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TIM, Decommissioning rete rame: procedimento AGCOM per ridurre le tempistiche nelle aree bianche

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L’AGCOM ha avviato questa settimana una consultazione pubblica sull’attuazione del piano di decommissioning di TIM con lo scopo di modificare le tempistiche di switch-off tecnico in base ai progressi sulla copertura compiuti da Open Fiber.

Già questo mese, l’AGCOM aveva avviato un procedimento e una consultazione pubblica, utili all’approvazione dell’offerta wholesale in tecnologia FWA di TIM, nell’ambito delle procedure di migrazione su reti NGA degli accessi attestati su centrali in decommissioning.

Con la delibera 99/21/CONS pubblicata il 12 Aprile 2021, invece, si avvia il procedimento e relativa la consultazione pubblica per l’attuazione del piano di decommissioning di TIM con riferimento alle tempistiche di preavviso, della durata di 45 giorni. A questa delibera, è allegato lo schema di provvedimento oggetto di consultazione, da cui emergono nuovi dettagli.

In primo luogo, viene evidenziato che i piano proposto da TIM per il suo cosiddetto decommissioning della rete in rame utilizzata per servizi internet su rete DSL prevede lo spegnimento di “un numero significativo di centrali di accesso” in aree periferiche o rurali entro il 2023. Si tratta di un totale di circa 6000 centrali su 10.000 attive; dunque i clienti collegati alle centrali di cui è prevista la chiusura saranno migrati sulla nuova rete in FTTC o sulla rete FWA in casi marginali.

Il decommissioning, inoltre, comporterà una migrazione dei servizi all’ingrosso acquistati dagli operatori alternativi. Per questo, tra le condizioni regolamentari poste dall’AGCOM c’è l’imposizione di annunciare con adeguato anticipo l’intenzione di spegnere una centrale di accesso, in base alle specifiche condizioni di competizione presenti nel mercato e con tempistiche tra i 12 e i 24 mesi.

Inoltre, un’altra condizione per lo spegnimento della centrale è rappresentata dal raggiungimento di una disponibilità di servizi NGA per il 100% delle linee attestate nella medesima centrale. Lo scopo è appunto quello di garantire il proseguimento dei servizi per tutti i clienti finali coinvolti.

Le prime 62 centrali oggetto di decommissioning e le tempistiche adottate

Secondo quanto emerge dai documenti AGCOM, l’operatore TIM ha già comunicato all’Autorità l’intenzione di procedere allo switch-off delle prime 62 centrali locali oggetto di istanza di decommissioning.

L’AGCOM ha verificato il soddisfacimento delle condizioni previste per le 62 centrali, rilevando inoltre che a tutte queste afferiscono clienti appartenenti a comuni in cui Open Fiber ha realizzato o sta realizzando la sua rete in fibra ottica.

Come da delibera originaria, il processo tecnico di switch-off potrà iniziare dopo 24 mesi dalla pubblicazione della delibera dell’AGCOM sulla lista delle centrali locali, datata 24 Febbraio 2021.

Infatti, l’Autorità ha evidenziato che la delibera 348/19/CONS ha accordato un tempo di 24 mesi per le aree bianche, così da permettere a TIM di utilizzare anche la rete NGA di altri operatori, inclusa quella di Open Fiber. E proprio l’operatore wholesale only Open Fiber ha nel frattempo continuato il roll-out delle sue reti, con un piano di completamento dei lavori tra il 2022 e il 2023.

Per questa ragione, l’Autorità fa osservare la criticità emersa: applicando il preavviso di 24 mesi la data di avvio dello switch-off risulterebbe successiva (anche di molti mesi) rispetto a quella del completamento dei lavori per la copertura da parte di Open Fiber. Per questa ragione, la tempistica inizialmente indicata potrebbe rivelarsi “non proporzionale rispetto all’obiettivo originario, ovvero fissare un preavviso sufficiente a consentire la realizzazioni della rete NGA di Open Fiber o di altri operatori, dal momento che la rete di Open Fiber in molti casi sarebbe già realizzata prima dei 24 mesi”.

Da qui, la necessità di avviare il procedimento e la consultazione pubblica per una modifica dell’applicazione del decommissioning in termini di scadenze e preavvisi.

Di seguito la posizione dell’Autorità:

“Se la data di effettivo completamento della rete NGA da parte di Open Fiber in un dato Comune, come desumibile dal sito MiSE, è inferiore alla data che si otterrebbe applicando il preavviso di 24 mesi, l’Autorità ritiene ragionevole, in quanto in linea con la ratio della Delibera, far decorrere l’inizio della migrazione dalla data di completamento o, se questa è inferiore alla data che si ottiene applicando il preavviso di 12/18 mesi, dalla data che si ottiene applicando quest’ultimo”.

In termini pratici, con riferimento alle prime 62 centrali di cui è stato annunciato il decommissioning da parte di TIM, si otterrebbe applicando questo sistema un anticipo per un numero di giorni variabile tra un minimo di 55 e un massimo di 365, a vantaggio chiaramente dell’intero processo e dei clienti finali coperti.

Per questa ragione, il procedimento e la consultazione pubblica mirano appunto a stabilire un nuovo termine per l’avvio dello switch-off delle centrali con civici bianchi.

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Il nuovo termine previsto dall’AGCOM e oggetto di consultazione

L’articolo inserito nello schema di provvedimento alla base della consultazione stabilirebbe dunque, per le centrali presso cui afferiscono civici bianchi, che il processo tecnico di switch-off, qualora il completamento della rete di Open Fiber sia precedente alla data ottenuta applicando il preavviso di 24 mesi, possa iniziare:

  • 12 o 18 mesi dopo la pubblicazione dell’annuncio, a seconda della tipologia di centrali ULL o non ULL, se la data di completamento della rete NGA è precedente alla data che si ottiene applicando i suddetti 12/18 mesi).
  • A partire dalla data di completamento della rete NGA, se invece la data di completamento è successiva a quella che deriva dall’applicazione del preavviso di 12/18 mesi.

In tutti gli altri casi (dunque se la data di completamento risulta successiva rispetto a quella che si otterrebbe applicando il preavviso inizialmente fissato a 24 mesi) il processo tecnico di switch-off potrà iniziare, come inizialmente stabilito, 24 mesi dopo la pubblicazione.

Nessuna novità nemmeno per le centrali non interessate da civici bianchi, per cui l’AGCOM intende mantenere la scadenza a 12 mesi per quelle aperte al bitstream o al WLR e 18 mesi per le centrali ULL.

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