L’Antitrust ha ricevuto, da parte di Phoenix Tower International Holdco LLC, l’avviso per l’acquisizione del controllo indiretto dell’italiana Towertel S.p.A, di proprietà di EI Towers.
Continua la partita dei fondi infrastrutturali internazionali in Italia, con Phoenix Tower International che concretizza il suo accordo definitivo sottoscritto alla fine dell’anno scorso per l’acquisizione di Towertel tramite l’avviso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’operazione riguarda l’acquisizione da parte di Phoenix Tower International (PTI) del controllo esclusivo in via indiretta di Towertel e dunque coinvolge attivamente il mercato nazionale dei servizi di ospitalità agli operatori attivi nel settore delle telecomunicazioni.
A tal proposito, l’AGCM ha ricordato che il Gruppo statunitense Phoenix Tower International non è attualmente presente in Italia e dispone nel complesso di circa 9000 torri nel suo portafoglio, 986 km di fibra ottica e oltre 80.000 infrastrutture wireless in 16 Paesi, anche in Unione Europea.
A sua volta, il Gruppo è controllato in via indiretta dall’asset manager Blackstone con sede nel Delaware, negli USA.
Come previsto dall’articolo 16 della legge 287/1990, l’operazione risulta sottoposta a valutazione dell’Autorità e l’avviso al mercato pubblicato oggi, 28 Gennaio 2021, è volto a sollecitare eventuali osservazioni di terzi interessati, che potranno presentare le loro osservazioni entro il 4 Febbraio 2021.
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Phoenix Tower International aveva annunciato il 24 Dicembre 2020 di aver raggiunto l’accordo definitivo con EI Towers, proprietaria di TowerTel, per l’acquisizione di quest’ultima e delle sue 2400 torri di telecomunicazione distribuite in Italia, a cui si aggiungono altre 1600 torri di EI Towers attualmente in leasing, per un portafoglio totale di circa 4000 siti nel Paese.
Con questa acquisizione, Dagan Kasavana, CEO di PTI, aveva annunciato l’ingresso nel mercato delle torri italiano per continuare a investire sul potenziamento delle reti 4G e il 5G in ottica futura ed estendere il footprint globale della tower company statunitense.
In quell’occasione, anche il CEO di F2i, Renato Ravanelli, aveva evidenziato come l’interesse di PTI testimoniasse la qualità delle infrastrutture di ete italiane.
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