Giorni caldi per TIM, l’operatore italiano guidato attualmente dall’Amministratore Delegato Luigi Gubitosi, che si avvicina a un Consiglio di Amministrazione Straordinario l’11 Novembre 2021, per discutere sulla governance del Gruppo e non solo.
I risultati del terzo trimestre 2021 di TIM, che hanno visto indebitamento ridotto di 3,9 miliardi di euro anno su anno e ricavi da servizi in calo del -1,7%, a 3,5 miliardi di euro, non avrebbero convinto Vivendi, secondo indiscrezioni riportate in rete nella scorsa settimana.
L’azienda francese, attualmente titolare del 23,75% delle azioni di TIM, avrebbe infatti definito i risultati deludenti e per questa ragione cinque amministratori, tra cui Arnaud De Puyfontaine, Amministratore Delegato di Vivendi, avrebbero richiesto la convocazione di un Consiglio di Amministrazione Straordinario.
Sempre secondo indiscrezioni di stampa (dal momento che attualmente non è giunta ancora alcuna conferma da nessuna delle parti in causa) l’intenzione di Vivendi potrebbe essere quella di sostituire l’Amministratore Delegato Luigi Gubitosi nell’immediato futuro.
A tal proposito, secondo fonti vicine alla situazione e citate da Reuters negli scorsi giorni, Vivendi sarebbe già pronta a congedare Gubitosi e a discutere proposte per migliorare l’approccio sulla rete fissa, con riferimento probabilmente anche alla rete unica.
Recenti indiscrezioni affermano che l’Amministratore Delegato di TIM starebbe già trattando la sua buonuscita e che altri nomi sarebbero già in lista per sostituire Gubitosi e iniziare a remare verso la direzione auspicata da Vivendi.
Intanto, secondo il Sole24Ore, TIMVISION si starebbe preparando a migrare sulla piattaforma myCanal, il servizio OTT di Canal+. Il cambiamento tecnologico in questione è in corso già da tempo, precisamente da un anno e mezzo, ma in questi giorni si sarebbero tenuti alcuni incontri con i vari partner della piattaforma intorno agli aspetti tecnici necessari per migrare i contenuti di TIMVISION.
Il processo di migrazione dovrebbe completarsi nei prossimi mesi.
Il progetto della rete unica ha subito una seria battuta d’arresto con l’entrata in scena del Governo Draghi e dei suoi Ministri.
Infatti, dopo la firma del protocollo d’intesa con Cassa Depositi e Prestiti che doveva rappresentare la pietra angolare per agevolare la nascita di AccessCo come fusione tra le due reti di accesso di TIM e di Open Fiber, i Ministri del Governo attuale, primo tra tutti Vittorio Colao, hanno preso le distanze dal progetto che permetteva a TIM di mantenere il controllo della rete.
Proprio in questi giorni, altre indiscrezioni sembrano indicare che TIM possa tentare di superare le preoccupazioni del Governo e della Commissione Europea in merito all’accordo con Open Fiber scegliendo di rinunciare al controllo della rete.
Secondo questo piano “alternativo” a quello inizialmente fissato con Cassa Depositi e Prestiti, TIM manterrebbe così solo una partecipazione di minoranza nella nuova società della rete che nascerebbe dalla fusione tra FiberCop (partecipata anche da KKr e Fastweb) e Open Fiber.
Sul tema, pare esservi stata una discussione con esponenti governativi, sulla base di una bozza presentata dal Gruppo TIM per tentare di sciogliere il nodo principale, quello sulla governance, che ha portato al congelamento delle trattative.
TIM ha prontamente smentito le indiscrezioni secondo cui sarebbero state prese decisioni riguardo alla governance della società della rete unica, ma dal Consiglio di Amministrazione straordinario potrebbero comunque emergere nuove informazioni in tal senso.
Intanto, le indiscrezioni sulla fusione con controllo di minoranza di TIM hanno solleticato l’interesse del mercato, con un rimbalzo del titolo dopo il minimo relativo di 0,31 euro ad azione raggiunto solo pochi giorni prima e causato dalle incertezze sulla governance dell’azienda.
A tal proposito, nel pomeriggio di oggi 8 Novembre 2021, le azioni di TIM sono nuovamente in calo del -3% circa, a quota 0,33 euro, e la capitalizzazione di mercato dell’operatore italiano si assesta a quota 7,16 miliardi di euro.
Ai numerosi dubbi sul futuro di TIM, sulla sua governance e sull’eventuale cambio di guardia per affrontare il tema della rete unica in Italia, potrebbe dare parziale risposta il Consiglio di Amministrazione Straordinario dell’11 Novembre 2021, fissato dal Presidente Rossi.
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