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Open Fiber illustra il nuovo Piano Industriale 2022 – 2031: focus su aree bianche e grigie

Il Consiglio di Amministrazione di Open Fiber, operatore wholesale only impegnato nella copertura in fibra ottica, ha approvato lo scorso 3 Dicembre 2021 il nuovo piano industriale dell’azienda, con orizzonte 2022 – 2031, che mette in campo nuovi investimenti per circa 11 miliardi di euro, con l’obiettivo di accelerare nelle aree bianche e estendersi nelle aree grigie, mentre è prevista la partecipazione a tutti i bandi pubblici del Piano Italia 1 Giga.

Lo ha annunciato nella giornata di oggi, 10 Dicembre 2021, l’azienda partecipata da CDP Equity al 60% e da Macquarie Asset Management al 40%, fornendo alcuni dettagli relativi al Business Plan e all’estensione del relativo Project Financing.

Il nuovo piano si caratterizza rispetto al precedente per l’estensione della copertura VHCN (Very High Capacity Network) anche alle cosiddette aree grigie, cioè le zone in cui è presente un unico operatore di rete e dove nessun altro operatore ha in progetto di sviluppare una rete NGA (Next Generation Access), a partire da quelle che saranno interessate nei prossimi mesi dai bandi di gara lanciati dal Ministero per la Transizione Tecnologica e Digitale (MITD) nell’ambito del Piano Italia 1 Giga.

Inoltre, Open Fiber conferma nel nuovo business plan gli obiettivi di copertura sulle aree nere e bianche (oltre 7000 Comuni dei cluster C e D, in cui agisce in qualità di concessionario pubblico), con attenzione, in termini di risorse finanziarie e organizzative aggiuntive, sul completamento entro il 2023 di tutti gli interventi nei Comuni delle aree bianche e, in modo particolare, quelli su cui insistono fondi europei FESR e FEASR.

Open Fiber sottolinea che la caratteristica principale del suo nuovo piano industriale rispetto al precedente è la flessibilità.

Infatti, secondo l’operatore, l’ampiezza di risorse finanziarie disponibili sulla base dell’accordo con le banche consentirà di “accelerare e raggiungere tutti gli obiettivi del vecchio piano”, quindi di partecipare a tutte le gare previste nell’ambito del PNRR per le aree grigie e di poter pianificare le ulteriori coperture da realizzare nelle aree grigie di mercato.

Mario Rossetti, Amministratore Delegato di Open Fiber, ha dichiarato:

In pochi anni Open Fiber è passata dalla fase di start-up a un ruolo di leader in Italia ed Europa nello sviluppo di reti interamente in fibra ottica. Con il forte sostegno degli azionisti e solide partnership con i principali operatori, siamo pronti a completare la copertura di città, piccoli comuni e aree industriali, offrendo un contributo decisivo agli obiettivi del Piano Italia 1 Giga per la riduzione del divario digitale del nostro Paese.

Il piano 2022 – 2031 di Open Fiber prevede quindi circa 11 miliardi di euro di investimenti per la copertura di circa 24 milioni di unità immobiliari (UI) dagli oltre 13 milioni di UI attuali e a supporto della crescita della base clienti, in coerenza con il target di piano che prevede il raggiungimento dell’obiettivo di take up al 50%.

Tali investimenti saranno coperti dall’estensione del financing a 7,2 miliardi di euro, dall’equity e dalla generazione di cassa.

Mario Rossetti Open Fiber aree grigie
Mario Rossetti, Amministratore Delegato di Open Fiber

Open Fiber intende partecipare a tutti i bandi di gara indetti dal MITD, all’esito dei quali, atteso per Giugno 2022, l’operatore definirà nel dettaglio il piano di copertura della ulteriore porzione di aree grigie in cui si opererà in regime di concorrenza e, dunque, il corrispondente numero incrementale di unità immobiliari. A tal fine, Open Fiber potrà ricorrere ad una ulteriore linea di credito da 2,8 miliardi di euro.

Open Fiber fa sapere di aver raggiunto l’accordo di finanziamento con “primarie istituzioni finanziarie italiane ed internazionali”: fra queste ci sono Banco BPM, Banco Santander, BNP Paribas, Crédit Agricole, ING Bank, Intesa, Société Générale, Unicredit, che agiranno in qualità di Global Coordinators Bookrunners, Mandate Lead Arrangers.

L’operazione ha lo scopo di supportare gli ulteriori investimenti del Piano Industriale e rifinanziare il Project Financing precedente di 4,1 miliardi di euro, migliorandone le condizioni applicate ed estendendone la durata al 2028.

Secondo quanto dichiarato da Open Fiber, il finanziamento, che sarà finalizzato prima della fine dell’anno, è “il più grande mai realizzato in EMEA per investimenti in reti di telecomunicazioni”.

A fine piano Open Fiber prevede una marginalità superiore al 75%, con oltre 2 miliardi di euro di ricavi. Il break even (Ebitda al netto degli investimenti) è previsto al 2026.

L’azienda sottolinea che anche il nuovo piano industriale “si basa sulle fondamenta su cui si è sviluppata Open Fiber fin dalla sua origine”, e cioè il modello wholesale only, con cui l’operatore mette a disposizione di tutti gli operatori interessati una “rete tecnologicamente avanzata a parità di condizioni, e la sostenibilità nelle sue declinazioni ambientale, economica e sociale”.

Per l’operatore si tratta di “un progetto fondamentale per la competitività del Paese” che, dalla nascita di Open Fiber, metterà in campo risorse per oltre 15 miliardi di euro.

Open Fiber ricorda che attualmente la commercializzazione dei servizi di connettività sulla rete realizzata in Fibra FTTH è attiva in 190 città di grandi e medie dimensioni e in oltre 3000 piccoli comuni (aree bianche).

Inoltre, sono più di 200 gli operatori, nazionali e internazionali, che hanno stretto accordi commerciali con Open Fiber per l’utilizzo della sua rete in fibra.

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