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Serie A, Antitrust apre istruttoria su accordo tra TIM e DAZN. Arriva la risposta di TIM

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L’Antitrust ha annunciato nella prima mattinata di oggi, 8 Luglio 2021, di aver avviato un’istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza a causa dell’accordo sui diritti TV della Serie A.

Si ricorda che TIM e DAZN hanno ufficializzato recentemente le loro offerte calcio con la Serie A, dopo l’aggiudicazione da parte di DAZN dei diritti televisivi per tutte le partite di Serie A maschile delle stagioni 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024.

L’accordo esclusivo tra TIM e DAZN trova ragione nel progetto strategico dell’operatore ex monopolista, che ha puntato sul calcio in streaming per accelerare la migrazione verso la fibra da parte dei cittadini italiani, come dichiarato da Luigi Gubitosi nella scorsa presentazione dei risultati finanziari.

In quell’occasione, l’AD di TIM aveva utilizzato il termine FTTF (Fiber To The Football) per indicare i vantaggi del calcio in streaming per il suo business e più in generale per incrementare il livello di penetrazione dei servizi a banda ultralarga tra gli appassionati di calcio.

TIM ha già commentato l’apertura dell’istruttoria da parte dell’Antitrust, definendo il suo accordo con DAZN come uno strumento per sviluppare la concorrenza nel mercato della pay tv, la visione di contenuti in streaming e accelerare al contempo il processo di digitalizzazione del Paese.

L’istruttoria dell’Antitrust su alcune clausole dell’accordo tra TIM e DAZN per la Serie A

L’Antitrust ha reso noto di aver avviato un’istruttoria precisamente riguardo ad alcune clausole dell’accordo tra TIM e DAZN per accertare se esiste una possibile intesa restrittiva della concorrenza con riferimento alle clausole dell’accordo che limitano commercialmente DAZN nell’offerta di servizi televisivi a pagamento, con l’effetto di “ridurre la sua capacità di proporre sconti agli utenti finali e di ostacolare gli altri operatori di telecomunicazioni dall’intraprendere eventuali iniziative commerciali”.

L’istruttoria verificherà inoltre la restrittività dell’intesa con riferimento all’adozione, da parte di TIM, di soluzioni tecniche non disponibili per altri operatori.

Riassumendo, l’Autorità ritiene quindi che l’intesa tra TIM e DAZN per la Serie A in streaming possa determinare importati distorsioni della concorrenza, pregiudicando anche lo sviluppo concorrenziale del mercato della pay tv e dei mercati collegati, come quelli appunto delle telecomunicazioni fisse e mobili.

Inoltre, l’accordo potrebbe impedire ai consumatori di scegliere liberamente il proprio fornitore di connettività internet e le modalità di fruizione di DAZN, con un pregiudizio economico e in termini di varietà delle soluzioni tecnologiche disponibili.

Se i comportamenti attuati da TIM e DAZN dovessero effettivamente determinare danni gravi e irreparabili alla concorrenza, l’Antitrust potrà dunque valutare l’adozione di alcune misure cautelari.

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Le segnalazioni e i dubbi degli operatori concorrenti

Nel ripercorrere la vicenda che ha dato origine al procedimento, l’Antitrust ha ricordato che già dal 21 Febbraio 2021 diversi operatori come Vodafone, WindTre e Fastweb avevano segnalato l’accordo tra TIM e DAZN per la Serie A, a cui ha fatto seguito il 22 Giugno 2021 Sky Italia.

Le segnalazioni vertevano essenzialmente sulla centralizzazione di un contenuto editoriale ad alto valore come il campionato di Serie A tramite commercializzazione in esclusiva da parte della sola TIM e sul fatto che a seguito dell’accordo tra le parti, DAZN avrebbe interrotto le negoziazioni in essere con gli altri operatori.

TIM e DAZN hanno fornito le informazioni richieste dall’Antitrust, inclusi i dettagli dell’accordo che restano però riservati.

TIM ha comunicato anche di avere in corso alcune iniziative sui propri sistemi per adeguare la rete al traffico atteso in live streaming in occasione delle partite di Serie A, tramite interconnessioni dirette (peering con i server di DAZN) e con una soluzione chiamata multicast ABR e che per il momento sarà disponibile solo per i clienti su rete TIM e per gli altri operatori di telecomunicazioni che decidono di utilizzare i servizi bitstream NGA di TIM.

Inoltre, l’operatore sta contrattando con DAZN un backup digitale terrestre sul proprio decoder TIMVISION per permettere la visione in digitale terrestre in caso di connessione insufficiente, ma a tal proposito il contratto tra TIM e DAZN vieta a quest’ultima di realizzare un canale su piattaforme diverse da internet.

DAZN ha confermato di star considerando la predisposizione di una soluzione di backup con accesso condizionato sulla piattaforma digitale terrestre (DTT) che verrebbe resa disponibile agli utenti in caso di problematiche relative all’App DAZN o per rispondere a disagi dovuti all’insufficiente capacità della rete a banda larga in alcune zone in Italia.

Le misure proposte dall’Antitrust per l’accordo sulla Serie A

Innanzitutto, all’interno del procedimento (ecco il documento completo) l’Antitrust ha ricordato che in un momento di sviluppo particolarmente delicato della rete a banda larga e ultralarga, l’accordo tra le parti potrebbe ostacolare la domanda di servizi per gli operatori alternativi. Invece, condizioni e limitazioni meno restrittive rispetto a quelle previste dall’accordo TIM-DAZN potrebbero permettere agli investimenti effettuati dalle parti di trovare adeguata remunerazione senza danneggiare eccessivamente il mercato.

L’Antitrust ha quindi individuato già alcune misure che potrebbero essere implementate se ne sussisteranno i presupposti:

  • Sospensione dell’efficacia delle clausole dell’accordo relative alle limitazioni per DAZN di negoziare e concludere contratti per l’offerta di servizi à la carte o voucher promozionali e di vendere, anche indirettamente, i servizi DAZN, come previsto per gli operatori diversi da quelli indicati nell’accordo;
  • Sospensione dell’efficacia delle clausole dell’accordo che limitano DAZN nel definire ulteriori modalità di distribuzione e di vendita del proprio servizio, con particolare riferimento alla tipologia di piattaforme utilizzate (digitale terrestre e satellitare), alla cessione dei contributi di sublicenza, ai dispositivi in cui rendere disponibile l’App DAZN e ai servizi di pagamento da utilizzare;
  • La sospensione dell’efficacia delle clausole dell’accordo che limitano DAZN nell’applicazione di sconti o nella riduzione dei periodi promozionali;
  • L’obbligo per TIM di rendere disponibili agli altri operatori, nelle aree non contendibili, soluzioni tecniche relative alla rete di accesso locale all’ingrosso già scelte per la propria divisione interna (anche a chi utilizza servizi diversi dal Bitstream NGA);
  • L’obbligo per DAZN di contrattare soluzioni tecnologiche con gli altri operatori per ridurre possibili congestioni di rete.

Anticipate alcune delle misure volte a ridurre i danni alla concorrenza nel settore, l’Antitrust ha infine deliberato l’avvio dell’istruttoria per accertare la condotta delle due aziende.

La risposta di TIM

Come già accennato, TIM ha commentato la notizia dell’apertura del procedimento sulla Serie A e precisamente ha reso noto che le soluzioni tecniche sono disponibili a tutti gli operatori, purché questi sostengano gli investimenti necessari, già previsti da TIM.

Inoltre, l’operatore ha ricordato che le sue offerte commerciali non prevedono alcun obbligo di sottoscrizione di servizi di connettività per accedere ai contenuti pay tv, dunque anche i clienti degli altri operatori potranno accedere alle offerte per i contenuti di DAZN anche attraverso il set top box di TIMVISION.

Per quanto concerne infine la limitazione della libera commerciale di DAZN nell’offerta dei suoi servizi, TIM ha precisato che “questo aspetto è stato già chiarito dall’attrattività delle offerte già presenti sul mercato rispetto a quelle degli scorsi anni”.

L’operatore si è detto fiducioso che a seguito del contraddittorio con l’Antitrust possano essere chiariti tutti gli aspetti oggetto del procedimento.

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