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Antitrust, fatturazione post recesso: avviate istruttorie contro TIM, Vodafone, WINDTRE e Fastweb

L’Antitrust ha deciso di avviare dei procedimenti istruttori nei confronti di TIM, Vodafone, WINDTRE e Fastweb, con l’obiettivo di accertare le eventuali violazioni dovute alla possibile pratica commerciale scorretta della fatturazione post recesso posta in essere dagli operatori per i servizi di telefonia.

Lo ha reso noto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nella giornata di oggi, 23 Maggio 2022, con la pubblicazione nelle ultime ore del consueto bollettino settimanale, in questo caso il numero 19/2022.

All’interno del bollettino dell’Antitrust sono presenti quattro avvisi di avvio di procedimento istruttorio, che riguardano Vodafone (PS12300), Fastweb (PS12302), WINDTRE (PS12303) e TIM (PS12304).

In tutti i e quattro i casi, l’informativa di avvio delle istruttorie si è reso necessario “in ragione del numero elevato di istanze di intervento pervenute”, e riguardano la pratica della fatturazione post recesso a danno dei consumatori.

Dunque, gli avvisi pubblicati dall’Antitrust servono per informare i soggetti interessati che abbiano presentato istanza di intervento che, con comunicazione del 28 Aprile 2022, è stato avviato nei confronti di TIM, Vodafone, WINDTRE e Fastweb un procedimento istruttorio volto ad accertare l’eventuale violazione degli articoli 20 comma 2, 24, 25, comma 1, lett. d) e/o dell’articolo 26, comma 1, lett. f) del Codice del Consumo.

I soggetti interessati hanno facoltà di intervenire nel procedimento in corso, inoltrando apposito atto, debitamente sottoscritto, contenente gli elementi indicati nell’articolo 10 del Regolamento.

Antitrust TIM Vodafone WINDTRE Fastweb

La pratica commerciale scorretta contestata dall’Antitrust

L’avviso è sostanzialmente uguale per tutti gli operatore coinvolti, che secondo l’Antitrust potrebbero aver posto in essere una pratica commerciale scorretta a danno di consumatori e microimprese.

In particolare, TIM, Vodafone, WINDTRE e Fastweb avrebbero continuato a emettere fatture per i servizi di telefonia mobile e/o fissa anche successivamente alla regolare comunicazione, da parte di consumatori e microimprese, della richiesta di cessazione del rapporto.

Più nello specifico, i quattro operatori avrebbero continuato a emettere fatture, in seguito alla comunicazione della richiesta di cessazione del rapporto e di chiusura della linea, anche dopo “solleciti e doglianze” da parte di consumatori e microimprese all’operatore, omettendo così di chiudere il relativo contratto (fatturazione post recesso).

Inoltre, la stessa condotta sarebbe stata adottata da TIM, Vodafone, WINDTRE e Fastweb in seguito all’avvenuta migrazione della numerazione di telefonia fissa e/o mobile, dando atto quindi ad una doppia fatturazione a carico del cliente, cui viene richiesto di pagare le fatture del nuovo e del vecchio operatore, anche ostacolando la chiusura del rapporto contrattuale in quanto operatore cosiddetto donating” (doppia fatturazione post recesso).

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