TIM avvia il progetto Smart District per fornire soluzioni complete a 140 distretti industriali
TIM ha avviato il progetto di digitalizzazione delle imprese italiane chiamato Smart District e volto ad accelerare la trasformazione digitale e promuovere la competitività in oltre 140 distretti italiani.
Per il suo progetto Smart District rivolto ai distretti industriali italiani, il Gruppo TIM metterà a disposizione delle aziende un’offerta di connettività di rete fissa abbinata ai servizi di Olivetti, Noovle, Telsy e Sparkle, tutte aziende del Gruppo, in linea con il piano Beyond Connectivity che mira appunto a offrire servizi adiacenti a quelli di rete fissa e mobile.
Nello specifico, TIM unirà alle sue offerte di connettività anche le soluzioni cloud e di edge computing di Noovle, le soluzioni IoT di Olivetti, la cybersecurity offerta da Telsy e soluzioni per servizi internazionali tramite Sparkle per connettere le sedi delle aziende, i partner e i clienti all’estero.
All’interno dei diversi distretti industriali, TIM non si rivolgerà solo alle aziende ma anche alle Pubbliche Amministrazioni e alle istituzioni locali, dal momento che i 140 distretti coprono oltre 2100 comuni italiani e rappresentano circa il 25% del sistema produttivo nazionale e il 65% della produzione manifatturiera.
A quanto detto, si affiancano anche le soluzioni di automazione, manutenzione da remoto in tempo reale, videosorveglianza e gestione della logistica e delle flotte aziendali, oltre a soluzioni di smart working e per l’impiego dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali.
Il progetto Smart District avviato dal Gruppo TIM partirà in alcuni distretti italiani di rilievo per le filiere del made in Italy, come il tessile di Carpi, Ascoli Piceno, Barletta e Minervino Murge, il calzaturiero del Fermano e l’industria meccanica di Schio, Borgomanero e Rivarolo Canavese.
L’obiettivo finale del progetto è invece quello di estendere l’iniziativa su tutte le aree industriali del Paese per confermare il ruolo di TIM come “partner tecnologico di riferimento” e favorire il più rapido sviluppo del sistema socio-economico nazionale.
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