Durante l’ultima giornata dedicata al Festival dell’Economia di Trento (tenutosi dal 2 al 5 giugno 2022), il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, si è espresso in merito al tema “Concorrenza e leggi europee sul digitale, quali sfide ci attendono“, con particolare riferimento al progetto sulla rete unica.
L’intervento del Ministro è successivo al protocollo di intesa non vincolante (Memorandum of Understanding, MoU), sottoscritto lo scorso 29 maggio 2022 da CDP Equity, KKR, Macquarie, Open Fiber e Tim, relativamente al progetto di integrazione tra le reti di Tim e Open Fiber.
L’obiettivo è quello di avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR, per accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale.
Poco dopo la firma del MoU, Colao aveva già palesato il suo punto di vista, sottolineando la necessità in Italia di creare un’infrastruttura in grado di arrivare dappertutto. Questa, però, non può essere gestita da un solo operatore, ma deve essere messa al servizio di tutti.
A tal proposito, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il Ministro ritiene che il fatto che lo Stato, attraverso CDP (Cassa Depositi e Prestiti), sia il maggior azionista nel progetto della rete unica rappresenta una garanzia per salvaguardare la concorrenza delle infrastrutture, la libertà di scelta dei cittadini e consentire grandi investimenti.
Vittorio Colao è anche dell’opinione che, per i prossimi 5 o 6 anni, verranno effettuati investimenti per la fibra, per il 5G e per le infrastrutture informatiche. Data l’assenza di concorrenza tra le infrastrutture in Italia, il progetto sulla rete unica sarà quello di mettere insieme la proprietà della rete fissa (ci sono altre soluzioni di collaborazione anche sul mobile), per far sì che tutto il Paese benefici di una connessione in fibra.
Ciò, comunque, dovrà avvenire senza inficiare la concorrenza e la libertà di scelta dei cittadini e senza favorire un player o l’altro. A detta del Ministro, tuttavia, l’accordo sulla rete unica dipenderà principalmente dalle aziende e dalla buona volontà dei soggetti esteri.
Si specifica, infine, che con la sottoscrizione del Memorandum of Understanding (MoU) non vincolante, le parti coinvolte nel progetto rete unica si sono impegnate a negoziare in via esclusiva e in buona fede i termini e condizioni dell’operazione, con l’obiettivo di addivenire alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.
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