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TIM, ritardi sullo sviluppo della fibra: Vodafone e Fastweb chiedono danni per 1,1 miliardi di euro

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Dopo la sentenza dell’Antitrust che ha accertato l’impiego di condotte scorrette da parte di TIM per ostacolare lo sviluppo della banda ultralarga in Italia, gli operatori Vodafone e Fastweb avrebbero richiesto i danni al Tribunale di Milano con due cause distinte.

La sanzione dell’Antitrust era giunta al termine del procedimento A541. In quell’occasione, era stata accertata la strategia anticoncorrenziale posta in essere per ostacolare “lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga”.

TIM avrebbe infatti ritardato lo sviluppo della fibra FTTH nelle aree bianche, “dove ce ne sarebbe stato più bisogno“, per preservare il suo potere di mercato nella fornitura dei servizi di accesso alla rete fissa.

Come descritto dall’Antitrust, TIM aveva “posto ostacoli all’ingresso di altri concorrenti, impedendo sia una trasformazione del mercato secondo condizioni di concorrenza infrastrutturale, sia il regolare confronto competitivo nel mercato dei servizi al dettaglio rivolti alla clientela finale”.

Per questa ragione, era stata imposta una sanzione pecuniaria di circa 166 milioni di euro.

Adesso, secondo quanto riportato da Business Insider, Vodafone e Fastweb avrebbero chiesto i danni a TIM in due cause distinte al Tribunale di Milano, per un totale di oltre 1 miliardo di euro. Le due richieste si affiancherebbero a quella meno recente di Open Fiber, per la quale anche Enel si sarebbe inserita nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento dei danni.

Nello specifico, la richiesta di Vodafone Italia sarebbe di un risarcimento di circa 100 milioni di euro, mentre quella di Fastweb per 996 milioni di euro.

Entrambi gli operatori hanno chiesto danni per i ritardi cagionati da TIM che avrebbero rallentato l’acquisizione di nuovi clienti nelle aree bianche. Più precisamente, Vodafone evidenzia sia la ritardata o mancata acquisizione di nuovi clienti che l’ostacolo rappresentato dalle pratiche vincolanti attuate da TIM, mentre Fastweb avrebbe puntato sui ritardi per l’offerta all’ingrosso causati a Open Fiber, riflessi di conseguenza sugli operatori interessati a fornire servizi a banda ultralarga al dettaglio.

Tra le altre cose, Fastweb avrebbe inoltre accusato TIM di aver sospeso “opportunisticamente” gli ordini di attivazione inoltrati dall’azienda, ostacolando le attivazioni di nuovi clienti.

Secondo quanto riportato, TIM avrebbe già deciso di costituirsi in giudizio per tutelare la propria posizione.

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