La Sottosegretaria al MiSE e vicepresidente del Pd, Anna Ascani, ha espresso la sua opinione in merito all’Indice Desi (Digital Economy and Society Index) 2021, che monitora ogni anno la performance digitale complessiva dell’Europa e i progressi dei Paesi dell’UE riguardo alla loro competitività digitale.
Il fatto che l’Italia sia passata dal 25° al 20° posto della graduatoria generale dell’Indice Desi 2021 (ecco il documento completo), per la Ascani, è dovuto agli sforzi volti a supportare il processo di digitalizzazione del Paese, sostenuti anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Anna Ascani, inoltre, si è soffermata sui progressi registrati dall’Italia nell’ambito delle competenze digitali, migliorando di tre posizioni nell’Indice Desi 2021 rispetto allo scorso 2020.
Per la Sottosegretaria al MiSE e vicepresidente del Pd, però, il Paese ha ancora molto da fare, per questo ha aggiunto:
L’indice Desi 2021 ci dice però che dobbiamo fare di più per quanto riguarda la connettività, che registra ancora ritardi (siamo al 23° posto) come ad esempio negli indicatori relativi alla copertura 5G (8% rispetto al 14% della media UE).
Su questo versante stiamo dando un impulso significativo grazie all’attuazione della Strategia per la Banda Ultralarga, attraverso il completamento del Piano Aree Bianche e l’avvio di interventi come Italia a 1 Giga e Italia 5G.
Bisogna fare di più anche sulla formazione ICT fornita dalle imprese. In questa direzione contiamo di raggiungere risultati concreti grazie al Piano Transizione 4.0 che mette a disposizione delle imprese gli strumenti necessari per migliorare l’acquisizione e la valorizzazione di profili qualificati, necessari ad incrementare la produttività e la competitività del sistema produttivo, attraverso l’implementazione di tecnologie volte ad innovare i processi aziendali e di filiera.
Non è mancato, infine, il riferimento alle 12 posizione guadagnate nel campo dell’integrazione delle tecnologie digitali, in cui l’Italia ha ottenuto un punteggio Paese al di sopra di quello europeo.
Per quanto riguarda il Cloud, ad esempio, l’Italia ha registrato un livello di adozione da parte delle imprese pari al 38%, in crescita rispetto al 15% dell’Indice Desi 2020.
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