TIM, gli spot Wi-Fi Serie A TIM dichiarati ingannevoli dal Giurì della Pubblicità
Il Giurì della Pubblicità ha ordinato a TIM la cessazione degli spot televisivi con cui l’operatore promuoveva, dopo aver ufficializzato l’accordo con DAZN per la trasmissione del calcio in streaming, il cosiddetto “Wi-Fi Serie A TIM” in merito alla sua offerte di rete fissa con la certificazione della linea di casa.
Lo ha stabilito con la pronuncia numero 25/2021 del 27 Luglio 2021 l’organo dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), che si occupa di giudicare la comunicazione commerciale su domanda del Comitato o delle aziende.
In questo caso specifico, la segnalazione contro TIM al Giurì della Pubblicità è arrivata da WINDTRE e da Vodafone (ad adiuvandum).
Lo spot “Wi-Fi Serie A TIM” incriminato
La pronuncia del Giurì riguarda una pubblicità di TIM andata in onda nel corso degli ultimi mesi sulle principali emittenti televisive italiane, la cui campagna era stata annunciata ufficialmente dall’operatore lo scorso 19 Aprile 2021, con cui veniva sponsorizzata la Fibra con il “Wi-Fi Serie A TIM”, riferendosi alla sua offerta e al servizio di rete fissa per ottenere il Wi-Fi di casa certificato dai tecnici TIM, ricordando allo stesso tempo anche la sponsorizzazione del campionato di Serie A.
Il riferimento al calcio in streaming presente nello spot arrivava in seguito all’assegnazione dei diritti della Serie A di calcio maschile, che hanno visto DAZN ottenere la trasmissione di tutte e 10 le partite per ogni giornata per il prossimo triennio, il tutto in partnership con TIM che oltre ad essere partner tecnologico è anche l’unico operatore telefonico che può distribuire DAZN tramite TIMVISION.
I messaggi incriminati contenuti nello spot dell’operatore sono stati in particolare quelli pronunciati dal testimonial Amadeus: “Scegli la fibra con il Wi-Fi Serie A TIM… per guardare il calcio in streaming” e “Vieni a scoprire il Wi-Fi pronto per la Serie A TIM”, oltre ad altri.
In più stato preso in considerazione anche il claim visibile nella schermata finale dello spot, ossia “La Serie A è con TIM”.
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La decisione del Giurì della Pubblicità
Sul sito di IAP al momento è disponibile soltanto il dispositivo della decisione presa dal Giurì della Pubblicità, che è la seguente:
Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità esaminata è in contrasto con l’art. 2 del Codice di Autodisciplina, nei limiti di cui in motivazione e ne ordina la cessazione.
Dunque, TIM non potrà più mandare in onda gli spot con il riferimento al “Wi-Fi Serie A TIM”, poiché ritenuta dal Giurì una comunicazione commerciale ingannevole, fattispecie regolata dall’Articolo 2 del Codice, con cui la pubblicità di TIM è andata in contrasto.
Si ricorda che l’Articolo 2 del Codice dell’Autodisciplina Pubblicitaria italiana, sulla comunicazione commerciale ingannevole, stabilisce che le aziende debbano evitare nella propria comunicazione commerciale ogni dichiarazione o rappresentazione tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l’identità delle persone rappresentate, i premi o i riconoscimenti.
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