Fatturazione a 28 giorni: sfuma il ricorso di Codacons per l’esecuzione delle sentenze TAR
Sono sfumati i ricorsi di Codacons contro l’AGCOM e contro WindTre, Fastweb e Vodafone per l’esecuzione delle sentenze del TAR sulla fatturazione a 28 giorni che annullavano la sanzione amministrativa pecuniaria e respingevano tutti gli altri motivi aggiunti degli operatori contro le delibere AGCOM, rimaste efficaci e valide.
Il Codacons ha avviato i suoi ricorsi innanzi al Consiglio di Stato per “conseguire la piena esecuzione delle statuizioni dei giudici amministrativi”, ma il CdS ha individuato nel TAR del Lazio, sede di Roma, il giudice competente.
Il TAR che ha giudicato sui ricorsi si è soffermato sulla domanda di riassunzione volta a dare esecuzione coattiva delle pronunce passate in giudicato.
Tuttavia, la riassunzione del giudizio, per dirsi perfezionata, impone che nel termine stabilito per la proposizione del ricorso si debba provvedere non solo a notificare l’atto alle altre parti, ma anche al deposito dello stesso presso la segreteria del tribunale competente.
Codacons, in tutti i suoi ricorsi contro gli operatori, ha notificato il ricorso in riassunzione dopo i 15 giorni di legge, depositandolo il giorno successivo. Per questa ragione, la richiesta non è stata accolta e il ricorso è stato estinto.
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Tuttavia, il TAR ha comunque evidenziato che il giudizio sarebbe stato comunque inammissibile perché i ricorsi degli operatori sono stati respinti con la sentenza confermata in appello nel 2020 anche dal CdS, ma gli ordini contenuti nelle delibere non sono stati annullati, quanto semplicemente interessati da una pronuncia di rigetto, per il quale non occorre prestare ottemperanza.
Infatti, come ricordato dal Collegio, il ricorso per l’esecuzione del giudicato avviato da Codacons non è utilizzabile per l’esecuzione delle pronunce di rigetto, che lasciano invariato l’assetto giuridico dei rapporti come determinato dall’atto amministrativo impugnato.
Per questi motivi, l’associazione Codacons ha visto estinti i suoi ricorsi per tardività della notifica ed è stato condannato al pagamento delle spese di lite in favore degli operatori Vodafone, Fastweb e WindTre.
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