TIM ha presentato agli investitori nella giornata di ieri, 28 Ottobre 2021, i risultati finanziari del Gruppo del terzo trimestre del 2021, con una nuova conferenza di presentazione.
Fra i temi principali l’auspicio di un aumento dei prezzi nella rete fissa in Italia e il consorzio con cui TIM aspira ad aggiudicarsi la realizzazione del Polo Strategico Nazionale del cloud.
La call conference del Gruppo TIM si è svolta a partire dalle ore 14:00 e ha riguardato i risultati finanziari del terzo trimestre del 2021, quindi al 30 Settembre 2021, approvati dal CdA nella seduta di ieri, 27 Ottobre 2021.
Sono intervenuti l’Amministratore Delegato di TIM, Luigi Gubitosi, e il Chief Financial Officer (CFO), Giovanni Ronca, che hanno poi risposto alle domande degli investitori.
A prendere la parola per primo nella presentazione agli investitori delle performance di TIM nell’ultimo trimestre è Gubitosi, che parte dal titolo della presentazione, “Leading the Country’s digitalization”, cioè “guidare la digitalizzazione del Paese”.
Secondo Gubitosi, infatti, TIM sta raggiungendo la leadership nella digitalizzazione dell’Italia e il contributo dell’operatore “aumenta ogni giorno”, sia tramite la banda ultralarga, i servizi digitali per consumatori, imprese o Pubblica Amministrazione.
L’AD passa poi agli aggiornamenti sul piano “Beyond Connectivity”, ricordando innanzitutto l’inclusione del profilo ESG di TIM, che riguarda l’adozione delle best practice in ambito sociale, ambientale e di governance, in sempre più indici ESG, per ultimo quello della scorsa settimana nel nuovo indice MIB ESG di Euronext e Borsa Italiana.
Il terzo trimestre del 2021 segna anche il debutto dell’offerta TIMVISION Calcio e Sport con DAZN, lanciata proprio da Luglio 2021, che sta sostenendo la riduzione del tasso di abbandono (churn) e l’accelerazione della crescita degli accessi ultra broadband.
Da questo punto di vista, Gubitosi sottolinea che nei primi 9 mesi del 2021 TIM ha quasi raddoppiato le net adds degli accessi in fibra rispetto ai primi 9 mesi del 2019.
Per quanto riguarda il mobile, l’AD si dichiara soddisfatto per le performance del trimestre appena passato, con churn rate che segna ancora un record al ribasso, e ricavi da servizi in miglioramento rispetto al precedente trimestre. I ricavi nel cloud crescono più velocemente del previsto.
Si è parlato anche di TIM Brasil, che ha fatto registrato un altro trimestre di crescita, e per il quarto trimestre del 2021 TIM si aspetta risultati positivi anche in seguito all’attesa transazione sugli asset Oi e l’accelerazione del piano FiberCo.
L’Amministratore Delegato di TIM ha poi ricordato i 4 elementi trainanti per la crescita dell’azienda, che sono in particolare il calcio con la cosiddetta strategia Fiber To The Football (FTTF), la crescita dei clienti di rete fissa con il ritorno di clienti in precedenza solo mobile, il piano Beyond Connectivity e i fondi pubblici.
A proposito del fatto che alcuni di questi elementi siano delle novità per l’azienda, Gubitosi cita una sua recente intervista in cui ha dichiarato che TIM si sta trasformando “in una vera e propria azienda TMT”, cioè di Tecnologia, Media e Telecom.
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Partendo con il primo elemento, il calcio in streaming, l’AD Gubitosi sottolinea come gli spettatori stanno effettuando il passaggio dal satellite alla fibra.
L’azienda si aspetta che questa migrazione acceleri, anche in considerazione del fatto che gli spettatori del calcio sono 5 milioni, di cui 3 milioni che finora hanno fruito i contenuti tramite Pay TV, principalmente via satellite.
Il resto degli spettatori del calcio, sottolinea Gubitosi, “sono pirati”: a questo proposito l’Amministratore Delegato ha promesso che questa tipologia di clienti “avranno tempi sempre più duri in futuro”.
Attualmente, ricorda Gubitosi, TIMVISION offre il pacchetto Gold a prezzo scontato con tutti contenuti dei partner, ossia DAZN, Infinity, Disney+ e Netflix, inclusi in un unico pacchetto.
Nonostante l’impatto sui ricavi sia trascurabile nel terzo trimestre a causa della promozione estiva, secondo l’AD i benefici sui KPI di TIM sarebbero evidenti.
Innanzitutto si è registrato per la prima volta in assoluto un abbassamento del tasso di abbandono della rete fissa durante il trimestre estivo, solitamente soggetto a churn rate più alti.
Come detto l’offerta TIMVISION con DAZN ha contribuito all’aumento dei nuovi clienti di rete fissa TIM, tendenza già registrata per via della pandemia.
Non vengono forniti dati esatti sul numero dei clienti TIMVISION, ma il lancio dell’offerta Calcio e Sport ha portato ad aumento della base clienti della piattaforma streaming.
Per quanto riguarda la rete fissa, continua il cosiddetto piano “Fix the Fixed”, letteralmente “sistema il fisso”, con cui la copertura ultra broadband è stata ampliata raggiungendo il 94% delle linee attive.
Gubitosi sottolinea come anche la convergenza fisso mobile stia crescendo grazie al meccanismo TIM Unica e ai pagamenti digitali diretti, che supportano entrambi la riduzione del tasso di abbandono.
Il mercato del fisso continua a crescere in Italia, e da questo punto di vista l’AD di TIM si sofferma sul fatto che l’Italia nel secondo trimestre del 2021 è stato il mercato europeo maggiore per la banda larga.
Il terzo motore della crescita di TIM è rappresentato dalle aziende digitali del Gruppo, fra cui Noovle che di recente ha siglato importanti partnership con Cisco e Oracle.
Per quanto riguarda Telsy e Olivetti, queste stanno crescono a 2 cifre. Secondo Gubitosi, Sparkle potrebbe invece avvicinarsi a 1 miliardo di ricavi già nel 2021.
Per Luigi Gubitosi, senza Noovle per TIM non ci sarebbe stata la possibilità di concorrere al Polo Nazionale Strategico del cloud, che l’AD definisce “la più grande opportunità cloud mai avuta nel nostro paese”.
A questo proposito, Gubitosi ha poi illustrato il consorzio di cui fa parte TIM che ha risposto al bando del Governo italiano per la ospitare e gestire dati e servizi della Pubblica Amministrazione.
Oltre a TIM ci sono Leonardo, Sogei e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che creeranno una NewCo, dove TIM avrà una quota del 45%.
Gubitosi si sente “quasi sicuro” che il consorzio di cui fa parte TIM vincerà, e se questo accadrà TIM fornirà l’infrastruttura e i servizi cloud, Leonardo i servizi di sicurezza e Sogei la formazione, mentre CDP parteciperà come partner finanziario e istituzionale (oltre ad essere stato l’organizzatore del consorzio).
Questa iniziativa sarà alimentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quarto fattore per la crescita di TIM, in particolare con 1,9 miliari di euro nel corso di 10 anni, per la messa a punto e la migrazione della Pubblica Amministrazione al cloud.
Sempre a proposito di PNRR, Gubitosi ha illustrato la lista degli interventi nell’ambito telco a cui TIM può partecipare, le cui risorse stanziate superano i 43 miliardi di euro.
TIM ha implementato delle task force che lavorano per progettare la partecipazione di TIM a questi piani, che come ricorda l’AD di TIM porteranno “l’Italia ad essere completamente digitalizzata”.
Gubitosi si concentra poi sul mercato delle telecomunicazioni in Italia, in particolare su quello della rete fissa.
Nello specifico, secondo l’Amministratore Delegato il mercato fisso continuerà a crescere in quanto c’è “ancora spazio per conquistare nuovamente la clientela solo mobile o che non hanno ancora una linea fissa broadband”.
Luigi Gubitosi sottolinea poi come il mercato italiano sia molto affollato e con molti concorrenti, che secondo il dirigente “alcuni hanno fatto la cosa più semplice, hanno abbassato i prezzi”.
L’AD considera tutto ciò “abbastanza irrazionale” in quanto si vende un servizio “non elastico”. Si tratta di una dinamica che va avanti da un po’ di tempo, portando il mercato telco italiano ad essere quello più economico in Europa.
Secondo TIM è ora di cambiare, per cui la via da seguire sarebbe quindi “l’eccellenza nel servizio e la qualità”, citando il fatto che la pandemia ha fatto capire alla gente l’importanza della connettività ad alta velocità, per cui secondo l’operatore i clienti sarebbero pronti a pagare qualche euro in più per avere un servizio eccellente.
Gubitosi puntualizza che TIM non sta solo aumentando i prezzi, ma sta aumentando l’ambizione di rendere il mercato della telefonia fissa “sano per i player e migliore per i clienti”.
E a proposito di prezzi più alti per la telefonia fissa, Gubitosi descrive le nuove offerte di rete fissa “a più livelli” lanciate il 25 Ottobre 2021, ossia TIM Magnifica, Executive e Premium.
Quella su cui l’operatore sta spingendo di più a livello comunicativo è TIM Magnifica, l’offerta fino a 10 Gbps a 49,90 euro al mese con diversi servizi inclusi, sia tecnologici per il Wi-Fi che di caring per il cliente.
A proposito dei 10 Gbps, durante la sessione di Q&A Gubitosi ha affermato di essere contento che TIM sia all’avanguardia, mentre ricorda che in precedenza si parlava di 1 Gbps come tecnologia future proof.
L’AD non dimentica anche le offerte Executive e Premium, con cui TIM insieme all’offerta convergente vuole continuare a segmentare il mercato, servire in modo diverso i diversi cluster che sono disposti a pagare ognuno un certo prezzo per il servizio.
La parola passa poi a Giovanni Ronca, per la presentazione nel dettaglio dei risultati finanziari del terzo trimestre del 2021.
Per quanto riguarda il fisso, le linee retail sono ancora stabili, con rallentamento più basso del solito nel periodo estivo. Le linee broadband hanno raggiunto i 9,3 milioni, con aumento del 18% anno su anno. L’ARPU della telefonia fissa per il terzo trimestre è stato pari a 32,4 euro al mese.
Passando invece al mercato mobile, viene ricordato lo sviluppo della rete 5G e il relativo riconoscimento di Opensignal.
Nel mercato portabilità (MNP) sono scese del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ad un livello di 2,3 milioni di linee, il più basso degli ultimi 10 anni.
Secondo Ronca, l’approccio “razionale” di TIM sui prezzi nella telefonia mobile avrebbe contribuito a raffreddare l’effetto “washing machine”.
Le net adds nel mobile per TIM sono quasi raddoppiate rispetto al trimestre precedente, con perdite quasi dimezzate. Il tasso di abbandono ha fatto segnare a Settembre 2021 un nuovo livello record, al minimo negli ultimi 14 anni.
Per quanto riguarda l’ARPU Human delle linee mobili, questo si attesta a 11,7 euro al mese, con un miglioramento dello 0,3% anno su anno.
Riprende poi la parola l’AD Luigi Gubitosi, per aggiornare gli investitori sulle iniziative strategiche di TIM e per alcune considerazioni finali.
L’azienda ha quindi intenzione di procedere con la trasformazione industriale del Gruppo, con l’obiettivo rendere TIM “più snella e decentrata”.
Gubitosi ricorda l’aumento di valore di INWIT grazie alle sinergie con Vodafone, oltre alla parziale monetizzazione dell’asset. Lo stesso verrà fatto con Noovle, dove entreranno investitori nel capitale con una quota di minoranza.
Per quanto riguarda la guidance del Gruppo, Gubitosi ribadisce la volontà di trasformare TIM in una vera e propria azienda TMT, anche se questo ha alcuni costi di avvio da assorbire.
Per affrontare le condizioni del mercato, TIM ha deciso di aumentare selettivamente i prezzi nel fisso, dopo aver sperimentato che il comportamento “razionale” di TIM nel mobile non ha avuto effetti sui KPI.
Gubitosi crede inoltre che il mercato sia pronto per questa mossa, e che la “razionalità prevarrà”, fiducioso del fatto che queste siano le scelte giuste per avere i tassi di crescita previsti.
A proposito della crescita, l’Amministratore Delegato sottolinea come TIM debba essere pronta a cogliere le opportunità del Recovery Fund e che offre il mondo del digitale, come il polo cloud nazionale.
Gubitosi annuncia anche che, per via dei costi di startup delle diverse iniziative in campo e delle condizioni del mercato, per cui TIM è “totalmente impegnata a condurre un cambiamento” che porti sempre più razionalità, TIM abbassa il suo range di Guidance per ricavi e EBITDA di Gruppo e mercato domestico e il cash flow cumulato dei 3 anni.
Per le sue considerazione finali, Gubitosi ha ricordato agli investitori che le entrate da servizi del Gruppo sono quasi stabili, le linee fisse sono rimaste stabili negli ultimi 4 trimestri e che le linee ultra broadband sono in forte crescita, con churn sia mobile che fisso a livelli record.
Secondo l’AD, TIM avrebbe fatto “meglio di molti in un mercato difficile”, anche se il deterioramento dei livelli di prezzo ha avuto un impatto sulle aspettative dell’azienda durante l’anno.
Per questo motivo, TIM sta aumentando selettivamente i prezzi, con la convinzione che il resto del mercato farà lo stesso.
Nella sessione di domande e risposte, Gubitosi ha ammesso, in merito al cambio di rotta sulla guidance, che non si aspettava che “alcuni dei prezzi dei nostri concorrenti fossero più bassi e aggressivi”.
Secondo l’Amministratore Delegato di TIM si tratta di “una cosa abbastanza inusuale in questo settore, perché stiamo vendendo un servizio non elastico, per cui con l’abbassamento dei prezzi l’intero mercato ne soffre“.
Gubitosi puntualizza che il prezzo è certamente importante, ma non è l’unico elemento da tenere in considerazione, anche se c’è una parte del mercato sensibile al prezzo.
Facendo l’esempio del mercato di telefonia mobile, dove adesso per Gubitosi il cluster è stato ben identificato, per l’AD nel fisso è ancora più importante segmentare, creando di fatto una nuova politica dei prezzi.
Viene ribadito ancora una volta che TIM, più che aumentare i prezzi, sta cercando proprio di segmentare di più il mercato della rete fissa, definire dei cluster diversi e da questo punto di vista riconosce lo sforzo di TIM tramite l’uso “più del normale” di Intelligenza Artificiale e data analytics per arrivare a questo risultato.
Luigi Gubitosi è fiducioso che TIM possa raggiungere questo obiettivo, ma secondo l’AD ciò non significa che tutti passeranno ad un segmento di prezzo superiore.
In questo senso l’Amministratore Delegato prende ad esempio altri mercati, come quello dell’aviazione, dove cita ad esempio i voli British Airways che non hanno tutti lo stesso numero di poltrone business class, perché predisposte in base alla clientela sulle varie tratte.
Allo stesso modo secondo Gubitosi ciò va fatto con i prezzi, in particolare profilando meglio i clienti.
A chi gli chiedeva cosa succederebbe se gli altri operatori non aumenteranno i prezzi come invece auspica TIM, Gubitosi ha risposto che bisogna certamente considerare il lungo termine, ma ha aggiunto che “nel lungo termine saranno tutti spariti, che ne so”.
Gubitosi intende che guardando i risultati di TIM che sono pubblici, mentre “alcuni nostri concorrenti non hanno il privilegio di essere quotati in borsa”, non è sicuro che ci sia qualche operatore che faccia risultati migliori di quelli di TIM.
GubItosi cita a questo proposito l’ultimo Osservatorio sulle Comunicazioni di AGCOM uscito proprio il 28 Ottobre 2021, in concomitanza con la presentazione, e relativo al secondo trimestre del 2021, in cui TIM ha guadagnato quote di mercato, con un aumento del 4% sia in linee FTTH che FWA e +0,4 nelle linee FTTC.
L’Amministratore Delegato si dice dunque soddisfatto delle performance di TIM, in quanto avrebbe “affrontato bene la situazione” in un momento di transizione.
Ritornando ai prezzi Gubitosi afferma che “non dipende solamente da noi”, indicando che la sua percezione è che i concorrenti dovrebbero “seguire razionalmente quello che un player razionale fa”.
Infine, secondo Gubitosi, se la gente sposta l’attenzione sulla fibra significa che per TIM ci sarà meno rame in futuro, magari con un processo di phase out più aggressivo.
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