Anche Fastweb e ho. Mobile informano sulla pratica illecita della rivendita di SMS
Di recente ho. Mobile e Fastweb hanno condiviso delle informative riguardanti la rivendita abusiva di SMS, al fine di tutelare i propri clienti.
Il fenomeno illegale si è largamente diffuso nell’ultimo periodo, ma non è consentito dalla regolamentazione vigente e dalle condizioni generali di contratto che le compagnie telefoniche impongono al momento della sottoscrizione di una tariffa.
Ultimamente molti gestori telefonici stanno pubblicando comunicazioni ad hoc sul tema. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati proprio ho. Mobile e Fastweb.
Il primo, nel corso della giornata di Martedì 21 Giugno 2022, ha fatto apparire sulla sezione “News” del sito ufficiale, un messaggio mediante il quale ha raccomandato ai propri clienti di non installare le applicazioni che forniscono servizi “Cash4SMS” o di rimuoverle tempestivamente dai dispositivi nel caso siano già state installate.
Anche Fastweb ha deciso di attivarsi in tal senso, aggiornando la sezione “Comunicazioni alla clientela” del proprio sito ufficiale inserendovi la relativa informativa.
All’interno di quest’ultima viene comunicato che l’operatore (su indicazione dell’AGCOM) ha già bloccato alcune App e siti Web che fornivano servizi cosiddetti “Cash4SMS“.
Il gestore telefonico ha inoltre ricordato ai propri clienti che decidono di cedere quantitativi di SMS della propria offerta commerciale per tali pratiche illegali, che potrebbero essere soggetti alla sospensione del servizio e alla risoluzione del contratto.
Entrambi gli operatori hanno colto l’occasione per ricordare che, come detto pocanzi, questo genere di App che pubblicizzano guadagni mediante la rivendita di SMS non utilizzati inclusi nell’offerta telefonica del cliente, non sono conformi alla regolamentazione vigente, né sono consentite dalle loro Condizioni Generali di Contratto.
La pratica illecita consiste nel pubblicizzare agli utenti delle applicazioni di natura sconosciuta e indurli al download da store poco affidabili attraverso slogan promozionali come ad esempio “Fai profitti con i tuoi SMS inutilizzati”, “Vendi gli SMS che non usi” oppure “Sfrutta i tuoi SMS inutilizzati”.
In sostanza la metodica permette al gestore dell’app di acquistare in cambio di denaro un quantitativo di SMS inclusi nella promozione attiva sul cellulare associato e di cui l’utente non usufruisce. A questo punto, senza che il cliente se ne accorga, viene sfruttata la possibilità di inviare messaggi dal numero di telefono dell’ingannato per finalità di qualunque tipo.
Le attività più frequenti sono rappresentate da: spamming, smishing, furto dei dati personali e, in generale, una serie di frodi informatiche che sulla carta risultano realizzate dall’utente tratto in tranello.
In aggiunta, la concessione del proprio numero per l’invio di SMS a terzi individui sconosciuti, mette a repentaglio anche le informazioni private del malcapitato che, dopo averli venduti, non può più controllare i messaggi.
Già da qualche tempo società di telecomunicazioni come WindTre, Iliad, Very Mobile, Spusu, TIM e Kena, hanno preso posizione contro questo fenomeno della vendita degli SMS, condividendo delle apposite informative.
La Commissione dell’AGCOM il 15 giugno 2022 ha discusso anche sul caso dei servizi di tipo “Cash for SMS” forniti attraverso l’ulteriore sito web relativo alle ulteriori app “Coinbox” e “SMSCashback”.
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