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Smartphone: la Commissione Europea insiste di nuovo sul caricabatterie unico?

La Commissione Europea è rimasta al lavoro per garantire una normativa tale da prevedere un caricabatterie universale per smartphone e altri dispositivi elettronici all’interno dell’Unione Europea. La direttiva potrebbe arrivare a breve.

La Commissione starebbe infatti elaborando in questi giorni una direttiva, dopo il voto positivo dei parlamentari, a favore di un caricatore comune per tutelare l’ambiente e per agevolare i consumatori.

È quanto emerge da indiscrezioni riportate da Reuters e da altre fonti di stampa, in cui viene indicato il mese di Settembre 2021 per la presentazione della normativa che potrebbe vincolare i produttori a offrire un caricabatterie unico per gli smartphone e non solo.

Come riportato, l’eventuale normativa impatterebbe principalmente sui produttori che non offrono ancora device con porta Type C, come gli Apple iPhone che utilizzano il connettore proprietario Lightning.

L’interesse della Commissione Europea nei confronti del caricabatterie unico per smartphone e altri dispositivi elettronici, tuttavia, non è nuovo.

Sebbene non siano ancora disponibili informazioni sui dettagli della normativa, infatti, già nel 2019 la Commissione Europea aveva avviato uno studio volto a individuare la migliore soluzione per ridurre gli sprechi e armonizzare ulteriormente il mercato dopo il memorandum d’intesa firmato da diversi produttori di telefoni cellulari nel 2011.

Telefonia
A differenza di molti device Android, gli smartphone iPhone utilizzano il connettore proprietario Lightning

Nello studio in questione, la Commissione prestava particolare attenzione alla tecnologia USB Type C che in quel periodo era utilizzata nel 29% dei terminali, contro il 50% dello standard USB micro-B (trend calante già dal 2016) e il 21% del Lightning.

Dopo la pubblicazione dello studio, esattamente a Gennaio 2020, il Parlamento aveva previsto la possibilità di giungere a una proposta vincolante entro l’estate dell’anno scorso per il caricabatteria universale. Secondo quanto dichiarato all’epoca, la normativa avrebbe potuto ridurre i rifiuti elettronici prodotti in Europa per una media di 16,6 chili per abitante.

La risoluzione non legislativa per “ridurre i rifiuti elettronici e dare ai consumatori la possibilità di effettuare scelte sostenibili” era stata approvata con 582 voti favorevoli, 40 contrari e 37 astensioni.

Nella normativa, il Parlamento chiedeva alla Commissione di prevedere anche misure per garantire al meglio l’interoperabilità dei caricabatteria wireless con le varie apparecchiature mobili, di prendere in considerazione iniziative volte a incrementare il riciclo negli Stati Membri di cavi e caricabatterie e, infine, di garantire ai consumatori la possibilità di non acquistare un nuovo caricabatteria con ogni dispositivo.

Nonostante l’iniziativa legislativa sul caricabatteria universale fosse stata pianificata per il terzo trimestre del 2020 nel programma di lavoro della Commissione Europea, fino ad oggi non vi sono stati aggiornamenti sulla questione.

Se le indiscrezioni di stampa dovessero rivelarsi corrette, però, già a partire dal prossimo mese l’argomento potrebbe ritornare a far discutere.

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