L’AGCOM ha pubblicato le sue ordinanze di ingiunzione contro TIM, Vodafone e WindTre per non aver adottato (o averlo fatto senza tempestività) misure idonee a prevenire l’attivazione dei servizi VAS (o premium) in assenza del consenso degli utenti.
I procedimenti contro TIM, Vodafone e WindTre: multe per 2,2 milioni di euro
Dopo la delibera di Febbraio 2021 con cui si è stabilito di attuare il barring automatico e di default dei principali servizi premium (o servizi VAS), a cui gli operatori si sono man mano adeguati, sono giunte ieri 2 Agosto 2021 le sanzioni per un totale di oltre 2 milioni di euro ai danni dei tre operatori.
Con il termine “servizi a sovrapprezzo” si intendono tutti quei servizi, attivabili tramite SMS e connessione dati, che offrono oroscopi, giochi, video e musica in streaming, notizie, previsioni meteo, suonerie o altro attraverso un pagamento una tantum o un abbonamento periodico.
I tre procedimenti distinti si sono aperti in seguito alla ricezione di diverse segnalazione di clienti TIM, Vodafone e WindTre che lamentavano attivazioni anomale e non volute di servizi premium su SIM dedicate anche al controllo remoto di particolari dispositivi o comunque prive di connessione (e sulle quali dunque sarebbe stato impossibile attivare i servizi consapevolmente o per errore).
Nel caso di Vodafone (ecco il documento completo) e WindTre (ecco il documento completo) il procedimento è stato avviato perché si è accertato che i due operatori non hanno adottato le misure atte a prevenire l’attivazione dei servizi premium in assenza del previo consenso degli utenti, né a impedirne l’addebito anche in caso di chiara incompatibilità del servizio con la volontaria attivazione dell’utente.
Nel caso di TIM (ecco il documento completo), l’operatore non avrebbe invece adottato tali misure “con la dovuta tempestività ed esaustività”. Infatti, TIM si sarebbe adoperata per prevenire, per il futuro, la reiterazione del fenomeno delle attivazioni inconsapevoli e per rafforzare i propri sistemi, ma non avrebbe dato prova di aver effettuato approfondimenti per appurare le eventuali cause delle attivazioni riscontrate in precedenza.
Inoltre, la società si sarebbe adoperata per individuare e rimborsare gli utenti coinvolti, ma in misura “non completamente soddisfacente”. Ad ogni modo, avendo adottato sia prima che dopo l’avvio del procedimento diverse iniziative volte a porre rimedio alle conseguenze della violazione, TIM ha visto ridotta la sua sanzione rispetto agli altri operatori.
Anche Vodafone ha adottato alcune iniziative, avendo chiuso in via definitiva l’attivazione dei servizi premium in abbonamento e one shot acquistabili tramite navigazione sui banner pubblicitari; stesso discorso anche per WindTre. Tuttavia, nel caso di Vodafone e WindTre la condotta è stata considerata di notevole entità e di lunga durata, diversamente da TIM, la cui condotta è stata dichiarata di media durata.
In tutti i casi, secondo l’AGCOM se gli operatori avessero effettuato tutte le verifiche con la necessaria diligenza, avrebbero potuto riconoscere i casi in cui il consenso non era consapevole e adottare prontamente tutte le iniziative idonee a prevenire attivazioni non volontarie dei servizi VAS.
Inoltre, le società avrebbero dovuto disporre, secondo l’AGCOM, di sistemi diretti a prevenire le casistiche di attivazioni involontarie soprattutto con riferimento alle SIM M2M.
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La delibera sul blocco di default dei servizi VAS
Le tre ordinanze di ingiunzione con cui l’AGCOM ha irrogato sanzioni per un totale di 2,2 milioni di euro circa ai danni di TIM (638.000 euro), Vodafone (754.000 euro) e WindTre (812.000 euro) rappresentano l’ultima tappa di un percorso regolamentare e di vigilanza la cui pietra angolare è stata la delibera AGCOM numero 10/21/CONS sul blocco automatico dei servizi a sovrapprezzo.
La delibera in questione, datata 5 Febbraio 2021, ha stabilito nuove misure a tutela dei clienti per tali servizi a pagamento offerti da terze parti tramite SMS e connessione dati, che offrono ad esempio oroscopi, giochi, video e musica in streaming, notizie, previsioni meteo, suonerie o altri servizi tramite pagamento una tantum o con un abbonamento periodico.
Secondo quanto deciso dall’AGCOM in seguito alla consultazione pubblica, è adesso previsto un blocco automatico dei servizi premium in abbonamento sia per le nuove SIM che per tutte quelle già attive, per tutti i servizi che prevedono l’erogazione di contenuti digitali forniti sia tramite SMS ed MMS (su decade 4) che tramite connessione dati su reti mobili, con alcune eccezioni.
Lo scopo, è proprio quello di evitare le attivazioni non richieste o involontarie che hanno portato all’apertura delle istruttorie in questione contro i tre principali operatori. Sono tuttavia esclusi dal blocco di default alcuni servizi VAS ritenuti di particolare rilevanza e forniti tramite meccanismi che certificano la piena consapevolezza del cliente in merito all’acquisto degli stessi.
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