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Fastweb: nuova analisi sulla situazione del cyber crime in Italia nel 2021

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Oggi, 7 marzo 2022, Fastweb, tramite il proprio Security Operations Center (SOC), ha reso nota una nuova analisi dedicata alla situazione del cyber crime in Italia nel 2021, in linea con la strategia “Tu sei Futuro“, che mira anche a fornire una conoscenza dei macro trend in corso.

Fastweb, nonché partner di aziende e pubbliche amministrazioni per i servizi di cyber security, ha recentemente inaugurato un nuovo Security Operation Center a Bari, che si affianca al SOC di Milano ed è gestito da un team operativo 24 ore su 24, per offrire soluzioni di protezione informatica.

L’azienda, inoltre, che nel 2019 ha acquisito per il 70% la società di servizi per la sicurezza informatica 7Layers, mette a disposizione corsi in Cybersecurity Analyst e Network Security Architects, erogati della Fastweb Digital Academy (FDA).

Per quanto riguarda la suddetta analisi, inserita all’interno del Rapporto Clusit 2022 (report sulla sicurezza ICT dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica), questa ha evidenziato un incremento dei cyber attacchi nel 2021 (quasi il 10% a livello globale), contestualmente all’aumento del livello di impatto dei singoli incidenti (il 32% caratterizzato da una gravità “critica” e il 47% da una “alta”). Secondo il report, i cyber attacchi nel 2021 sono stati più mirati e tarati verso specifici bersagli.

In merito all’analisi sull’infrastruttura di rete di Fastweb, costituita da oltre 6,5 milioni di indirizzi IP pubblici, si sono registrati oltre 42 milioni di eventi di sicurezza, con un aumento del 16% rispetto a quelli rilevati nel Report 2021.

In un anno, comunque, è stato registrato anche un calo del 16% relativo al numero dei server e device privi dei livelli minimi di protezione, per un totale di 46 mila.

In Italia, tra i macro trend rilevati da Fastweb. è stata osservata la continua crescita di malware e botnet (+58%), virus che coinvolgono prevalentemente le utenze domestiche ma che si stanno espandendo anche tra i dispositivi mobili, attraverso link di phishing condivisi tramite SMS o app di messaggistica (numero maggiore di attacchi da server ospitati in Europa rispetto agli Stati Uniti).

Dopo l’aumento nel 2020, dovuto principalmente ai cambiamenti nel mondo del digitale introdotti dalla pandemia, nel 2021 gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), che consistono nel tempestare di richieste un sito fino a renderlo irraggiungibile, sono tornati a crescere, con 2500 eventi e circa 18 mila anomalie registrate.

I settori più colpiti sono stati il Finance/Insurance e la Pubblica Amministrazione (che rappresentano circa il 50% dei casi), a cui si aggiunge quello dell’Industria, che è passato dal 7% del 2020 al 18% del 2021.

I tentativi di attacco “applicativo”, invece, rivolti ai software dei dispositivi, sono correlati alla raccolta di informazioni e all’accesso ai dati, sfruttando le debolezze del linguaggio di programmazione per la gestione dei database. La sorgente di questa tipologia di attacchi proviene in gran parte dagli Stati Uniti, seguiti dai Paesi Bassi e dall’Italia (11% sul totale).

Oltre a ciò, Fastweb ha effettuato delle rilevazioni sui tentativi di intrusione tramite servizi email, in cui il principale vettore (+11%) è l’utilizzo di URL malevoli che vengono impiegati nell’87% degli attacchi.

Si specifica, infine, un incremento delle tecniche organizzate in più fasi, che variano dall’installazione di software malevoli al furto dei dati personali degli utenti.

Tra queste il Credential Phishing che rappresenta la modalità di attacco più utilizzata (60% sul totale), nonostante il suo trend sia in lieve decrescita.

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