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Iliad Italia “ai limiti dell’antisindacale” per i sindacati TLC, la risposta: “accuse infondate”

Le segreterie sindacali del settore TLC hanno lanciato delle forti accuse nei confronti di Iliad Italia, l’operatore telefonico attivo da quasi quattro anni nel mercato italiano, a cui vengono contestate delle condotte non corrette nei confronti dei sindacati oltre che il livello di retribuzione dei lavoratori. L’azienda ha subito risposto respingendo le accuse.

Il pensiero dei sindacati sulla filiale italiana del Gruppo Iliad è stato reso noto nella giornata di ieri, 15 Marzo 2022, attraverso un comunicato congiunto di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCom UIL.

Sostanzialmente, i sindacati del settore TCL contestano all’azienda dei comportamenti sbagliati in merito alle relazioni sindacali e sulle condizioni economiche dei lavoratori, definiti “tra i meno pagati del settore”, nonostante la crescita dell’azienda e la conquista di fette di mercato consistenti anche in tempi più brevi del previsto.

La risposta di Iliad Italia ai sindacati

Nella giornata di oggi, 16 Marzo 2022, Iliad Italia ha risposto alle accuse dei sindacati TLC con una nota inviata a MondoMobileWeb:

Iliad lavora da sempre nel rispetto del mercato di riferimento e dei propri dipendenti, nonché dei propri fornitori, come dimostra il fatto che non ha mai fatto gare al massimo ribasso e che ha sempre gestito solo in Italia tutte le attività di call center, e ritiene quindi totalmente infondate le accuse mosse dai Sindacati.

L’operatore ritiene dunque infondate le accuse dei sindacati, che dal canto loro affermano che da circa 2 anni hanno provato ad avviare un “confronto costruttivo, sano, senza pregiudiziali d’approccio” con Iliad Italia per creare un sistema di relazioni industriali e sindacali coerenti con la realtà produttiva che oramai l’azienda rappresenta nel settore delle Telecomunicazioni e nel sistema paese.

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lavoratori Iliad sindacati TLC

Quali sono le accuse dei sindacati del settore TLC

I sindacati ricordano come l’azienda si sia consolidata negli anni entrando nel mercato italiano prima solo sulla telefonia mobile, conquistando importanti quote di mercato in pochi anni, e di recente (a Gennaio 2022) ha lanciato anche la sua offerta di rete fissa Iliadbox.

Ciò si traduce, secondo le segreterie sindacali, in un “fatturato in costante crescita, che si consolida di trimestre in trimestre, investimenti importanti, risultati ben oltre le più rosee aspettative”.

Tuttavia, in questo contesto di crescita dell’azienda, secondo i sindacati TLC ci sono “due aspetti che di sicuro in Iliad non crescono”, che sono cioè le relazioni sindacali e le condizioni economiche e normative dei lavoratori.

Di seguito si riporta il resto della nota dei sindacati con le accuse mosse nei confronti di Iliad Italia:

Sulle relazioni sindacali, al netto dei formalismi e di quanto derivante dagli obblighi di confronto contrattuale, il nulla.

Eppure il tempo ha mostrato come, dietro una coltre di cordialità, Iliad abbia celato in realtà un approccio arrogante e saccente, ai limiti della condotta antisindacale.

Iliad in questi due anni ha realizzato unilateralmente policy interne a seguito di quanto rivendicato formalmente ai tavoli dal sindacato, ha provato a far passare come gentil concessione aziendale, con tanto di comunicazione rivolta ai lavoratori, l’aumento contrattuale previsto dal rinnovo del CCNL.

Da ultimo, in totale violazione da quanto sancito dagli accordi interconfederali, ha indetto autonomamente le elezioni per i rappresentanti della sicurezza, seppur in presenza della rappresentanza sindacale aziendale.

Iliad forse dimentica che in Italia ci sono leggi e accordi interconfederali che regolamentano le relazioni tra sindacato e azienda. Però non crediamo sia una ingenua dimenticanza o disconoscenza delle norme, visto che per normare l’utilizzo delle telecamere negli stores l’azienda ricorda di avere rappresentanza sindacale in azienda!!!

Ad i vertici di Iliad, probabilmente, non ancora è chiaro come funzionano le relazioni sindacali, quali sono i corretti rapporti da mantenere con chi rappresenta le istanze dei lavoratori. Eppure in questi 2 anni abbiamo provato a far comprendere in maniera costruttiva quale sia il giusto rapporto relazionale, ma evidentemente è giunto oramai il tempo di cambiare approccio.

Sul tema delle condizioni economiche e normative dei lavoratori, al netto degli aumenti contrattuali previsti dalla rinnovazione contrattuale, che Iliad ha provato a far passare come concessione aziendale, la situazione è ancor peggiore rispetto a quanto finora descritto in ambito di relazioni sindacali.

Iliad è l’unico operatore telefonico senza un accordo di Premio di Risultato che riconosca ai lavoratori un contributo per gli importanti risultati raggiunti da Iliad in questi anni.

Dal punto di vista del riconoscimento professionale, non solo manca una politica degli inquadramenti, ma ci segnalano pesanti sottoinquadramenti: negli stores con tanti lavoratori inquadrati al secondo livello, in ambito rete diversi tecnici operano ancora con il terzo livello.

In relazione alla normativa, non è stato possibile raggiungere nessun accordo che individui forme e modalità che permettano di meglio conciliare i tempi di vita e di lavoro, di regolamentare lo smart working, per la tutela della genitorialità, per la formazione continua, ecc.

Questo approccio di Iliad ovviamente si ripercuote anche nel mondo degli appalti, sia nel settore rete, che nel customer care o nel mondo del retail dove operano più lavoratori rispetto ai dipendenti diretti di Iliad stessa, con forme contrattuali iperprecarie, con l’applicazione in alcuni casi addirittura di contratti “pirata”.

Lavoratori diretti tra i meno pagati dell’intero settore delle Telecomunicazioni ed utilizzo sistemico degli appalti ove si ribalta flessibilità e precarietà estrema.

Non vorremmo fosse il dumping il vero segreto del successo di Iliad, e delle sue tariffe iperconvienienti.

La fase di start-up è un alibi che non regge più, Iliad cambi passo rapidamente, avvii un confronto vero con le organizzazioni sindacali, dando ai propri lavoratori il giusto riconoscimento per il prezioso contributo fornito nel raggiungere gli importanti risultati traguardati in questi anni.

In conclusione, le Segreterie nazionali di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCom UIL auspicano comunque un “pronto cambio di approccio nei confronti dei lavoratori e di chi li rappresenta”.

Inoltre, affermano che avvieranno da subito un percorso assembleare per condividere con le lavoratrici ed i lavoratori di Iliad le iniziative da mettere in campo qualora non si creassero condizioni ottimali di confronto a partire dai prossimi giorni.

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