Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi oggi 27 luglio 2021 sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato la Relazione Finanziaria al 30 giugno 2021.
Ecco una parte tratta dal comunicato stampa (ecco il link diretto della versione integrale):
Nel secondo trimestre è proseguita l’azione di stabilizzazione e rilancio del business domestico e l’apertura di una nuova fase di crescita legata ai mercati adiacenti, in particolare quelli dei contenuti e dei servizi innovativi per la clientela business.
Sul fronte dei contenuti, TIM ha concluso e reso operativi gli accordi con DAZN e Mediaset Infinity per l’ampliamento dell’offerta di TimVision.
Un passo avanti importante nell’esecuzione del piano “Beyond connectivity”, con il conseguimento di una leadership nel mondo consumer che si aggiunge a quella che l’azienda sta consolidando nel mondo business grazie alle attività delle factory di Gruppo, Noovle, Olivetti, Sparkle e Telsy, e all’estensione del portafoglio di servizi innovativi per imprese e pubbliche amministrazioni.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2021 si è ridotto di 3,9 miliardi di euro YoY (3,7 miliardi di euro su base After lease), attestandosi a 22,1 miliardi di euro (17,4 miliardi di euro su base after lease).
Ulteriori progressi significativi sono stati registrati nell’implementazione delle iniziative strategiche:
Sviluppo offerta convergente e TimVision: a luglio 2021 è stata lanciata la nuova offerta TimVision per vedere il meglio del calcio nazionale e internazionale insieme ai migliori contenuti di cinema e intrattenimento.
L’offerta “TIMVISION Calcio e Sport” comprende, in un unico pacchetto, DAZN con tutta la Serie A TIM, Mediaset Infinity con 104 match di UEFA Champions League, insieme ad un’ampia offerta con i migliori contenuti – film, serie TV, programmi d’intrattenimento e produzioni originali, disponibili nel catalogo TimVision anche grazie agli accordi già attivi con importanti partner (Netflix, Discovery, Disney+ e altri).
L’offerta Calcio è destinata a un bacino potenziale di utenza di circa 5 milioni di famiglie, oggi prevalentemente su satellite, con l’obiettivo di accelerare il passaggio alla banda ultralarga e quindi la digitalizzazione del Paese.
Rete in fibra: a regime l’attività di sviluppo della rete FTTH della nuova società FiberCop, che nel solo mese di giugno ha coperto oltre 310 mila nuove unità immobiliari (Istat), aumentando complessivamente le unità immobiliari FTTH del 15% in sei mesi. Al 30 giugno oltre il 93% delle linee fisse erano raggiunte dalla banda ultralarga.
Noovle: in linea con gli obiettivi di piano (ricavi del secondo trimestre +20% YoY) lo sviluppo del business del cloud e dei data center grazie all’azione di Noovle e alla partnership con Google Cloud, che consentono di acquisire crescenti quote di mercato.
Prosegue il dialogo con Cassa Depositi e Prestiti per la definizione di iniziative strategiche congiunte mirate ad accelerare la digitalizzazione del Paese su vari temi, inclusa la rete, anche allo scopo di ottimizzare le risorse che saranno disponibili con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato nelle scorse settimane dall’Unione Europea.
Prosegue l’implementazione della strategia commerciale che sta consentendo, a partire già dal Q4 2020, la stabilizzazione dei ricavi nel segmento del fisso e una maggiore fedeltà dei clienti nel mercato del mobile: nel secondo trimestre il tasso di abbandono (‘churn’) nel segmento mobile si è portato ai livelli più bassi degli ultimi 14 anni (3,7%) ed è migliorato ulteriormente nel fisso (3,4%).
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,3 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 95 mila linee.
In un mercato che rimane competitivo nella parte a minor valore (clientela low- spending), prosegue il trend di stabilizzazione della base clienti: nella ‘mobile number portability’ (ovvero il flusso verso altri operatori, pari a 103 mila linee) TIM registra per il quarto trimestre consecutivo il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati.
Al tempo stesso il settore vede il flusso delle portabilità ridursi complessivamente del 2% YoY, a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore (clientela high-spending).
Nel fisso è confermata la stabilizzazione delle linee per il terzo trimestre consecutivo, favorita dal ritorno alla crescita del mercato italiano della telefonia fissa, che nel primo trimestre 2021 si è incrementato di 450 mila linee YoY (fonte AGCOM) e continua la crescita delle connessioni FTTH nella quale TIM ha avuto l’accelerazione più importante fra tutti gli operatori nel periodo da marzo 2020 a marzo 2021.
Nel trimestre la migrazione della base clienti TIM verso la banda ultralarga è stata di +231 mila linee retail grazie anche al portafoglio di offerta sempre più ricco e orientato alla convergenza e alla spinta impressa nella copertura in fibra ottica: oltre il 93% delle famiglie italiane con linea fissa è raggiunto dalla banda ultralarga.
Nel secondo trimestre 2021 sono state attivate 366 mila nuove linee ultrabroadband retail e wholesale, raggiungendo i 9,4 milioni di unità con un incremento del 20% YoY.
I ricavi di Gruppo nel trimestre si sono attestati a 3,8 miliardi di euro, in crescita rispetto al secondo trimestre 2020 di un punto percentuale. In crescita anche i ricavi della telefonia fissa domestica (+0,2% YoY).
I ricavi da servizi di Gruppo nel trimestre sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, con un trend rispetto all’anno precedente (-1,7%) in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-2,5% YoY).
Nel segmento Business continua la crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi (+28,5% YoY ricavi ICT), anche grazie al contributo positivo di Noovle e della partnership con Google Cloud.
Nel Wholesale (internazionale e domestico) i ricavi da servizi di telefonia fissa nel secondo trimestre 2021 sono stati complessivamente stabili (+0,3% YoY).
I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 6.233 milioni di euro, con una variazione di -26 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-0,4%).
In termini organici si riducono di 51 milioni di euro (-0,8% rispetto al primo semestre 2020); in particolare, i ricavi del primo semestre 2020 scontavano partite non ricorrenti per 37 milioni di euro, principalmente riferiti a rettifiche di ricavi connesse a iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell’emergenza Covid-19.
I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 5.551 milioni di euro (-207 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -3,6%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché una riduzione dei livelli di ARPU; in termini organici, al netto della sopra citata componente non ricorrente, essi si riducono di 227 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-3,9%).
In dettaglio:
I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari, in termini organici, a 682 milioni di euro nel primo semestre 2021, con un incremento di 176 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, in maggior parte attribuibile al comparto Fisso.
Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo semestre 2020:
In particolare:
I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 366 milioni di euro, con +77 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (+26,5%). L’incremento è dovuto, principalmente, alle vendite del programma voucher PC sul fisso e al minore impatto delle restrizioni per emergenza sanitaria Covid-19 rispetto al lockdown 2020.
In particolare:
L’EBITDA del primo semestre 2021 della Business Unit Domestic è pari a 2.146 milioni di euro, (-538 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -20,0%).
L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.591 milioni di euro, (-154 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 -5,6%) con un’incidenza sui ricavi pari al 41,6% (-2,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2020). In particolare, l’EBITDA del primo semestre 2021 sconta un impatto complessivo di -445 milioni di euro di partite non ricorrenti, di cui -18 milioni di euro ricollegabili all’emergenza Covid-19 in Italia. Inoltre, gli oneri non ricorrenti includono oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate nonché oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.
L’EBITDA del secondo trimestre 2021 è pari a 1.271 milioni di euro (-67 milioni di euro rispetto al 2020, -5,0%).
L’EBIT del primo semestre 2021 della Business Unit Domestic è pari a 313 milioni di euro, (-520 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020), con un’incidenza sui ricavi pari al -5,0% (-8,3 punti percentuali rispetto al primo semestre 2020).
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 758 milioni di euro (-134 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -15,0%) con un’incidenza sui ricavi del 12,2% (14,2% nel primo semestre 2020).
CS
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