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Starace (Enel) su cessione Open Fiber: rete unica sarà un tema più interessante tra 3 o 5 anni

L’AD di Enel Francesco Starace, che ha già commentato la cessione della sua quota in Open Fiber a MIRA e a Cdp, è tornato a discutere anche sulla rete unica, evidenziando come il progetto non sia ancora imminente. L’attesa potrebbe durare, secondo Starace, ancora diversi anni.

Dopo cinque anni, Enel lascia il passo a Macquarie e a Cassa Depositi e Prestiti con la sua operazione di cui si dovrà attendere il closing. Il fondo australiano entrerà con una quota del 40%, mentre Cassa Depositi e Prestiti passerà dall’attuale 50% al 60% grazie alla restante parte della quota di Enel in Open Fiber, così da guidare l’operatore wholesale only nelle sue sfide future.

Dopo il via libera alla cessione del 10% in Open Fiber a Cdp, Starace, a nome dell’azienda, aveva espresso massima soddisfazione per gli anni trascorsi come socio del 50% in Open Fiber, evidenziando il ruolo dell’operatore nel cablaggio del Paese in tecnologia FTTH.

Le tempistiche della cessione

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, Francesco Starace ha fornito adesso alcuni dettagli sulla cessione, innanzitutto in termini di tempistiche.

Secondo l’AD di Enel, per formalizzare la cessione delle quote sarà necessario il parere dell’Antitrust europeo, ma la notifica dovrebbe arrivare già a metà maggio e poi sarà questione di mesi.

Anche le banche finanziatrici dovranno dare il via libera sul cambiamento azionario e il governo dovrà esprimersi sul golden power.

In merito a possibili problematiche di natura anticoncorrenziale legate al doppio ruolo di Cdp in TIM e in Open Fiber, secondo Starace non dovrebbero sorgere criticità dal momento che Cassa Depositi e Prestiti non dispone di una quota di controllo in TIM.

Enel Rete Unica
Francesco Starace, AD di Enel

Il pensiero di Francesco Starace sulla rete unica

Con riferimento alla rete unica e ai dubbi sulla sua effettiva costituzione, Starace ha ripetuto le parole del Ministro per l’Innovazione Vittorio Colao, che in più occasioni ha ribadito come la priorità sia l’accelerazione della copertura in tutte le aree del Paese con l’obiettivo di offrire connessioni FTTH a 1 Gbps per tutti entro il 2026.

Secondo Starace, il Ministro e il Governo non avrebbero tanto scartato il progetto di rete unica, quanto evidenziato la necessità di avanzare rapidamente nella copertura anche tramite il Recovery Fund, che prevede però l’allocazione dei fondi su base competitiva. Ciò non toglie che le due reti in concorrenza possano poi decidere di fondersi, ma secondo Starace “è un discorso che sarà più interessante tra 3-5 anni”.

Proprio ieri, 3 Maggio 2021, Luigi Gubitosi aveva invece commentato favorevolmente la cessione del 10% di Enel a Cdp perché questa operazione dovrebbe facilitare i negoziati per la rete unica, essendovi adesso un unico interlocutore (Cdp appunto, con la sua maggioranza).

Le sfide future di Open Fiber e i progetti di investimento di Enel

In merito al management di Open Fiber, Starace si è dichiarato soddisfatto del lavoro svolto per trasformare una start-up in un operatore da 8 miliardi di valore in pochi anni. L’eventuale cambiamento del management, naturale quando subentra un nuovo azionista, non sarà comunque possibile finché non arriverà il via libera dell’Antitrust.

Intanto, Open Fiber continuerà a coprire il Paese per completare il suo piano nel 2023, anche grazie a un’iniezione di capitale per 200 milioni di euro pro-quota, mentre Enel proverà a replicare il successo ottenuto con Open Fiber (una plusvalenza da 1,7 miliardi di euro che fa parte del suo modello stewardship già annunciato nel piano industriale).

A tal proposito, Enel potrebbe esportare questo modello di investimenti nell’infrastruttura in altri Paesi e città, come San Paolo, Rio e Bogotà, in cui secondo Starace si verificano situazioni simili a quella italiana sul fronte della copertura ultrabroadband. Un obiettivo di medio periodo potrebbe essere rappresentato dal raggiungimento del 50% delle quote in Ufinet, una società attiva nella cablatura in vari paesi del Sudamerica.

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