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Blocco Servizi VAS: i pareri di TIM nella consultazione che ha portato alla nuova delibera

Con la sua delibera 10/21/CONS, l’AGCOM ha stabilito nuove misure per il blocco e l’attivazione dei servizi a sovrapprezzo, per tutelare gli utenti. La Delibera giunge dopo una lunga consultazione a cui ha partecipato anche TIM.

I servizi a sovrapprezzo, detti anche “premium” o “a contenuto”, sono servizi a pagamento offerti da terze parti tramite SMS e connessione dati, che offrono ad esempio oroscopi, giochi, video e musica in streaming, notizie, previsioni meteo, suonerie o altri servizi tramite pagamento una tantum o con un abbonamento periodico.

Le nuove misure dell’AGCOM sono state approvate in seguito alla consultazione pubblica avviata ad Agosto 2020, che ha coinvolto i principali operatori e non solo.

L’AGCOM ha così deciso di implementare un blocco di default per i servizi a sovrapprezzo su nuove SIM e su quelle già attive, definito barring, e una procedura di attivazione con sfrutta le One Time Passwords per garantire la piena consapevolezza del cliente.

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Il documento pubblicato dall’Autorità sulle osservazioni scaturite nel corso della consultazione si sofferma anche sulle risposte di TIM alle varie proposte.

Con riferimento al barring generalizzato, TIM aveva evidenziato che le misure sottoposte a consultazione avrebbero dovuto disciplinare unicamente le modalità di vendita di servizi premium che possono generare acquisti inconsapevoli, tendendo inoltre conto del nuovo assetto concorrenziale che annovera il credito telefonico tra gli strumenti di pagamento per l’acquisto di contenuti digitali.

In altri termini, come riferisce anche l’AGCOM, secondo TIM la delibera avrebbe dovuto disciplinare solo le modalità di vendita dei servizi premium che possono generare un acquisto inconsapevole, escludendo quindi i servizi offerti direttamente dall’operatore e quelli acquistabili in “sistemi chiusi” in cui il flusso di acquisto implica la registrazione del cliente tramite Username e password, con immissione di OTP.

L’operatore si è comunque dichiarato sin da subito favorevole all’attivazione del barring di default per le nuove SIM, mentre per le SIM già attive riteneva necessaria la richiesta espressa del cliente.

Nel complesso, infatti, tutti gli operatori (ad eccezione di WindTre) hanno ritenuto necessario il consenso espresso del già cliente quando il blocco comporti la disattivazione automatici di servizi volontariamente acquistati; TIM ha inoltre evidenziato che la misura del blocco di default per i già clienti avrebbe comportato anche onerosi interventi sui sistemi gestionali.

Infine, per i clienti business, TIM e WindTre hanno consigliato all’AGCOM di implementare una meccanica di sblocco richiesto solo dall’intestatario del contratto tramite un modulo da inviare via PEC, lasciando al reale utilizzatore della SIM la possibilità di chiedere invece l’inibizione dei servizi non bloccati con le stese modalità previste per i clienti consumer.

Infine, per quanto concerne l’attivazione con OTP, l’operatore TIM ha ritenuto la previsione a doppia OTP eccessivamente sproporzionata e discriminatoria, proponendo un meccanismo con inserimento del numero di telefono, click di conferma, inserimento della OTP e secondo click di conferma, con PIN di 5 cifre disponibile per una durata di 5 minuti.

Si ricorda che TIM aveva già implementato alcune misure tramite la sua proposta di impegni presentata all’AGCOM in seguito al procedimento sanzionatorio avviato dall’Autorità. L’operatore si è quindi impegnato per il barring dei servizi VAS per tutte le SIM attivate dal 25 Novembre 2020. Inoltre, per l’autorizzazione degli addebiti è stato previsto l’inserimento di una OTP inviata al momento dell’acquisto.

Quelle riportate in precedenza sono le osservazioni di TIM in risposta alla consultazione pubblica, che si affiancano ai pareri di tutti gli altri operatori. Alla fine, in seguito alle idee e ai consigli ricevuti da tutti i partecipanti, l’AGCOM ha stabilito le nuove misure per i servizi a sovrapprezzo.

In primo luogo, è previsto il blocco automatico sulle SIM, rimovibile solo tramite espressa richiesta del cliente, che opera di default su tutte le nuove SIM e che risulta invece implementato automaticamente dopo 30 giorni dalla ricezione di un SMS informativo per i già clienti, qualora non venga comunicata una diversa volontà all’operatore.

Alcuni servizi a sovrapprezzo risultano però esclusi dal blocco.

Per quanto concerne invece la prova di acquisizione del consenso, è stata appunto prevista una nuova procedura di attivazione consapevole, che prevede per ogni acquisto l’inserimento del numero di cellulare seguito da una One Time Password (OTP) di almeno cinque cifre, che dovrà essere composta manualmente per provare la piena volontà di procedere con l’acquisto.

Inoltre, gli operatori dovranno rendere disponibili sui propri siti una pagina dedicata ai servizi a sovrapprezzo, con tutti i riferimenti alle nuove misure.

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