Fondazione TIM, donazione alla Onlus Sanità di Frontiera: il Presidente Rossi visita i nuovi centri
Fondazione TIM ha erogato una donazione alla Onlus Sanità di Frontiera per aiutare alcuni giovani in difficoltà favorendo l’inclusione sociale in due quartieri di Roma, ovvero San Lorenzo e Ostiense.
Fondazione TIM ha donato complessivamente 150.000 euro per favorire l’inclusione nei due nuovi centri della Fondazione Sanità di Frontiera, che sono stati visitati anche da Salvatore Rossi e Giorgia Floriani, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Fondazione TIM. Alla visita è stato presente anche Francesco Aureli, il Direttore Generale di Sanità di Frontiera.
Di seguito il commento di Salvatore Rossi, Presidente di TIM e di Fondazione TIM:
“Con questa donazione vogliamo essere al fianco di Sanità di Frontiera nel suo sforzo affinché nessuna persona venga lasciata indietro. Porre particolare attenzione verso i ragazzi più vulnerabili dà un segnale alla società su quanto, specialmente in un momento difficile quale quello che stiamo vivendo, sia importante l’inclusione sociale”.
Il Direttore Generale di Sanità di Frontiera, Francesco Paolo Aureli, ha ringraziato Fondazione TIM per il contributo che permetterà di realizzare alcuni progetti caratterizzati da “un impatto sociale significativo sulle giovani generazioni”.
Aureli ha anche ringraziato l’assessore alle Politiche Sociali dell’VIII Municipio di Roma, Alessandra Aluigi, per la disponibilità e il supporto istituzionale, ricordando che l’obiettivo della Onlus è quello di offrire le basi per l’integrazione ai ragazzi più vulnerabili.
I due nuovi centri situati nei quartieri romani San Lorenzo e Ostiense forniranno supporto ai minori e ai neomaggiorenni a rischio, con diverse problematiche psicologiche o dipendenze da droghe o alcool. I servizi includono anche interventi di supporto psicologico diretto dopo valutazione da parte degli operatori di Sanità di Frontiera.
Inoltre, per i giovani stranieri, l’associazione sta realizzando corsi di formazione per operatori sociosanitari e medici volti a promuovere una migliore interazione interculturale. Previsti anche corsi linguistici per agevolare l’integrazione e altri per la ricerca del lavoro.
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