo, logistico, civile e sulla sicurezza.

Il Ministro Vittorio Colao, in ogni caso, è ottimista sul fatto che, dopo le elezioni politiche del 2023, l’architettura del PNRR rimarrà invariata, ritenendo che gli obiettivi di questo piano siano condivisi e, proprio per questo, prescindano dall’orientamento politico di chi si trova o si troverà in futuro al governo.

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