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Roaming UE, cosa cambia dal 1° Luglio 2022. Nuovo regolamento in Gazzetta Ufficiale

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Il Roaming in Unione Europea alle stesse condizioni nazionali sarà ancora valido per altri 10 anni, fino al 2032, grazie al nuovo regolamento europeo che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE ma che entrerà in vigore dal 1° Luglio 2022 con alcune novità che interesseranno anche le soglie di Giga.

Dunque, dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo dello scorso 24 Marzo 2022 e la successiva approvazione formale da parte del Consiglio europeo, mancava soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per rendere il tutto ufficiale e per concludere l’iter legislativo.

In seguito alla firma dell’atto finale avvenuta lo scorso 6 Aprile 2022, nella giornata di oggi, 13 Aprile 2022, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (L115) il nuovo regolamento sul Roaming UE, che rende definitiva la proroga per i prossimi 10 anni con le relative novità che verranno introdotte.

Con il nuovo Regolamento UE 2022/612 (ecco il documento completo) firmato lo scorso 6 Aprile 2022 dalla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e dal Presidente del Consiglio Clément Beaune viene sostanzialmente effettuata una rifusione del precedente regolamento UE n. 531/2012, entrato in vigore il 15 Giugno 2017, che scadrà il 30 Giugno 2022 e che verrà così abrogato.

In questo modo, dal 1° Luglio 2022 entrerà ufficialmente in vigore il nuovo Regolamento 2022/612 con estensione per altri 10 anni proposto dalla Commissione europea a Febbraio 2021, anche con alcune novità rispetto all’attuale normativa Roaming Like At Home (RLAH), che consente ai cittadini europei di utilizzare la propria offerta mobile alle stesse condizioni nazionali in roaming negli altri paesi d’Europa.

Nuove soglie di Giga in Roaming UE ogni anno fino al 2027

Fra le principali novità che saranno introdotte dal nuovo regolamento sul Roaming europeo ci saranno anche le soglie di Giga utilizzabili senza sovrapprezzi.

Con il nuovo regolamento, a partire dal 1° Luglio 2022, ci sarà innanzitutto una nuova graduale riduzione dei prezzi del roaming all’ingrosso, cioè i prezzi che gli operatori si applicano a vicenda per l’utilizzo delle rispettive reti quando i loro clienti viaggiano all’estero.

Per quanto riguarda in particolare il traffico dati, la cui ultima riduzione prevista dalle attuali norme in scadenza il 30 Giugno 2022 è entrata in vigore dal 1° Gennaio 2022, quando il limite è passato a 2,50 euro (IVA esclusa) per GB, secondo quanto previsto dal nuovo testo ci saranno 6 ulteriori abbassamenti dei prezzi all’ingrosso.

In dettaglio, dal 1° Luglio 2022 al 31 Dicembre 2022 il massimale scenderà a 2 euro (IVA esclusa) per GB, dal 1° Gennaio 2023 sarà poi di 1,80 euro (IVA esclusa) per GB, dal 1° Gennaio 2024 calerà a 1,55 euro (IVA esclusa) per GB, dal 1° Gennaio 2025 sarà pari a 1,30 euro (IVA esclusa) per GB, dal 1° Gennaio 2026 scenderà a 1,10 euro (IVA esclusa) per GB, e infine a partire dal 1° Gennaio 2027 in poi il massimale si stabilizzerà a 1 euro (IVA esclusa) per GB.

Dunque, dal 2027 il prezzo dovrebbe rimanere a 1 euro per Giga fino alla nuova scadenza prevista per il 30 Giugno 2032.

In questo modo, nei prossimi 10 anni, ci saranno quindi altri 6 aumenti della quantità massima di traffico dati utilizzabile in roaming UE calcolata con l’attuale formula.

Continueranno a diminuire anche i costi massimi all’ingrosso previsti per telefonate ed SMS, attualmente rispettivamente pari a 0,032 euro al minuto e 0,01 euro per ogni messaggio.

Dal 1° Luglio 2022 fino al 31 Dicembre 2024 i massimali saranno di 0,022 euro al minuto per le chiamate e 0,004 euro per ogni SMS, mentre dal 1° Gennaio 2025 in poi saranno di 0,019 euro al minuto per le telefonate e 0,003 euro ad ogni SMS.

I massimali delle tariffe tra operatori sono fissati a un livello che consente a questi ultimi di recuperare i costi legati alla fornitura di servizi di roaming.

La Commissione europea seguirà l’evoluzione della situazione e, se del caso, presenterà una nuova proposta legislativa per regolamentare i massimali delle tariffe all’ingrosso ed eventualmente altri aspetti del mercato del roaming.

Si segnala inoltre che la politica di utilizzo corretto, che mira a impedire il roaming permanente, sarà mantenuta. La Commissione potrebbe suggerire di apportarvi delle modifiche dopo un’analisi del mercato e una debita valutazione dell’impatto potenziale.

Le altre novità su 4G e 5G, costi aggiuntivi e servizi di emergenza

Fra le altre novità che saranno introdotte dal nuovo regolamento sul Roaming europeo dal 1° Luglio 2022 ci sarà anche la possibilità per i consumatori di avere accesso all’estero, nei Paesi dell’Unione, agli stessi servizi cui hanno accesso nel proprio paese, purché le stesse reti e le stesse tecnologie siano disponibili sulla rete nello Stato membro visitato.

Ciò significa che se un consumatore usufruisce della connettività 4G o 5G nel proprio paese, quando è in roaming non dovrà disporre soltanto della connettività 3G (o 4G), se il 4G o il 5G sono disponibili nel luogo in cui si reca.

Secondo il nuovo regolamento sul roaming, gli operatori dovranno informare i propri clienti in merito alla qualità dei servizi che possono aspettarsi in roaming, dichiarandola nel contratto di roaming e pubblicando le relative informazioni sul loro sito web.

Altra novità riguarda l’utilizzo dei servizi di roaming sulle cosiddette reti non terrestri, che sono utilizzate abitualmente per le connessioni mobili a bordo di aerei e navi e non sono disciplinate dalle norme sul roaming.

In questo caso, i consumatori dovranno essere informati tramite SMS in merito alle tariffe supplementari che prevedono l’utilizzo di tali reti, che solitamente comportano costi aggiuntivi.

Inoltre, quando si viaggia in aereo o in nave, i cellulari possono connettersi in maniera involontaria a una rete non terrestre. Per questo motivo, gli operatori dovranno offrire ai clienti anche strumenti per evitare costi supplementari, come l’opzione di non connettersi a reti non terrestri.

A questo proposito, con le nuove regole i servizi di roaming saranno interrotti automaticamente al raggiungimento di un costo totale di 50 euro, o altro limite predefinito, per evitare costi ulteriori. Ciò vale anche per il roaming al di fuori dell’Unione.

Come già spiegato nella prima proposta della Commissione, con le nuove normative i consumatori europei dovranno inoltre essere informati sui tipi di servizi che possono comportare costi supplementari, cioè i cosiddetti “servizi a valore aggiunto”, come le chiamate a numeri di assistenza clienti, helpdesk o compagnie di assicurazione. Tali servizi possono essere gratuiti se chiamati dal proprio paese, ma possono comportare costi supplementari se chiamati in roaming.

Infine, dal 1° Luglio 2022 ci saranno novità anche per i servizi di emergenza, il cui accesso, compresa la localizzazione del chiamante, dovrà essere garantito gratuitamente, non solo per le chiamate al “112” ma anche per le modalità alternative di accesso.

Entro Giugno 2023 gli operatori informeranno automaticamente i clienti in roaming, che riceveranno un messaggio al loro ingresso in uno Stato membro, con informazioni sulle chiamate al “112” e sulle altre modalità disponibili per accedere ai servizi di emergenza.

L’operatore dovrà inoltre garantire che i clienti con disabilità siano a conoscenza dei servizi di emergenza. I clienti in roaming saranno informati tramite le applicazioni nazionali di allarme pubblico, ove disponibili.

Se in generale le nuove norme sul Roaming UE entreranno in vigore dal 1° Luglio 2022, invece gli obblighi informativi per gli operatori in merito alla serie di numeri per i servizi a valore aggiunto, sui mezzi alternativi di accesso ai servizi di emergenza e sulle banche dati sui servizi a valore aggiunto che il BEREC dovrà istituire entro il 2022, questi si applicheranno a decorrere dal 1° Giugno 2023.

In quali paesi si applica

I Paesi in cui è valida la regolamentazione Roaming UE sono tutti quelli dell’Unione Europea, a cui si aggiungono i Paesi della Area Economica Europea (EEA): Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica), Germania, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Il Regno Unito, per via del completamento della Brexit, dal 1° Gennaio 2021 non fa più ufficialmente parte dell’Unione Europea, e pertanto teoricamente non sarebbe più incluso nei paesi in cui è possibile sfruttare il regolamento Roaming Like At Home, anche se finora gli operatori (almeno in Italia) hanno mantenuto invariate le condizioni.

In generale, il comportamento sul Roaming Like At Home in Regno Unito è a discrezione dei singoli operatori, in base ai propri accordi con gli operatori britannici, quindi in futuro potranno decidere se continuare ad includere l’uso dei propri bundle nazionali anche quando ci si trova nel Regno Unito o meno.

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