Iliad Fibra, il Giurì blocca alcuni claim dello spot Iliadbox su segnalazione di WINDTRE
Arriva anche il commento di Iliad dopo la pronuncia del Giurì della Pubblicità
Iliad ha ottenuto ancora una volta un parere negativo dal Giurì della Pubblicità, questa volta per alcuni slogan utilizzati nello spot televisivo che ha presentato l’offerta Fibra Iliadbox, come accaduto in altre occasioni sempre su segnalazione di WINDTRE. Non si è fatto attendere il commento di iliad.
Il Giurì della Pubblicità, l’organo dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) che si occupa di giudicare la comunicazione commerciale su domanda del Comitato o delle aziende, ha infatti pubblicato nelle ultime ore la pronuncia numero 3/2022 del 22 Febbraio 2022.
Come detto, è stato ancora una volta WINDTRE a segnalare all’organo di autodisciplina pubblicitaria lo spot di Iliad per la sua offerta Fibra, dopo che nei mesi scorsi si era già consumata una diatriba fra i due operatori per i rispettivi spot.
Lo spot di Iliadbox contestato
In dettaglio, lo spot di Iliad contestato da WINDTRE è quello andato in onda in TV a partire da fine Gennaio 2022, pochi giorni dopo il lancio di Iliadbox avvenuto il 25 Gennaio 2022.
Si tratta del primissimo spot di presentazione della nuova offerta Iliadbox, in cui viene utilizzato il claim “la fibra chiara e tonda”, che gioca sulle forme geometriche e in particolare sulla forma rotonda del modem Iliadbox, sottolineata dalla colonna sonora, un remix della musica del videogioco Tetris.
Lo spot, nel formato da 30 secondi, ha come protagonista una famiglia che si trasferisce in una nuova casa, e nella parte iniziale il vicinato è caratterizzato da oggetti e simboli di forma squadrata, proprio come nel videogame Tetris.
La famiglia ha invece degli scatoloni di forma rotonda, e all’arrivo nella casa viene posizionato il modem Iliadbox, che utilizza invece una forma rotonda. A questo punto tutta la famiglia fruisce della connessione in Fibra FTTH di Iliad.
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Il messaggio segnalato da WINDTRE al Giurì della Pubblicità
Alla fine dello spot nella versione da 30 secondi viene pronunciata la frase che è stata segnalata da WINDTRE al Giurì della Pubblicità, e cioè: “Nasce Iliadbox, la fibra chiara e tonda con velocità fino a 5 Gigabit al secondo complessivi. Per gli utenti mobile Iliad, a 15,99 euro”.
L’operatore con questo messaggio faceva riferimento sia alla possibilità di raggiungere complessivamente fino a 5 Gbps in download (suddivisi contemporaneamente fra la porta Ethernet a 2,5 Gbps, le altre due porte Ethernet da 1 Gbps e la rete Wi-Fi fino a 500 Mbps), disponibile nelle città coperte dalla tecnologia Fibra FTTH EPON (non presente a Milano, Torino e Bologna), ma anche al prezzo scontato a 15,99 euro al mese per i clienti mobile Iliad che hanno o che impostano il pagamento automatico.
La decisione del Giurì contro Iliad
Il Giurì, dopo aver esaminato la segnalazione e in seguito alla discussione fra le parti, il 22 Febbraio 2022 ha pronunciato la seguente decisione:
Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che le comunicazioni commerciali esaminate sono in contrasto con l’art. 2 CA nei limiti di cui in motivazione e ne ordina la cessazione.
Sul sito di IAP al momento è disponibile soltanto il dispositivo della decisione presa dal Giurì della Pubblicità, ma si attende nei prossimi giorni la pubblicazione dei dettagli che hanno portato a dichiarare (“nei limiti di cui in motivazione”) alcuni slogan dello spot di Iliad comunicazione commerciale ingannevole.
Il Giurì ha dunque ordinato a Iliad la cessazione delle comunicazioni degli spot Iliadbox, ma di cui non si conoscono ancora le motivazioni che hanno portato a dichiararle ingannevoli poiché in contrasto con l’Articolo 2 del Codice di Autodisciplina.
Si segnala comunque che sul canale YouTube di Iliad la versione da 30 secondi dello spot Iliadbox in cui era presente l’affermazione “fino a 5 Gibabit al secondo complessivi” non è più visibile pubblicamente ma è adesso “non in elenco”, mentre è rimasta pubblica la versione da 15 secondi senza quella frase.
Potrebbe dunque essere il riferimento ai 5 Gbps complessivi ad essere stato considerato ingannevole dal Giurì della Pubblicità, aspetto che era stato sottolineato anche nell’esposto del Codacons.
L’Articolo 2 del Codice dell’Autodisciplina Pubblicitaria italiana, sulla comunicazione commerciale ingannevole, stabilisce che le aziende debbano evitare nella propria comunicazione commerciale ogni dichiarazione o rappresentazione tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l’identità delle persone rappresentate, i premi o i riconoscimenti.
Il commento di iliad
In seguito alla pubblicazione della pronuncia del Giurì della Pubblicità, Iliad ha inviato a MondoMobileWeb il suo commento sulla decisione:
“Siamo molto sorpresi dall’intervento del Giurì in seguito all’istanza presentata da un nostro concorrente, dal momento che come sempre comunichiamo le caratteristiche delle nostre offerte con la massima trasparenza.
Aspettiamo di conoscere le motivazioni di questa disposizione per comprenderla e valutare eventuali azioni“
Dunque, l’operatore si dice “molto sorpreso” della decisione presa sul suo spot e attenderà la pubblicazione delle motivazioni per effettuare tutte le valutazioni del caso.
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