In attesa della decisione del Consiglio di Stato sulla richiesta di Iliad per l’accesso agli atti del procedimento del Garante Privacy contro TIM sulle chiamate indesiderate, l’operatore ha ottenuto il via libera dal TAR per un caso simile, sempre legato a un procedimento contro TIM.
Il caso è legato a un procedimento dell’AGCOM che in seguito alla contestazione di Iliad per le offerte winback avviate da TIM e Kena Mobile ha deciso per l’archiviazione in favore del brand secondario, imponendo però una sanzione di 440.000 euro per le condotte di TIM.
Iliad aveva richiesto l’accesso agli atti del procedimento AGCOM, ma l’Autorità aveva risposto a Dicembre 2020 con un provvedimento di diniego. Iliad aveva precisato di avere interesse al provvedimento sia per il suo oggetto che per tutelare i propri diritti e interessi nelle sedi opportune. L’Autorità aveva però rigettato l’istanza affermando che gli atti non sarebbero ostensibili a terzi.
Così, come fatto anche con il provvedimento del Garante Privacy sulle telefonate indesiderate, Iliad ha fatto ricorso al TAR Lazio e sia AGCOM che TIM (come controinteressata) si sono costituite in giudizio.
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Il TAR ha ricolto il ricorso di Iliad perché l’accesso richiesto è meramente “difensivo”, in quanto espressamente finalizzato “alla tutela dei propri diritti ed interessi nei confronti di TIM in relazione alle condotte poste in essere da quest’ultima nell’utilizzo del database MNP, oggetto peraltro di un contenzioso pendente in sede civile tra le due società”.
Inoltre, il TAR Lazio ha ricordato che, con riferimento ai procedimenti sanzionatori delle autorità indipendenti, non esiste alcuna previsione normativa che ponga un divieto generale all’accesso di terzi ai documenti acquisiti. Per questa ragione, anche il fatto che Iliad detenga già una parte dei documenti oggetto di richiesta di accesso è stato ritenuto irrilevante dal TAR.
Pe tutte queste ragioni, il TAR ha ordinato all’AGCOM di consentire l’accesso agli atti di Iliad entro 15 giorni dalla data di comunicazione o notificazione del suo provvedimento, pubblicato ieri 15 Marzo 2021.
Come sopra accennato, la richiesta di accesso per il caso degli SMS winback non è la sola avanzata dall’operatore: il 18 Marzo 2021 si terrà l’udienza di merito del Consiglio di Stato per l’accesso ai documenti del procedimento del Garante Privacy contro TIM per le chiamate indesiderate, limitatamente ai clienti Iliad impattati.
Anche in questo caso, l’interesse di Iliad è quello di visionare gli elenchi delle numerazioni mobili utilizzati da TIM per gli illeciti contatti commerciali, così da poter tutelare i propri interessi nel corso del suo contenzioso al Tribunale di Milano, in cui Iliad ha richiesto un risarcimento di 242,8 milioni di euro a TIM per le presunte condotte anticoncorrenziali adottate anche dal brand Kena Mobile.
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