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AGCOM adotta un piano di interventi contro le app che incentivano la rivendita illegale di SMS

La vicenda che vede protagonista la pratica del cosiddetto “Cash for SMS” sembra giungere a un punto di svolta: infatti oggi, venerdì 1° luglio 2022, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato un piano di interventi per bloccare le applicazioni coinvolte.

Per settimane MondoMobileWeb ha trattato un argomento ormai in voga nel settore delle telecomunicazioni riportando di volta in volta le informative delle compagnie telefoniche operanti in Italia che, attraverso delle comunicazioni specifiche, hanno avvertito la propria clientela sul fenomeno diffuso sul web.

In tal senso ad aprire i battenti è stata ormai un mese e mezzo fa WindTre, seguita un paio di settimane dopo dal duo TIMKena e via via a ruota nel giro di pochi giorni da IliadVery MobileSpusuCoop Voce; più recentemente anche Fastwebho. Mobile si sono unite, infine, all’elenco.

Sintetizzando in breve il meccanismo, si ricorda che la pratica illecita consiste innanzitutto nella promozione pubblicitaria online di applicazioni scaricabili in store secondari (nei quali, dunque, non sono garantiti i necessari controlli previsti dalle normative degli store ufficiali) che tramite slogan variopinti promettono il guadagno di denaro in cambio della vendita degli SMS non consumati tra quelli inclusi nella propria offerta telefonica.

Una volta preso il possesso degli SMS, i gestori delle app incriminate li utilizzano principalmente con finalità illegali quali, ad esempio, attività di spamming, phishing, smishing e furto di dati personali privati.

Tutto ciò comporta problemi ai destinatari dei messaggi, ma anche per coloro i quali, caduti nel tranello, hanno venduto gli SMS poiché, nonostante le comunicazioni illegittime non partano dal proprio cellulare, comunque ne risulteranno loro gli effettivi mittenti.

In questo modo, oltre a diventare fornitori abusivi di servizi di comunicazione elettronica, i titolari dei numeri di telefono coinvolti rischiano che le proprie informazioni private vengano messe a repentaglio.

Adesso la vicenda potrebbe assumere una svolta dal momento che l’AGCOM ha pubblicato un comunicato nel quale afferma di aver adottato un piano di interventi per contrastare il fenomeno in questione.

Ai sensi dell’articolo 98-decies, comma 2, del Codice delle comunicazioni elettroniche, l’Autorità ha imposto il blocco delle applicazioni individuate grazie alle attività di vigilanza. In aggiunta, il piano impegna gli operatori telefonici a monitorare gli effetti delle misure adottate e a tenere l’AGCOM costantemente informata a riguardo.

Infine, le telco hanno l’obbligo di mettere in chiaro ai propri consumatori sia la natura illecita della pratica, sia i rischi che si corrono aderendo a tali iniziative, i quali abbracciano provvedimenti in ambito prettamente telefonico, come ad esempio il blocco della SIM e dei servizi a essa associati, ma possono anche sfociare in conseguenze più gravi di tipo giuridico.

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