Tech 5G e IoT

Ericsson studia l’impatto della diffusione del 5G in UE per la decarbonizzazione

Un nuovo studio commissionato da Ericsson, pubblicato in concomitanza con la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 (COP26), approfondisce il potenziale contributo che la diffusione del 5G potrebbe offrire ai fini della decarbonizzazione dell’economia europea da qui al 2030.

Secondo tale studio, lo sviluppo della connettività di quinta generazione in Europa e nel Regno Unito potrebbe tradursi in una importante riduzione delle emissioni di Anidride carbonica.

In particolare, l’analisi rileva che l’implementazione della tecnologia 5G in quattro settori ad alta intensità di carbonio come: energia, trasporto, edilizia e manifatturiero, potrebbe garantire un risparmio annuale di emissioni compreso tra 55 e 170 milioni di tonnellate di CO2e.

Cifre che equivalgono a togliere dalle strade dell’Unione Europea un’auto su sette, quindi oltre 35 milioni di veicoli. In pratica, con il 5G la riduzione totale delle emissioni arriverebbe al 20% (dal 15% del 2017) delle emissioni annuali totali dell’UE.

Dallo studio emerge che almeno il 40% delle soluzioni, adottate dall’Unione Europea da qui al 2030 per ridurre l’Anidride carbonica, si baseranno sulla connettività fissa e mobile.

Queste, secondo l’analisi, potrebbero ridurre le emissioni europee di circa 550 milioni di tonnellate di biossido di carbonio, quasi la metà delle emissioni generate dall’intero settore energetico dell’UE nel 2017 e circa il 15% delle emissioni annuali totali dell’UE nel 2017.

Se poi si aggiungono i benefici derivanti dall’utilizzo del 5G nei quattro principali settori ad alta intensità di carbonio analizzati (energia, trasporto, manifatturiero ed edilizia), la riduzione complessiva delle emissioni raggiungerebbe il 20% delle emissioni annuali totali dell’Unione Europea (quanto le emissioni annuali totali di Italia e Spagna insieme).

L’attuale Presidente e CEO di Ericsson, Börje Ekholm, ha espresso il suo pensiero riguardo all’analisi che è stata condotta:

L’UE e il Regno Unito hanno fissato obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di carbonio che richiederanno cambiamenti radicali in tutta la società. Questa nuova analisi dimostra che la connettività, e in particolare il 5G, è vitale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

È difficile immaginare come questi obiettivi saranno raggiunti se la diffusione dell’infrastruttura digitale in Europa non accelera fino a eguagliare quella di altri paesi e aree nel mondo.

Lo stesso Börje Ekholm ha poi aggiunto:

In Ericsson vediamo la sostenibilità come una responsabilità di vitale importanza, non come un optional. Continueremo a investire pesantemente, non solo per i nostri clienti attraverso prodotti e soluzioni ad alta efficienza energetica, ma nelle nostre stesse operazioni, proprio come abbiamo fatto nella nostra Smart Factory 5G negli Stati Uniti.

È un grande esempio dei risultati che si possono raggiungere attraverso l’implementazione di una produzione basata sulla tecnologia 5G.

Nel comunicato relativo allo studio, viene anche citato lo stabilimento produttivo “Smart Factory 5G” di Ericsson sito a Lewisville, in Texas, negli Stati Uniti.

Un’opera che sarebbe stata costruita nel rispetto delle principali pratiche di sostenibilità ambientale, nella quale le soluzioni 5G ad elevata efficienza energetica di Ericsson sarebbero già operative.

Nel dettaglio, si tratta di una fabbrica progettata con l’intento di utilizzare il 24% in meno di energia e il 75% in meno di acqua negli ambienti interni, evitando il 97% di emissioni di carbonio operative, rispetto ad altri edifici analoghi.

Proprio questa Smart Factory 5G è stata l’oggetto di due premi assegnategli dal World Economic Forum (WEF) nel 2021, a fronte dei risultati di sostenibilità e produzione ottenuti.

Sempre Ekholm, ha poi espresso le proprie preoccupazione riguardo alla ritardata diffusione del 5G nel vecchio continente:

Oggi, se guardiamo all’implementazione del 5G, Europa sta camminando verso un futuro più digitale e a basse emissioni di carbonio, mentre altre aree del mondo stanno correndo verso la stessa direzione.

I politici e i regolatori hanno un ruolo importante da svolgere, riconoscendo il potenziale economico, sociale e sostenibile del 5G e lavorando rapidamente tutti insieme per eliminare gli ostacoli pratici, normativi e finanziari in modo che le persone, le imprese, le industrie e le società di tutta Europa possano godere dei benefici.

Stando a quanto riportato all’interno del comunicato infatti, nonostante le potenzialità del 5G da questo punto di vista, le nuove previsioni sull’implementazione della rete di quinta generazione in Europa, preoccupano parecchio.

Secondo il Mobility Report di Ericsson, nel 2027 la diffusione globale del 5G raggiungerà il 75% della popolazione mondiale (al termine del 2020 veniva coperto solo il 15%).

Nello specifico, si prevede che Nord America e Nord Est asiatico usufruiranno di una copertura della popolazione superiore al 95% entro il 2027, mentre l’Europa arriverà a poco più dell’80%. Dati che mettono il vecchio continente in una posizione di svantaggio rispetto ai competitor economici.

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