Iliad prende atto del rifiuto per Vodafone Italia: perseguirà strategia indipendente in Italia

Dopo Vodafone Group, anche il Gruppo Iliad ha fornito una posizione ufficiale in merito alla possibile acquisizione di Vodafone Italia da parte dell’azienda guidata da Xavier Niel, prendendo atto del rifiuto ricevuto per l’offerta, che è stato ufficializzato essere pari a 11,25 miliardi di euro per il 100% delle azioni dell’operatore italiano.

In seguito alla conferma, arrivata l’8 Febbraio 2022, di Thomas Reynaud, CEO di Iliad Group, sulla volontà di acquisire il 100% di Vodafone Italia, nel primo pomeriggio di oggi, 10 Febbraio 2022, Vodafone Group ha diramato una nota con cui ufficializzava di aver rifiutato l’offerta arrivata da Iliad.

Nella comunicazione finanziaria, Vodafone ha specificato che si trattava di una indicazione d’interesse “altamente preliminare e non vincolante” pervenuta da Iliad SA (Iliad) e Apax Partners LLP (Apax), una società finanziaria britannica con sede a Londra specializzata nei settori di private equity, hedge funds e investimenti di capitale.

Il Gruppo Vodafone ha quindi confermato di aver respinto la proposta in quanto “non nel migliore interesse degli azionisti”, sottolineando però che la strategia attuale dell’azienda rimane quella di cercare opportunità di consolidamento, con possibili accordi di fusione, nei principali mercati europei, fra cui l’Italia, aspetto su cui si era recentemente espresso anche il CEO Nick Read.

La nota di Iliad Group sul rifiuto di Vodafone

Nel tardo pomeriggio di oggi, 10 Febbraio 2022, è arrivato anche un comunicato finanziario del Gruppo Iliad, che sostanzialmente prende atto della decisione di Vodafone e allo stesso tempo rende noti alcuni dettagli della proposta per il 100% di Vodafone Italia:

Iliad prende atto del rifiuto da parte di Vodafone della sua offerta da 11,25 miliardi di euro per Vodafone Italia.

Iliad Group ci ha tenuto ad elencare alcuni di quelli che sono ritenuti dei pregi della proposta fatta al Gruppo Vodafone per la filiale italiana, fra cui quello di riconoscere un valore “molto alto” per Vodafone Italia, di essere un’offerta cash al 100%, di beneficiare di un forte sostegno finanziario da parte di una delle prime 3 banche europee per l’intero importo e da un partner finanziario, di rispondere al desiderio del management di Vodafone per il consolidamento in Italia e infine anche di essere “nel migliore interesse degli azionisti di Vodafone”.

Nella stessa nota, il Gruppo Iliad sottolinea che Iliad Italia “perseguirà la sua strategia indipendente”, che finora ha portato a delle “grandi performance”.

A questo proposito l’azienda ricorda i risultati ottenuti in questi anni da Iliad Italia, fra cui il raggiungimento di 8,5 milioni di clienti di rete mobile in 3 anni e mezzo dal lancio, l’avvenuto sbarco nel mercato della rete fissa italiana con Iliadbox dal 25 Gennaio 2022 e più del 20% fatturato alla crescita dei ricavi degli abbonati nel 2021.

Dunque, con questa nota, almeno per ora, il Gruppo Iliad sembra affermare che Iliad Italia continuerà da sola per la sua strada, come aveva già dichiarato l’Amministratore Delegato italiano Benedetto Levi.

Le reazioni delle ultime ore

La conferma arrivata dal CEO di Iliad Group sul tentativo di acquisto di Vodafone Italia, dopo le indiscrezioni che si sono susseguite nei giorni scorsi, aveva suscitato alcune reazioni.

Nello specifico, i sindacati italiani del settore delle telecomunicazioni con una nota di ieri, 9 Febbraio 2022, avevano affermato di aver appreso la notizia dalla stampa, nonostante le smentite che avevano avuto dai vertici aziendali, e di essere fortemente preoccupati.

In un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore pubblicata oggi, 10 Febbraio 2022, l’Amministratore Delegato di Fastweb, Alberto Calcagno, è stato interpellato in merito alla possibile operazione fra Iliad e Vodafone.

A questo proposito, Calcagno ha affermato che nell’eventualità Fastweb si aspetta di essere coinvolta dalla Commissione Europea, proponendosi come remedy taker (cioè lo stesso ruolo che ha avuto Iliad nella fusione fra Wind e 3) per garantire la competitività del mercato italiano di rete mobile.

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