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Osservatorio AGCOM: Iliad raggiunge l’8% delle SIM totali, nel fisso linee FTTH oltre il 13%

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha diffuso nelle ultime ore i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativi all’ultimo trimestre del 2021, quindi con la situazione del mercato italiano della telefonia mobile e fissa aggiornata al 31 Dicembre 2021. Nel mercato mobile Iliad continua la sua crescita raggiungendo l’8% di quota di mercato delle SIM totali, mentre sfiora l’11% delle SIM Human complessive.

Sul sito dell’AGCOM è stato infatti pubblicato oggi, 2 Maggio 2022, il nuovo Osservatorio sulle Comunicazioni n. 1/2022 (ecco il documento completo), che riguarda in questo caso il quarto trimestre del 2021, cioè da Ottobre a Dicembre 2021.

Per quanto concerne il segmento della telefonia mobile, a fine Dicembre 2021 le SIM complessive hanno raggiunto i 106,2 milioni (in crescita di 2,2 milioni su base annua).

In particolare, le SIM Machine to Machine (M2M), quelle che consentono lo scambio di dati, informazioni e comandi tra dispositivi, da macchina a macchina, sono cresciute per poco più di 1,7 milioni, mentre le SIM Human (cioè quelle “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono interazione umana) sono anch’esse aumentate (per circa 130 mila rispetto a Settembre 2021 e per quasi 500 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2020), raggiungendo in totale 78,1 milioni di SIM.

In merito al numero di SIM complessive, cioè la somma delle linee Human e M2M, TIM è ancora una volta il market leader con il 28,7% di quota di mercato, seguita da Vodafone (28,4%) e WINDTRE (24,5%), mentre Iliad come accennato ha raggiunto una quota di mercato complessiva dell’8%.

A seguire c’è PosteMobile con una quota del 4,2% delle SIM totali, mentre tutti gli altri operatori rappresentano il 6,2% delle SIM complessive.

mobile Iliad osservatorio AGCOM

Focalizzandosi poi sulle sole SIM Human, ovvero escludendo le SIM M2M, WINDTRE rimane il principale operatore con il 26,5% di quota di mercato, seguito da TIM con il 25,5% e Vodafone con il 23,1%, mentre Iliad, con una crescita di 1,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2020, ha raggiunto il 10,9% di quota di mercato.

Segue poi PosteMobile con il 5,6% delle SIM Human, mentre tutti gli altri operatori nazionali a Dicembre 2021 hanno raggiunto complessivamente una quota di mercato dell’8,4%.

L’AGCOM sottolinea che le linee “human” per l’87% sono rappresentate dall’utenza residenziale, cioè consumer. Con riferimento alla tipologia di contratto, nell’88,7% dei casi si tratta di contratti di tipo prepagato.

Si ricorda che nell’Osservatorio, all’interno della categoria degli operatori virtuali, non figurano i secondi brand di TIM, Vodafone e WINDTRE, ovvero i semivirtuali Kena, ho. Mobile e Very Mobile.

Come di consueto, infatti, l’Autorità specifica che i dati di Kena e ho. Mobile sono inclusi rispettivamente in quelli di TIM e Vodafone, mentre non viene fatto riferimento a Very Mobile, anch’esso comunque incluso in WINDTRE essendo un brand dell’azienda.

Infine, sempre per la telefonia mobile, prosegue la crescita dell’utilizzo del traffico dati su rete mobile: l’Autorità sottolinea in particolare che il consumo medio unitario giornaliero di dati per SIM Human nel 2021 è stimabile in circa 0,35GB, in crescita del 33% rispetto al 2020.

telefonia fissa FTTH

Passando poi alla telefonia fissa, a Dicembre 2021 gli accessi complessivi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di circa 220mila unità su base annuale rispetto allo stesso periodo del 2020.

L’AGCOM segnala come negli ultimi dodici mesi le tradizionali linee in rame si siano ridotte di quasi 1,7 milioni (poco meno di 9,5 milioni nell’intero periodo temporale considerato nell’Osservatorio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, nel corso del 2021, sono aumentate di oltre 2,1 milioni.

Pertanto, se nel Dicembre 2017 il 72,1% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni, a Dicembre 2021, gli accessi in rame sono scesi al 27,1%.

Allo stesso tempo sono aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni maggiormente avanzate: le linee FTTC sono aumentate di 950mila rispetto allo stesso periodo del 2020 e di 6,1 milioni nell’intero periodo.

Corrispondentemente, gli accessi FTTH sono cresciuti di circa 800mila unità e, a fine Dicembre 2021, superavano i 2,4 milioni con il 13,3% del totale delle linee fisse. In crescita, anche se in misura più attenuata, risultano anche le linee Fixed Wireless Access (FWA) che, con un incremento di 165mila unità nell’anno, hanno raggiunto 1,7 milioni.

Le linee broadband complessive, a fine Dicembre 2021, sfiorano i 18,7 milioni (in crescita di 500 mila unità rispetto all’anno precedente) e di queste poco meno dell’85% è attribuibile alla clientela residenziale.

Come sottolinea l’AGCOM, queste dinamiche si traducono in un “notevole aumento delle prestazioni” in termini di velocità di connessione commercializzate: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbps hanno raggiunto il 77% delle complessive linee broadband e, corrispondentemente, il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbps è salito, tra il Dicembre 2017 e lo scorso Dicembre 2021, dal 20,0% al 61,6%.

La crescente capacità trasmissiva della rete si riflette ovviamente anche sull’andamento dei volumi di traffico: il traffico dati medio giornaliero nel 2021 è aumentato del 19,3% rispetto al corrispondente valore del 2020 e, con riguardo al periodo pre-Covid, del 78,7% rispetto al 2019.

Corrispondentemente, i dati unitari di consumo (traffico per linea broadband) mostrano un aumento valutabile nel 14,9% sul 2020 e del 67,3% nei confronti del 2019.

Secondo l’Osservatorio, il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband, a fine Dicembre 2021, vede TIM ancora maggiore operatore con il 41,4% di quota di mercato, seguito da Vodafone con il 16,7%, Fastweb con il 14,7% e WINDTRE con il 14,1%.

Trattandosi dei dati fino a fine Dicembre 2021, non è ancora presente Iliad, che ha lanciato la sua offerta Fibra Iliadbox solo a fine Gennaio 2022. I primi dati potranno emergere soltanto con i prossimi Osservatori dell’AGCOM.

Osservatorio AGCOM

L’Osservatorio AGCOM ha analizzato anche i dati di utilizzo delle piattaforme online dove, nel mese di Dicembre 2021, 44,6 milioni di utenti unici hanno navigato in rete in Italia, per un totale di poco superiore a 59 ore di navigazione, in media, a persona.

Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno come riferimento i big player internazionali, seguiti da quelli relativi ad alcuni tra i principali gruppi editoriali nazionali (Rcs Mediagroup, Mediaset, ItaliaOnline, GEDI).

Infine, per quanto riguarda l’andamento degli utenti unici delle piattaforme di contenuti audiovisivi a pagamento online (VOD), secondo l’AGCOM l’allentamento delle misure per combattere la pandemia non ha attenuato la propensione degli utenti a navigare su queste piattaforme.

Invece, l’Autorità sottolinea come, a partire dal mese di Agosto 2021, i dati mensili del 2021 risultino costantemente superiori a quelli corrispondentemente registrati nel 2020 mentre, in media all’anno, gli utenti unici sono cresciuti di circa 600mila unità (in crescita di 750mila nel solo mese di Dicembre 2021, quando hanno raggiunto nel complesso 16,4 milioni di utenti unici).

Viene evidenziato, inoltre, come nel 2021 l’andamento del tempo di navigazione sui principali siti di streaming video a pagamento sia stato mediamente pari a circa 44,2 milioni di ore mensili, in crescita del 4,5% rispetto al 2020 (anno caratterizzato dal “picco” di navigazione dovuto al lockdown nel trimestre da Marzo Maggio 2020) e del 29% rispetto al 2019.

Ciò si traduce, per l’intero anno 2021, con riferimento al numero di ore di navigazione in complessive 531 milioni di ore.

A detta dell’AGCOM questi dati sembrano testimoniare come la fruizione di contenuti video online a pagamento stia entrando in modo strutturale nelle abitudini di consumo delle famiglie italiane.

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