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Tim: accordo con Organizzazioni Sindacali per prepensionamento di 1200 dipendenti

Ieri, 7 giugno 2022, il Gruppo Tim e le Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCom-UIL, UGL Telecomunicazioni, unitamente al Coordinamento Nazionale RSU Tim, hanno sottoscritto un accordo per permettere il prepensionamento di 1.200 dipendenti tra settembre e novembre 2022.

Secondo quanto riportato nel verbale sottoscritto dalle parti interessate, il motivo dell’accordo è dovuto al fatto che, in continuità con il 2021, resta fondamentale il ricorso al remix professionale delle persone di Tim, all’inserimento di competenze professionali non sufficientemente presenti in azienda e all’uscita volontaria, con gli strumenti previsti dalla legge, del personale prossimo alla pensione, in modo da realizzare il processo di turn over.

L’accordo è in continuità con l’intesa dello scorso 8 marzo 2021 tra Tim e le Organizzazioni Sindacali, in cui era stato sottoscritto l’impegno a valutare il ricorso alla misura di accompagnamento alla pensione prevista dall’art. 4, commi da 1 a 7ter, della legge n. 92/2012, nel caso in cui ci fosse stata l’esigenza di ricorrere a strumenti di esodo anticipato nel corso del 2022.

L’accesso a tale esodo avrà come destinatari i dipendenti (fino a un numero massimo di 1.200) che raggiungeranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2027, in caso di tecnici on field e di progettisti di rete (con il relativo personale di coordinamento), oppure entro il 31 dicembre 2028 per il restante personale.

Tim

I lavoratori in possesso dei suddetti requisiti dovranno esprimere il proprio consenso a risolvere il rapporto di lavoro con effetti entro il 30 novembre 2022 (le cessazioni avverranno dal mese di settembre 2022 e non oltre il 30 novembre 2022).

Tim corrisponderà mensilmente all’INPS un importo corrispondente al trattamento di pensione che spetterebbe ai dipendenti coinvolti in base alle vigenti regole, fino alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico di vecchiaia, nonché a versare all’Istituto la contribuzione correlata fino al raggiungimento dei requisiti minimi previsti, secondo quanto previsto dalle norme di legge e dai provvedimenti amministrativi di esse esplicativi.

Alla luce di ciò, Tim intende dare adeguata diffusione dell’accordo tramite apposito comunicato, fissando modalità e termini per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte dei dipendenti destinatari.

Una volta raccolte le adesioni, l’azienda presenterà nei confronti dell’INPS la domanda di accesso alla prevista procedura, corredata dall’elenco degli interessati. Come stabilito dalla legge, sarà l’Istituto nazionale della previdenza sociale a effettuare la certificazione del diritto e il calcolo della prestazione di esodo.

Nel caso in cui si verifichino le condizioni, Tim valuterà la replicabilità dell’accordo stipulato nella giornata di ieri anche per le altre aziende del Gruppo.

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