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Recovery Plan: l’impatto della digitalizzazione su Pubblica Amministrazione e Industrie

Il PNRR del Governo Draghi, in presentazione alla Camera nel pomeriggio di oggi 26 Aprile 2021, poggia le sue basi su transizione ecologica e trasformazione digitale. Proprio quello della digitalizzazione rappresenta un pilastro fondamentale nel documento ufficiale.

Il ruolo rivestito dalla transizione digitale è fondamentale perché il Governo mira al raggiungimento degli obiettivi del 2030 Digital Compass della Commissione Europea, con una suddivisione del PNRR in diverse missioni e componenti.

La prima missione è proprio quella della digitalizzazione e innovazione, che coinvolge le pubbliche amministrazioni, il sistema produttivo, il turismo e la cultura 4.0 e che prevede nel complesso un totale di 50,07 miliardi di euro impiegati (contando sia il PNRR che il fondo complementare e React EU) per circa il 27% delle risorse totali.

A questa missione si aggiunge la sesta sulla Salute, che contempla anche strutture di telemedicina e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, per un totale di 20,22 miliardi di euro.

La Missione della Digitalizzazione

Con riferimento alla Missione 1 chiamata Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura, lo scopo principale è quello di digitalizzare la pubblica amministrazione italiana con interventi tecnologici ad ampio spettro, a partire dal cloud e fino alla cybersicurezza, passando per l’interoperabilità dei dati e la fornitura di servizi digitali.

La digitalizzazione interviene anche negli interventi di riforma della giustizia e nel settore industriale, con lo scopo di sostenere la transizione digitale del sistema produttivo, con particolare riferimento alle PMI.

Infine, il Governo mira a rilanciare il settore del turismo e della cultura con investimenti orientati, da un lato, alla sostenibilità ambientale, e dall’altro proprio alla digitalizzazione.

La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione

La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione passa per l’offerta di servizi accessibili tramite un’infrastruttura digitale che parte dalla migrazione al cloud e dall’accelerazione dell’interoperabilità tra gli enti pubblici.

Lo scopo è quello di garantire il principio “once only” secondo cui le pubbliche amministrazioni dovranno evitare di chiedere a cittadini e imprese informazioni già fornite in precedenza, velocizzando così i rapporti con i cittadini.

L’intervento sul cloud per le PA si affianca a investimenti a supporto dell’acquisizione e dell’arricchimento delle competenze digitali.

Sarà soprattutto il focus sull’interoperabilità dei dati a fornire la chiave per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, che cambierà così le modalità di interconnessione, perseguendo sempre la tutela dei dati sensibili, in linea con le direttive europee in materia.

Nella pratica, l’interoperabilità si traduce nell’introduzione di un esteso utilizzo del domicilio digitale scelto liberamente dai cittadini, per garantire un’esposizione automatica dei dati di cittadini e imprese a beneficio dei richiedenti.

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Il tema della cybersecurity

Per la cybersecurity, invece, il Governo mira alla piena attuazione della disciplina in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, con investimenti organizzati in quattro aree di intervento principali:

  • Rafforzati i presidi di front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio intercettati verso la PA e le imprese di interesse nazionale;
  • Costituzione e potenziamento delle capacità tecniche di valutazione e audit continuo della sicurezza degli apparati elettronici;
  • Investimenti nell’immissione di nuovo personale sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria dedicate a prevenzione e investigazione dei crimini informatici, che in quelle dei comparti preposti a difendere il paese da minacce cibernetiche;
  • Miglioramento degli assets e delle unità cyber incaricate della protezione della sicurezza nazionale, in pieno raccordo con le iniziative dell’Unione Europea.

Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del Sistema Produttivo

Con riferimento invece al sistema produttivo italiano, l’obiettivo generale è quello di favorire la transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo tramite investimenti in tecnologie avanzate, ricerca e innovazione.

A ciò si aggiungono gli investimenti per le connessioni ultraveloci in fibra ottica e 5G. La necessità di puntare sulle reti di telecomunicazione nasce dai ritardi italiani in termini di adozione digitale e innovazione tecnologica, come annunciato dall’ultimo indice DESI che ha visto l’Italia al 24° posto tra i 27 Stati membri.

L’obiettivo è quello di portare connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026 tramite un’accelerazione nei piani di copertura in banda larga e 5G.

Sempre per le industrie, sono previsti anche contributi per sostenere gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature di avanguardia tecnologia.

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