FiberCop

TIM, offerta di coinvestimento per la Fibra: integrazioni su tempistiche, servizi e partecipazioni

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TIM ha integrato l’offerta di coinvestimento notificata all’AGCOM per la realizzazione della rete di accesso secondaria in fibra ottica ai sensi del nuovo Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche. L’integrazione riguarda le tempistiche di adesione, le condizioni per l’accesso e la partecipazione alla joint-venture.

L’iniziativa di TIM, come già annunciato, si basa sul modello di coinvestimento aperto e rappresenterebbe il primo caso europeo su scala nazionale.

Lo scopo è quello di incentivare gli investimenti in fibra sostituendo l’infrastruttura in rame grazie all’apporto di altri investitori, con un modello di partecipazione basato su un’effettiva condivisione del rischio a lungo termine per la realizzazione dell’infrastruttura.

L’offerta di coinvestimento riguarda circa il 75% delle unità immobiliari presenti nelle aree grigie e nere del Paese e prevede la fornitura di servizi di accesso all’ingrosso su rete FTTH, tramite diverse soluzioni tecniche, per la copertura di 1610 comuni entro il 2025 (ecco il documento originario).

La durata del progetto di co-investimento sulla fibra

L’integrazione attuale riguarda in primo luogo la finestra temporale di adesione al coinvestimento, che si estende per un periodo di 7 anni, compreso tra il 2021 al 2027. Si tratta proprio del periodo minimo di durata degli impegni di coinvestimento previsto dall’articolo 79 del Codice Europeo.

Nel 2025, TIM prevede già la conclusione della rete di FiberCop, ma consentirà comunque agli operatori di aderire al coinvestimento per ulteriori due anni così da allineare la durata del periodo di apertura del progetto alla durata minima degli impegni, prevedendo una crescita dei prezzi di co-investimento per gli anni 2026 e 2027, come “ristoro degli oneri finanziari generati dall’adesione ritardata al progetto di co-investimento”.

Le condizioni di accesso dei non co-investitori stabilite da TIM

Il secondo punto dell’integrazione (ecco il documento completo) riguarda le condizioni di accesso dei non co-investitori alla nuova rete. A tal proposito, tutti gli operatori (co-investitori o meno) avranno accesso al portafoglio complessivo dei servizi di FiberCop, ma con riferimento ai servizi della rete di accesso secondaria in fibra TIM precisa che, se l’autorità deciderà di rendere vincolanti gli impegni presentati, l’operatore renderà disponibili sul mercato, per almeno 7 anni dal 2021, i seguenti servizi di accesso passivi:

  • accesso alle infrastrutture di posa in rete di accesso secondaria;
  • accesso alla tratta di adduzione fino al punto di terminazione di edificio;
  • accesso alla fibra spenta in rete di accesso secondaria;
  • accesso al segmento verticale di terminazione in fibra.

Per tutti questi servizi, TIM assicurerà funzionalità e qualità almeno analoghe a quelle attualmente offerte al mercato e prezzi non superiori a quelli previsti dalla delibera in materia, la 348/19/CONS, per l’anno 2021.

Non rientrano invece negli impegni i servizi di accesso all’ingrosso in fibra non regolati e che continueranno a essere offerti da FiberCop a condizioni di mercato, come ad esempio il backhauling in fibra, i collegamenti Point-to-Point e Full GPON.

Per i non co-investitori, l’accesso ai servizi della nuova rete di FiberCop sarà garantito mediante l’utilizzo di servizi attivi di VULA-H e bitstream FTTH, oltre che tramite i servizi passivi sopra citati.

TIM si impegnerà inoltre a offrire tali servizi per l’intero periodo di durata degli impegni, con funzionalità analoghe e prezzi non superiori a quelli già previsti per l’anno 2021. Tali servizi potranno essere offerti ai non co-investitori non solo da TIM, ma in generale da tutti gli altri co-investitori che raggiungono gli armadi ottici di FiberCop, sia tramite infrastrutture proprie che tramite quelle acquisite da TIM o altri operatori infrastrutturati.

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Servizio Semi-GPON in pay-per-use

A partire dal 2026, TIM si impegnerà anche ad offrire ai non co-investitori il servizio passivo di accesso Semi-GPON in pay-per-use, con canoni però superiori rispetto a quelli riservati ai co-investitori.

Per garantire la possibilità di utilizzo degli accessi sia ai co-investitori e ai non co-investitori (in quest’ultimo caso, appunto, dal 2026) TIM fornirà alcune nuove funzionalità che non sono oggetto del co-investimento ma che saranno comunque offerte al mercato dal 2021, per permettere di configurare servizi FTTH sulle Semi GPON.

Infine, l’ultimo punto dell’integrazione riguarda il tema della joint-venture. A tal proposito, TIM precisa che le condizioni economiche di accesso ai servizi di co-investimento delineate nel documento originale si applicheranno in maniera non discriminatoria anche ad eventuali ulteriori co-investitori che acquisiscano una quota del capitale azionario di FiberCop.

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Pubblicato da
Alberto Ferrante

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