Durante un evento virtuale che si è svolto venerdì 8 aprile 2022, gli operatori telefonici dell’UE e dell’Ucraina hanno firmato una dichiarazione comune in sostegno dei rifugiati di guerra che regola sforzi coordinati nel concedere a prezzi accessibili o azzerati servizi di roaming e chiamate internazionali tra i Paesi dell’Unione Europea e l’Ucraina.
Dopo una serie di iniziative solidali spontanee portate avanti da molte società, che hanno raccolto il sostegno di Bruxelles, arriva adesso l’accordo per porre il tutto su una base più ampia e solida.
La dichiarazione comune (ecco il documento completo) è stata infatti redatta con l’approvazione e l’aiuto della Commissione e del Parlamento europeo.
Lo sforzo delle telco è stato riconosciuto da Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, il quale afferma:
In questa situazione di emergenza molti operatori delle telecomunicazioni hanno dato prova di eccezionale solidarietà nei confronti delle persone che fuggono dall’Ucraina.
Accogliamo con favore la dichiarazione comune degli operatori europei e ucraini, che esprime la loro intenzione di facilitare il collegamento tra le persone colpite dalla guerra del Cremlino.
Questo impegno consentirà di applicare più ampiamente possibile le misure volontarie in tutta l’UE. Ovunque si trovino in Europa, i rifugiati saranno in grado di telefonare a casa e chi si trova in Ucraina potrà chiamare i propri cari all’estero a prezzi accessibili.
Si stima che siano circa 4,2 milioni le persone scappate dall’Ucraina a causa dell’aggressione russa che hanno cercato rifugio negli Stati confinanti, su tutti Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania, e che adesso si stanno spostando verso altri territori.
Gli operatori di telecomunicazioni firmatari della dichiarazione comune hanno intrapreso, sin dai primi giorni della crisi, diverse azioni per garantire la connettività in tutti i settori.
Gli operatori di telecomunicazioni con sede nell’UE hanno distribuito gratuitamente milioni di SIM ai rifugiati ucraini. Molti dei rifugiati che utilizzano queste SIM usufruiscono anche di chiamate gratuite verso l’Ucraina, e come sottolinea la Commissione il loro numero è in continua crescita.
Alcuni operatori dell’UE hanno inoltre abilitato il roaming gratuito e fornito gratuitamente Wi-Fi e stazioni di ricarica nelle zone di frontiera e nei rifugi.
Parallelamente gli operatori ucraini, che mantengono la connettività verso l’Ucraina e all’interno del paese nonostante l’aggressione militare, hanno garantito sin dai primi giorni di questa crisi il servizio di roaming nazionale all’interno del paese e offerto un roaming internazionale gratuito ai rifugiati di guerra.
Di fronte a una crisi umanitaria di questo genere risulta dunque indispensabile per i rifugiati ucraini disporre della possibilità di telefonare e connettersi a Internet per restare a contatto con i propri familiari e amici sparsi in tutto il continente, ma anche per aver accesso a informazioni affidabili. Per questo motivo le istituzioni europee sostengono la stipula di azioni coordinate.
A tal proposito Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato:
Poter rimanere in contatto con le persone più care e avere accesso alle informazioni rappresentano un’ancora di salvezza in tempi di crisi.
Per questo motivo, insieme al Parlamento europeo, sosteniamo le iniziative degli operatori delle telecomunicazioni volte ad agevolare una connettività mobile a prezzi accessibili per chi fugge dalla guerra e incoraggiamo a presentare altre misure di questo tipo, che possono aiutare a fare la differenza in queste circostanze eccezionali.
Nel dettaglio, la dichiarazione comune è stata già sottoscritta da 24 operatori con sede nell’UE (a cui se ne aggiungeranno presto altri), compresi molti gruppi europei, dall’associazione MVNO Europe che rappresenta diversi operatori virtuali di rete mobile e da tutti i 3 operatori di telefonia mobile con sede in Ucraina (Kyivstar, lifecell e Vodafone Ukraine).
Tra le società di telecomunicazioni operanti in Italia che hanno preso parte all’iniziativa figurano TIM, Fastweb e i rami italiani delle multinazionali Vodafone Group, Three Group e Iliad Group, rappresentate rispettivamente da Vodafone Italia, WindTre e Iliad Italia.
Invece, gli operatori virtuali italiani che fanno parte di MVNO Europe, l’associazione che ha sottoscritto il documento a nome dei suoi membri, sono CoopVoce, PosteMobile e Vianova.
La firma è stata facilitata dall’autorità nazionale ucraina di regolazione, l’NCEC, e dall’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, il BEREC, che si è così espresso in merito:
Il BEREC riconosce l’importanza di garantire la connettività in tempi di crisi e si pone in piena solidarietà con l’Ucraina e il suo popolo.
Accoglie, inoltre, con favore questa iniziativa congiunta degli operatori ed è pronto a sostenere l’attuazione delle azioni descritte nella dichiarazione congiunta.
La dichiarazione potrà essere sottoscritta da tutti gli operatori che lo desiderano, in qualsiasi momento a partire dallo scorso 8 aprile 2022, e sarà applicabile per la durata di 3 mesi, allo scadere dei quali sarà riesaminata per tenere conto del rapido evolversi della situazione, dei suoi obiettivi umanitari e dell’eventualità che possano risultare più adeguate altre misure a più lungo termine adottate dalle autorità pubbliche e/o dall’industria.
In tal senso la Commissione, il BEREC e l’NCEC continueranno a monitorare gli sviluppi e le misure volontarie.
Anche Angelika Winzig (PPE, Austria), relatrice del Parlamento europeo per il nuovo regolamento sul roaming UE, si è espressa favorevolmente alla decisione dichiarando:
Plaudo a questo nuovo importante passo avanti compiuto verso un vero e proprio roaming gratuito per i rifugiati.
I nostri sforzi congiunti stanno portando i loro frutti e il fatto che abbiamo potuto facilitare questa dichiarazione comune mi rende particolarmente lieta.
Riducendo i massimali all’ingrosso, gli operatori ucraini possono offrire con maggiore facilità ai propri clienti il roaming gratuito all’interno dell’Unione europea, permettendo loro di rimanere in contatto più agevolmente con i loro familiari e amici in Ucraina.
In questo modo non saranno costretti a sostenere alcun onere finanziario supplementare in questi tempi difficili. Ora siamo impazienti di proseguire su questa strada.
Dal punto di vista economico, gli Stati membri dell’UE possono avvalersi del Fondo Sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per finanziare azioni volte a fornire ai rifugiati l’accesso a servizi essenziali come i servizi di comunicazione.
Attraverso il FSE, per esempio, è possibile finanziare buoni per i rifugiati, da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti per le comunicazioni mobili (carte SIM).
Il FESR può contribuire, invece, a garantire la connettività locale mediante investimenti nelle infrastrutture e nelle relative attrezzature a beneficio dei rifugiati.
Infine con l’Azione della coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE), la Commissione garantisce una certa flessibilità delle norme del FSE, del FESR e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), permettendo una rapida riassegnazione dei finanziamenti disponibili per far fronte alle situazioni di emergenza nel contesto attuale.
Queste misure contribuirebbero alla sostenibilità delle misure volontarie, in quanto secondo la Commissione mantengono a un livello gestibile l’onere per i portatori di interessi privati sia dell’UE che dell’Ucraina.
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