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Conference Call TIM: in arrivo nuovo posizionamento consumer e altri argomenti affrontati

Attraverso la consueta conference call per analisti e investitori, TIM ha presentato i suoi ultimi risultati finanziari, illustrando anche le nuove strategie e la situazione generale del Gruppo in attesa di presentare in dettaglio nei prossimi mesi il piano di trasformazione dell’azienda.

La presentazione (ecco il documento completo delle slide) che si è tenuta oggi, 5 Maggio 2022, a partire dalle ore 11:00 (orario inconsueto dato che di solito la call si svolge intorno alle 14:00), è stata condotta dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM, Pietro Labriola, e il Chief Financial Officer (CFO) Adrian Calaza.

I vertici dell’operatore hanno illustrato i risultati finanziari del primo trimestre del 2022, quindi fino al 31 Marzo 2022, approvati dal CDA nelle scorse ore, che sono stati definiti in linea con gli obiettivi.

Nella sua introduzione, Labriola ha ricordato il progetto con cui TIM supererà il modello di integrazione verticale già presentato nell’ultima call di Marzo 2022, affermando che la dirigenza dell’operatore sta “lavorando duramente” su questa nuova visione.

Riassumendo i punti salienti del primo trimestre, l’AD ricorda il completamento del team manageriale e della nuova organizzazione.

Inoltre, è stato ricordata la partecipazione di TIM alle gare sulle infrastrutture telco del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

A questo proposito Labriola afferma che “secondo quanto visto sulla stampa” sembra che solo due operatori abbiano partecipato alla gara Italia 1 Giga, e uno di questi è TIM. Secondo l’AD questo dimostrerebbe “quanto sia difficile per un player italiano delle telco costruire un’infrastruttura a prova di futuro con un ritorno a lungo termine sopravvivendo allo stesso tempo in questo mercato competitivo: le cose devono cambiare”.

Il nuovo posizionamento consumer di TIM

Uno dei punti principali della presentazione ha riguardato il progetto di riposizionamento nel segmento consumer di TIM, con cui l’operatore intende avviare un processo di trasformazione, in particolare sulle attività di Go To Market, con nuove offerte e campagne di comunicazione che arriveranno nelle prossime settimane.

L’operatore ha già identificato alcune azioni che verranno messe in campo nei prossimi mesi, che secondo Labriola dovrebbero sostenere la strategia che sarà basata sul contatto umano e sul mettere al centro il cliente, oltre a puntare sulla miglior tecnologia e sull’assistenza clienti premium.

Nella slide in cui viene presentato questo processo di trasformazione del segmento consumersi fa riferimento all’ecosistema dell’offerta di TIM, che si basa sulla convergenza TIM Unica, che permette di unire la connettività fissa, quella mobile, i contenuti di TIMVISION, l’IoT e i servizi per famiglie e individui.

L’obiettivo di TIM è quello di avere un portafoglio di servizi che porti all’acquisizione di nuovi clienti, alla convergenza per i già clienti e ai pagamenti diretti.

Inoltre, TIM vuole mantenere il suo posizionamento premium attraverso una segmentazione a più livelli, con focus su specifici segmenti di mercato.

In merito all’evoluzione dei canali, nelle slide si cita una gestione della base clienti attraverso un approccio multi canale, l’utilizzo della stessa visual identity in tutti i touchpoints, con una nuova identità in tutte le proprietà digitali, il miglioramento dell’esperienza cliente attraverso un nuovo format per gli store e l’evoluzione dell’impronta (in termini di quantità e location) e ottimizzazione delle performance del management.

I risultati di TIM nel primo trimestre 2022 nel mobile e nel fisso

Il CFO di TIM, Adrian Calaza, ha poi illustrato nel dettaglio i risultati finanziari di TIM per il primo trimestre del 2022.

In particolare, per quanto riguarda il segmento mobile, i ricavi da servizi sono calati del 3,9%, con miglioramento rispetto alla tendenza intorno ai 3 punti percentuali anno su anno rispetto al trimestre precedente. Il contributo negativo dei ricavi retail per la base clienti più bassa è stato parzialmente compensato dal contributo positivo dei ricavi wholesale, per una contribuzione maggiore degli MVNO e dei roamers.

In merito alle dinamiche del mercato mobile, la portabilità del numero mobile (MNP) è calata ancora, con saldo MNP influenzato dagli aumenti dei prezzi attuati su alcuni clienti da Marzo 2022, descritta come una “buona pratica per controbilanciare l’aumento recente della pressione inflattiva”.

La strategia di TIM nel mobile è quella di perseguire il valore invece del volume, il che a detta dell’azienda potrebbe avere qualche ripercussione nel breve termine delle performance, ma un buon impatto sui ricavi sul lungo periodo, per razionalizzare il mercato.

Calaza afferma che si vedono già, a livello di mercato, delle azioni di razionalizzazione, che potranno avere un impatto positivo anche sull’ARPU di TIM.

A questo proposito, l’APRU (i ricavi medi per singolo clienti) human di TIM rimane stabile, mentre migliora anno su anno il churn, cioè il tasso di abbandono.

Passando invece al segmento della rete fissa, nel primo trimestre del 2022 i ricavi da servizi fissi TIM sono calati del 5,8% anno su anno.

L’ARPU continua ad aumentare grazie anche alla crescita dei ricavi ICT, mentre il churn migliora nonostante il posizionamento premium di TIM sui prezzi per la rete fissa.

I commenti finali di Labriola

L’AD Labriola ha poi chiuso la presentazione con i suoi commenti conclusivi, affermando innanzitutto che l’azienda è in linea con gli obiettivi della guidance, che è stata riconfermata.

L’azienda continua inoltre a lavorare per definire la riorganizzazione del Gruppo, mentre secondo l’Amministratore Delegato il settore Enterprise deve accelerare la propria crescita nei prossimi anni e acquisire una posizione di livello all’interno del Gruppo TIM.

In merito ai costi, viene ricordato che è già partito il piano di trasformazione, ed è in linea per garantire il target del 2022, mentre il target del 2024 è stato portato al 20%.

Infine, l’AD Pietro Labriola dà appuntamento al prossimo 7 Luglio 2022, quando si terrà il Capital Market Day di TIM, dove verrà illustrato il piano esecutivo di trasformazione dell’azienda.

Pietro Labriola, AD del gruppo TIM

Altri argomenti toccati durante la sessione di Q&A

Durante la sessione di domande e risposte, oltre a parlare di TIMVISION, dell’aumento dei prezzi e del ruolo del secondo brand Kena, l’AD Pietro Labriola ha risposto ad altri quesiti, toccando ulteriori argomenti.

All’AD Labriola è stato in particolare chiesto un commento sullo schema approvato dal Governo per fornire voucher di connettività senza alcun limite di reddito.

Secondo Labriola, l’uso dei voucher per ridurre i prezzi può generare, alla fine del periodo, un impatto che si fa sentire, in quanto prima della fine della promozione occorre “gestire le aspettative del cliente dando delle spiegazioni”.

Continuando il discorso, viene affermato che in questo momento qualsiasi incentivo che possa aiutare ad incoraggiare a sostenere la domanda è utile, poi occorre gestire intelligentemente queste diverse fasi.

In merito alle condizioni industriali, lo stress sui prezzi non è solo un problema per TIM, ma anche per tutti gli operatori telco in Italia, per cui la razionalizzazione sarà un elemento trainante per tutti.

La dirigenza di TIM sostiene poi che, in generale, i voucher possono essere utili ad aumentare l’adozione della banda larga in Italia.

Sulle specifiche decisioni, in particolare sull’assenza di limitazioni del reddito, per TIM questa non sarebbe una scelta ottimale, in quanto bisognerebbe concentrarsi sui clienti a basso reddito (il segmento con meno banda larga).

Infine, in merito ad un quesito sull’impatto dell’inflazione quest’anno e oltre, visto il costo degli affitti e di altro, l’AD Labriola ha risposto che su questo aspetto non bisogna concentrarsi solo sui costi, ma bisognerebbe cominciare a discutere sui prezzi, sia retail che wholesale.

Labriola afferma di star già discutendo di questo, oltre che con il team di manager, anche con le Autorità competenti e con le istituzioni, in particolare sulla possibilità di considerare l’inflazione anche sul prezzo wholesale.

Il CEO di TIM sottolinea come l’azienda sia il principale a livello di rete, e per questo “non possiamo diventare gli unici che assorbono l’inflazione nella base costi”.

Pietro Labriola specifica di star cercando di risolvere questa situazione con le Autorità soprattutto per i contratti di lungo periodo (5 o 10 anni), siglati senza considerare il tasso di inflazione, sia retail che wholesale.

In merito all’inflazione dei costi, Labriola afferma che ci sono delle pressioni, nel primo e secondo trimestre dell’anno soprattutto per quanto riguarda l’energia (anche se c’è la copertura del DL Sostegni).

La sfida, secondo Labriola, potrebbe essere per l’anno prossimo, perché attualmente cercare di gestire il 2022 e il 2023 sarà più complesso. L’azienda monitora la situazione per capire se, anche a causa del conflitto in corso in Ucraina, i prezzi si ridurranno oppure no.

TIM sta inoltre lavorando per ridurre i consumi energetici ad esempio anche rivedendo alcune apparecchiature di rete. Allo stesso modo, il decommissioning della rete e di parte degli immobili potrà aiutare ulteriormente la riduzione dei consumi.

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