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Risultati TIM: 30,2 milioni di linee mobili e accelerazione nei servizi in banda ultralarga

TIM ha presentato i risultati finanziari aggiornati al primo trimestre del 2021, con un debito ancora in calo e ricavi stabili su base annuale nel segmento domestico.

Risultati finanziari di TIM

Partendo proprio con i dati finanziari, in primo luogo TIM segnala nella relazione finanziaria al 31 Marzo 2021 un indebitamento finanziario netto after-lease di 16,6 miliardi di euro, in calo di oltre 5 miliardi di euro su base annuale e di 2 miliardi su base trimestrale. A ciò, si affianca un calo dei costi operativi nel mercato italiano, del -8,9% anno su anno per la base gestibile.

I ricavi totali del Gruppo, considerando anche la business unit brasiliana, sono di 3,752 miliardi di euro, in calo del -5,3% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso ma stabili in termini organici.

La business unit domestica conta per l’82% dei ricavi totali, oltre 3,1 miliardi, a cui si sommano i 658 milioni di ricavi della business unit brasiliana.

Restando nel mercato italiano, i ricavi da servizi stand alone nel fisso sono pari a 2,138 miliardi di euro (in calo del -0,5% a causa dei più bassi livelli di ARPU), mentre nel mobile i ricavi sono stati pari a 757 milioni di euro (in calo, in questo caso, del -9,7%).

A emergere è un rialzo del +39,6% anno su anno per la componente di ricavi da Handset e Bundle & Handset nel segmento consumer, grazie alla mutata strategia commerciale sui prodotti.

In rialzo anche i ricavi nel segmento business (+30% anno su anno) legati a servizi come ICT, Cloud e soluzioni IT, anche grazie al contributo della partnership con Google Cloud. In aumento, infine, anche i ricavi nel wholesale domestico, che nel primo trimestre del 2021 sono incrementati dell’8,7% anno su anno.

L’EBITDA di Gruppo è invece pari a 1,6 miliardi di euro, in calo del -1,3% ma in linea con le previsioni, e il risultato netto si attesta a 100 milioni di euro senza considerare le partite non ricorrenti (altrimenti -200 milioni di euro).

Con riferimento, invece, agli investimenti, a livello di Gruppo questi si sono attestati a quota 700 milioni di euro, in aumento del +26,8% anno su anno dopo il rallentamento del primo trimestre del 2020 imputabile in parte al Covid-19.

Gli ultimi aggiornamenti a livello strategico

In primo luogo, TIM ricorda di aver firmato una partnership con DAZN per portare le offerte dedicate su TIMVISION, che trasmetterà dunque la totalità delle partite della Serie A per le stagioni 2021-2024, per un bacino di utenza stimato di circa 5 milioni di famiglie.

TIM ricorda a tal proposito che l’accordo, attivo da Luglio 2021, consentirà di accelerare e potenziale il processo di digitalizzazione del Paese e di sostenere la Lega Calcio di Serie A nella lotta alla pirateria. Riguardo a questo tema, TIM ha anche citato “un importante passo avanti” compiuto grazie alla “straordinaria” operazione della polizia Postale e della Procura di Catania che hanno oscurato 1,5 milioni di abbonamenti a servizi streaming illegali.

Un secondo elemento strategico di rilievo è rappresentato, chiaramente, da FiberCop. In questo senso, TIM ha ricordato le tappe principali dell’accordo con KKR Infrastructure e Fastweb e l’offerta di coinvestimento già presentata all’AGCOM e attualmente in fase di consultazione pubblica.

Sul mobile, invece, TIM ha avviato il programma di sviluppo Open RAN per implementare nuove soluzioni sulla sua rete commerciale, agevolando lo sviluppo dei servizi digitali.

Infine, è stato avviato il progetto Smart District ed è stata ufficialmente costituita Noovle SpA per il cloud e l’edge computing.

I dati di TIM sulle linee in Italia

Concentrando l’analisi esclusivamente sulle linee italiane, TIM ha reso noto che i principali indicatori commerciali hanno evidenziato nel primo trimestre del 2021 un ulteriore miglioramento in termini di soddisfazione dei clienti e riduzione del cosiddetto churn rate, vale a dire il tasso di abbandono, sia nel fisso che nel mobile. Quest’ultimo valore ha raggiunto il valore minimo degli ultimi 14 anni.

Passando ai dati sulla base clienti, nel mobile in Italia TIM mostra un totale di 30,2 milioni di linee, in crescita di 52.000 unità rispetto al trimestre precedente. Nonostante l’elevata pressione competitiva, TIM sta dunque proseguendo il suo trend di stabilizzazione dei clienti e i dati sulla portabilità mostrano ancora “per il terzo trimestre consecutivo il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati”.

Nel segmento fisso, invece, la migrazione della customer base verso servizi di connettività in banda ultralarga ha subito nel primo trimestre dell’anno una nuova accelerazione, grazie anche allo strumento dei voucher per stimolare la domanda. Nel primo trimestre 2021, secondo quanto dichiarato, TIM ha attivato 424.000 nuove linee ultrabroadband retail e wholesale retail (+119%) raggiungendo i 9,1 milioni di unità con un incremento del 23% anno su anno.

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La digitalizzazione per TIM

In una sezione apposita dei suoi risultati finanziari, TIM ha riportato i principali interventi e le iniziative per la digitalizzazione del Paese, partendo dalla realizzazione, nel primo trimestre del 2021, di 1518 cabinet.

A ciò, si affiancano le iniziative per le scuole e le competenze digitali con Operazione Risorgimento Digitale. Inoltre, prosegue la e-learning card di TIM che offre navigazione senza limiti nelle principali piattaforme di e-learning per i clienti prepagati di rete mobile. Da gennaio al 31 Marzo 2021, TIM ha visto un totale di 189.000 clienti con card attiva e 27.000 nuove attivazioni registrate.

Anche in Brasile, con TIM Brasil, il Gruppo ha avviato diverse attività per la digitalizzazione del Paese e in generale per supportare la popolazione durante la pandemia di Covid-19, come bonus internet con 2 Giga gratis a tutti i clienti e roaming internazionale raddoppiato per i clienti trattenuti negli USA e in Europa.

Prospettive future legate alla pandemia di Covid-19

Nella consueta sezione dedicata ai rischi di business per TIM, viene citata la pandemia di Covid-19, che potrebbe continuare a determinare rallentamenti nell’attività di impresa derivanti da limitazioni di alcune tipologie di interventi tecnici e commerciali o discontinuità nella catena di fornitura.

Sul fronte macroeconomico, invece, dopo una forte caduta del PIL nel 2020, le previsioni sono per una ripresa a partire dal secondo trimestre del 2021, anche grazie al programma Next Generation EU che rappresenterà un fattore di stimolo per gli investimenti.

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