AssoCSP contro lo stop di WINDTRE ai servizi VAS: “scelta pregiudizievole e superficiale”
AssoCSP, l’associazione che raggruppa i fornitori di contenuti e servizi a valore aggiunto per la telefonia cellulare (Content Service Providers), ha voluto rendere nota la sua posizione, fortemente contraria, in merito alla comunicazione con cui WINDTRE annuncia che bloccherà del tutto la fruizione dei servizi VAS, sia in abbonamento che ad acquisto singolo.
Il commento di AssoCSP arriva in seguito alla pubblicazione degli articoli di MondoMobileWeb riguardanti l’aggiornamento da parte di WINDTRE dell’informativa dedicata presente all’interno della pagina “WINDTRE Informa” del sito ufficiale dell’operatore, la stessa in cui erano stati comunicati i precedenti cambiamenti relativi ai servizi VAS, già bloccati da WINDTRE sia per i nuovi che già clienti.
In particolare, a fine Novembre 2021 era stata aggiunta la comunicazione con cui WINDTRE avvisa i propri clienti che non saranno più in grado di attivare e di utilizzare i servizi VAS in abbonamento a partire dal 1° Gennaio 2022.
In più, proprio nelle ultime ore, WINDTRE ha aggiunto nella stessa informativa la comunicazione con cui annuncia che dal 1° Febbraio 2022 non sarà più possibile acquistare neanche i servizi VAS one-shot, cioè ad acquisto singolo (con alcune eccezioni).
Le precisazioni di AssoCSP sulla decisione di WINDTRE
Dunque, proprio a proposito di queste decisioni, Chiara Caimmi, Presidente di AssoCSP, ha contattato MondoMobileWeb per fornire alcune precisazioni in merito al blocco totale della fruizione dei servizi VAS annunciato da WINDTRE che partirà nei primi mesi del 2022.
Innanzitutto, l’Associazione ricorda che a seguito della delibera AGCOM 10/21/CONS del 5 Febbraio 2021, che ha previsto il barring dei servizi VAS, i cosiddetti servizi Premium a sovrapprezzo, i clienti di telefonia mobile “non possono più fruire dei servizi a sovrapprezzo salvo non procedano a disattivare il blocco applicato di default dall’operatore sulla sua SIM”.
Pertanto, secondo Chiara Caimmi di AssoCSP, la decisione assunta da WINDTRE “sembra superare la misura (già drastica) del barring, in quanto, impedendo all’utente di esprimere consapevolmente la volontà di fruire dei servizi premium, di fatto preclude qualsiasi possibilità di accesso e utilizzo degli stessi“.
Infatti, attualmente WINDTRE permette a chi lo desidera di richiedere gratuitamente lo sblocco o de-barring dei servizi VAS, in modo da poterne fruire, ma con la nuova stretta prevista da Gennaio 2022 i servizi a sovrapprezzo non saranno più acquistabili anche con lo sblocco.
A questo riguardo, AssoCSP intende precisare che tale iniziativa risulta: “estremamente pregiudizievole per il settore dei VAS ed il suo indotto (Content Service Provider, società di call center, di creazione di contenuti, di controlli antifrode, di sviluppatori e di tanti altri professionisti), da cui dipende la sopravvivenza di centinaia di aziende e di relativi lavoratori; una scelta superficiale, inidonea a incidere sulle reali criticità della filiera“.
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Il resto delle parole di Chiara Caimmi
Si riporta di seguito il resto del commento di Chiara Caimmi di AssoCSP in merito alle comunicazioni di WINDTRE sui servizi VAS:
AssoCSP, che da anni è impegnata a tutela dei CSP e dei consumatori, del resto, da tempo aveva sottolineato le problematiche del settore, segnalando puntualmente le azioni da intraprendere per ripristinare la regolarità della fruizione dei VAS e consentire a tutti i soggetti coinvolti di operare in un mercato trasparente: tra queste, il rispetto del CASP 4.0 (il codice di condotta approvato dall’AGCOM), la rimozione del conflitto di interesse in cui versavano alcune società, l’avvio di un confronto partecipato e costruttivo.
Purtroppo, le istanze dell’associazione sono sempre rimaste inascoltate, avvolte dall’assoluta noncuranza degli operatori e delle autorità preposte al controllo per la tutela dei consumatori (che legittimamente potrebbero voler fruire dei servizi premium) e dei soggetti virtuosi del settore.
L’atteggiamento assunto da WINDTRE si inserisce in questo contesto; la decisione di disporre il blocco, infatti, non è inedita: già nell’Aprile 2021 WINDTRE aveva disposto il barring, in anticipo con i tempi previsti dall’AGCOM e nonostante dinanzi al TAR fosse pendente il ricorso avverso la Delibera 10/21/CONS.
Ciò dimostrerebbe la volontà di WINDTRE di procedere repentinamente a dare un “colpo di spugna” all’intero mercato, senza tener conto degli interessi degli altri attori ivi presenti e dei consumatori, anche nell’ottica di tamponare la diffusione di notizie, come risulta da fonti di stampa, circa le attenzioni per gli operatori (ad es. i sequestri) derivanti dall’attività di indagine della procura di Milano.
Tutto questo, con buona pace di un intero settore e di tantissime società, che AssoCSP si pregia di rappresentare, che avevano operato nel rispetto delle regole e dei codici di condotta.
Non si tratta della prima volta che AssoCSP esprime la sua contrarietà in merito ai blocchi preventivi dei servizi VAS.
Già a Luglio 2020 aveva annunciato possibili class action proprio contro WINDTRE, che secondo l’associazione già all’epoca aveva intenzione di disporre il barring per tutti i clienti.
Successivamente, a Settembre 2020, AssoCSP aveva fatto sapere di non essere d’accordo, a seguito dell’avvio della consultazione pubblica dell’AGCOM, con le intenzioni di far disporre il blocco di default sulle SIM di tutti gli operatori.
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