La Procura di Milano, già impegnata nell’indagine sui servizi a sovrapprezzo che aveva coinvolto anche Wind Tre, ha scoperto una nuova possibile truffa con cui venivano prelevati alcuni centesimi per ogni click in determinate pagine internet.
La Procura di Milano, l’estate scorsa, aveva ordinato alla Guardia di Finanza di procedere alla perquisizione della sede di Wind Tre a Rho per verificare eventuali attivazioni fraudolente di servizi VAS a sovrapprezzo non richiesti.
Tra gli indagati per truffa a causa delle attivazioni non richieste di servizi VAS figuravano anche due ex dirigenti e un ex quadro di Wind Tre (ai tempi Wind), che avevano preso parte a un business illecito da diversi milioni di euro, coinvolgendo anche le SIM M2M (Machine to Machine) senza consenso da parte degli utenti.
Adesso, con un’indagine parallela, è stata scoperta un’altra presunta truffa ai danni di alcuni utenti di telefonia, con cui venivano sottratti 9 centesimi di euro semplicemente passando all’interno di alcune pagine internet.
Come riporta il Corriere Della Sera nel cartaceo di oggi 28 Settembre 2021, secondo quanto raccontato al PM Francesco Caiani, un ex consulente di Accenture avrebbe reso noto alcuni dettagli della presunta truffa, che si limitava a 9 centesimi per click e terminava al raggiungimento di circa 1 euro al mese per singola linea, così da evitare che gli utenti si accorgessero con facilità della spesa non autorizzata. Non è stato rivelato il numero di utenze impattate.
Così, la GIP Patrizia Nobile ha emesso ieri un nuovo sequestro preventivo (dopo quello da circa 21 milioni di euro a WindTre) vincolando 204.000 euro dai conti di Accenture e 109.000 euro da quelli di Vetrya, di cui alcuni esponenti sarebbero indagati per ipotesi di frode informatica.
Si ricorda che dopo l’inchiesta della Procura di Milano sui servizi VAS, anche l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni si è concentrata sulle misure volte a evitare attivazioni inconsapevoli e non richieste dei servizi VAS, raggiungendo infine l’obiettivo con la delibera di Febbraio 20210, la numero 10/21/CONS, con cui veniva imposto il barring di default su numerosi servizi a sovrapprezzo, con sole alcune eccezioni.
A tal proposito, sempre secondo quanto riportato quest’oggi, WindTre avrebbe reso noto che solo 390 utenti hanno manifestato la volontà di non attivare il blocco dei servizi VAS dopo l’adeguamento alla delibera.
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