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Roaming UE senza sovrapprezzo anche dopo il 2022? Ecco le misure previste dal Consiglio UE

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L’Unione Europea sta lavorando in questo periodo a un atto legislativo volto a continuare a garantire il roaming senza sovrapprezzo, nel mondo della telefonia mobile, anche al termine dell’attuale regolamento sul Roaming UE, che scadrà il 30 Giugno 2022.

Proprio ieri, 16 Giugno 2021, il Consiglio dell’Unione Europea ha annunciato che gli ambasciatori degli Stati membri hanno concordato un mandato negoziale per prorogare il regime di roaming a tariffa nazionale entrato in vigore già nel 2017, modificando le tariffe massime all’ingrosso così da garantire una fornitura di servizi in roaming sostenibile per gli operatori in tutta l’Unione Europea.

Inoltre, il Consiglio ha pensato di migliorare l’accessibilità dei servizi di emergenza per chi dispone di bisogni speciali e ha aggiunto norme per proteggere i clienti dai costi eccessivi del roaming involontario su reti satellitari quando ci si trova su traghetti o aerei.

Il progetto di regolamento

Il progetto di regolamento (ecco il documento completo) ha come oggetto la proposta per la regolamentazione delle comunicazioni mobili in Roaming all’interno dell’Unione e mira a trovare un approccio comune e armonizzato per assicurare il pagamento di tariffe eque e corrette all’interno dell’Unione, a tutela dei clienti e anche della concorrenza nel settore.

Più nel dettaglio, l’Unione desidera che gli operatori di rete mobile possano soddisfare tutte le richieste di accesso roaming all’ingrosso per permettere a tutti i providers di fornire servizi di connettività anche all’estero a condizioni eque ai propri clienti. Si tratta in altri termini dei prezzi che gli operatori si applicano a vicenda per l’utilizzo delle rispettive reti quando i clienti viaggiano all’estero.

Inoltre, il Consiglio dell’Unione Europea desidera che i fornitori di roaming non applichino alcun supplemento per i clienti oltre al prezzo al dettaglio nazionale, in qualsiasi Stato membro e per qualsiasi chiamata roaming effettuata o ricevuta, qualsiasi SMS e per il traffico dati consumato.

Tuttavia, il fornitore di roaming non dovrà offrire servizi di roaming nemmeno a condizioni inferiori rispetto a quelli offerti a livello nazionale, se sulla rete estera è presente la stessa generazione di rete mobile.

Restano valide tutte le condizioni di uso lecito e corretto da parte dei clienti, dal momento che nella bozza si stabilisce l’inserimento di limiti al consumo, anche con l’applicazione di sovrapprezzo retail per il consumo oltre determinati livelli di prezzo.

I prezzi all’ingrosso per chiamate, SMS e traffico dati

Iniziando con le chiamate, è stata stabilita una tariffa all’ingrosso media che l’operatore di rete può applicare per il roaming agli operatori terzi non superiore a 0,027 euro al minuto. Questo prezzo dovrebbe scendere a 0,019 euro al minuto dal 1° Gennaio 2025. Il prezzo in questione dovrebbe applicarsi tra tutti gli operatori.

Invece, per gli SMS in roaming si è proposta una tariffa di 0,007 euro per singolo SMS, che dovrebbe scendere a 0,003 euro dal 1° Gennaio 2025.

Per il traffico dati, la tariffa media al dettaglio proposta dal Consiglio UE è di 2,25 euro per singolo Gigabyte di traffico dati, mentre dal 1° Gennaio 2024 il singolo Gigabyte dovrebbe avere un costo di 1,80 euro e di 1,50 euro dal 1° Gennaio 2025.

Per trasparenza, con riferimento a chiamate ed SMS, secondo il Consiglio gli operatori dovranno avvertire i clienti della possibilità di effettuare chiamate e inviare SMS anche in Roaming UE, a meno che i clienti non siano interessati ad utilizzare il servizio.

Nell’SMS occorrerà inviare tutti i prezzi di roaming inclusi di IVA sia per le chiamate che per i messaggi. Inoltre, gli operatori di roaming dovranno mettere in atto tutte le misure necessarie a proteggere i loro clienti dal pagamento di roaming per chiamate ed SMS in zone di confine o per l’accesso non consapevole a reti non terrestri su velivoli e imbarcazioni.

Sempre a vantaggio della massima trasparenza in materia, è stato stabilito anche di fornire un’informativa aggiuntiva e dedicata nel caso in cui il traffico in roaming dell’utente in un determinato periodo di tempo abbia superato i 100 euro di traffico dati.

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Il commento di Pedro Nuno Santos e i prossimi passi

Il Ministro portoghese delle Infrastrutture e dell’edilizia abitativa, Pedro Nuno Santos, ha commentato l’abolizione delle tariffe e gli sforzi del Consiglio UE per mantenere i medesimi principi:

“L’abolizione delle tariffe di roaming nel 2017 è stata senza dubbio una delle decisioni più attese e popolari che l’UE abbia adottato nel settore del digitale, se non addirittura in quasi ogni settore.

Sarebbe impensabile che il “roaming a tariffa nazionale” avesse fine. Il rapido accordo odierno sulla posizione del Consiglio ci permette di continuare a restare in contatto e navigare su Internet nei nostri viaggi in Europa senza dover sostenere oneri supplementari”.

Secondo le informazioni fornite, il mandato di ieri, 16 Giugno 2021, è stato approvato dagli ambasciatori riuniti in sede di Coreper del Consiglio e permetterà alla presidenza del Consiglio di avviare i negoziati con il Parlamento europeo, quando quest’ultimo disporrà del suo mandato.

Sia il Consiglio che il Parlamento dovranno approvare il testo definitivo e nell’articolo 22 del documento viene evidenziato che quando la Commissione deciderà di modificare le tariffe all’ingrosso massime applicabili agli operatori in roaming, sarà necessario farlo dopo aver ascoltato l’opinione della BEREC, che si è già pronunciata positivamente su questa idea a inizio anno.

Nel complesso, la Commissione intende infatti tenere in considerazione le attuali tariffe all’ingrosso applicate nell’Unione Europea per lasciare spazio sufficiente agli operatori per evolversi e contribuire a fare evolvere il mercato. Ciò si rende tanto più necessario se si considera che la Commissione dovrà poi monitorare anche l’andamento delle tariffe all’ingrosso per i servizi di rete in tecnologia 5G.

L’obiettivo è quello di permettere al consumatore di mantenere la possibilità di chiamare ed inviare SMS e disporre di un maggiore traffico dati all’interno dell’Unione Europea alle stesse condizioni della propria offerta nazionale.

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