Il Moige, il Movimento Italiano Genitori, ha parlato di una “vittoria dei diritti dei minori” dopo una presunta modifica dello spot TIMVISION con Lino Banfi, che sarebbe giunta in seguito alla denuncia all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria per contenuti non adatti ai minori. TIM ha però fornito una versione diversa in una nota ufficiale.
Lo spot in questione è quello in cui Lino Banfi, per pubblicizzare TIMVISION, riveste i patti di Oronzo Canà, l’Allenatore nel Pallone. Il mister, circondato a casa sua dai numerosi trofei, si appresta a vedere il Campionato Serie A TIM 2021/2022, ma nel rendersi conto che l’antenna satellitare non funziona impreca alla sua maniera con la popolare “porca puttena”.
Il dirimpettaio Ciro Ferrara risolverà il problema avvisandolo del fatto che con TIMVISION è possibile seguire il calcio in streaming su DAZN.
A causa dell’imprecazione pronunciata nello spot da Lino Banfi, il Movimento Italiano Genitori ha denunciato la pubblicità all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, dopo aver ricevuto a sua volta numerose segnalazioni.
Secondo l’Associazione, l’oggetto dell’intervento non sarebbe stato però lo spot di TIM o il suo protagonista, ma l’esclusione dal circuito dei minori. In altri termini, quella del Moige non sarebbe, secondo l’associazione stessa, una richiesta di censura o un attacco personale a Lino Banfi, ma “una semplice richiesta di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti”.
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Di seguito un estratto del commento dell’Associazione:
“Dopo la decisione di TIM di mandare in onda una versione modificata dello spot di TIMVISION, alla luce della denuncia del Movimento Italiano Genitori all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori, lo stesso Moige rivendica la fondatezza delle sue osservazioni – riconosciuta anche dall’azienda, la cui sensibilità e disponibilità sul punto va senza dubbio riconosciuta – ma al contempo ribadisce quanto spiegato dalla prima ora: non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in TV e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi.”
Anche TIM ha però commentato la notizia, evidenziando che non risulterebbe nessun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori, e dunque non vi è stata alcuna censura dello spot originale.
La diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta TIMVISION starebbe dunque proseguendo secondo quanto pianificato già lo scorso Luglio 2021, come evidenzia l’operatore.
Di seguito il commento completo di TIM:
“Con riferimento a quanto riportato da alcune testate in merito allo spot di TimVision con protagonista Lino Banfi, TIM precisa che non risulta nessun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata nessuna censura.
La diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio”.
Si ricorda che Lino Banfi utilizzava la sua iconica frase anche in uno spot di Kena Mobile del 2018, secondo brand mobile del Gruppo TIM, con il claim: “e passa a Kena, porca puttena!”, in quel caso insieme a Fedez.
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