In seguito all’intervento di Marco Bellezza in merito allo sviluppo delle infrastrutture digitali in Italia, anche Roberto Basso di Wind Tre ha voluto ribadire ancora una volta la posizione dell’azienda rispetto agli ostacoli burocratici per il 5G.
Nella giornata di ieri 20 gennaio 2021, l’AD di Infratel Italia, Marco Bellezza, aveva espresso il suo parere sulla necessità di semplificare le procedure amministrative per accelerare gli investimenti dei privati nelle infrastrutture di rete in un periodo critico come quello attuale.
Il Direttore Relazioni Esterne & Sostenibilità di Wind Tre, Roberto Basso, ha ricordato, sempre sulle pagine di Milano Finanza, che la strada per conseguire l’obiettivo stabilito dalla European Gigabit Society entro il 2025 è disseminata di “ostacoli burocratici che resistono alle pur importanti semplificazioni introdotte di recente e frenano gli investimenti privati, spesso nel generale disinteresse della politica”.
Secondo quanto ribadito, infatti, nel 2020 solo il 64% delle richieste di permesso per la costruzione di antenne 5G sono state approvate, con tempi medi di 79 giorni e casi in cui l’attesa si è protratta anche per 9 mesi.
Il suggerimento di Roberto Basso è dunque quello di insistere sulla conferenza dei servizi, come annunciato anche da Marco Bellezza. Contestualmente, Wind Tre sta però continuando a proporre alle amministrazioni una pianificazione complessiva degli interventi infrastrutturali, per ridurre l’onere burocratico per le imprese e tentare, con risultati altalenanti, di accelerare le procedure di installazione.
Nel complesso, secondo Roberto Basso l’obiettivo di tutte le imprese del settore dev’essere quello di incrementare gli investimenti fissi lordi, come fatto dagli operatori in questi anni per permettere alle reti di reggere all’incremento improvviso di traffico dati, ma per fare ciò si chiede allo Stato la semplificazione burocratica, partendo da un primo intervento “a costo zero”, ovvero l’armonizzazione dei limiti alle emissioni delle radiofrequenze con gli standard europei, molto meno conservativi di quelli italiani.
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Wind Tre ha insistito dunque ancora una volta sulla necessità di rimuovere gli ostacoli burocratici per lo sviluppo del 5G, partendo proprio dall’adeguamento dei limiti alle emissioni.
L’operatore, per tramite del suo Direttore Relazioni Esterne e non solo, ha più volte ribadito il medesimo concetto negli ultimi incontri pubblici o in altre occasioni.
Contando esclusivamente gli interventi più recenti, quello più vicino si è tenuto nella cornice della XXXVII Assemblea Annuale Anci 2020, in cui Roberto Basso ha ricordato gli investimenti nelle infrastrutture degli ultimi 5 anni e gli sforzi dell’azienda per la copertura del Paese, che saranno tali da garantire lo sviluppo digitale della società solo grazie a una stretta collaborazione con i sindaci per “superare gli ostacoli che ancora frenano lo sviluppo delle nuove tecnologie, indispensabili per accrescere la competitività del Paese”.
Poco prima, in un intervento all’Istituto per la Competitività (I-Com) del 12 Novembre 2020, il manager aveva ribadito il concetto dell’armonizzazione delle emissioni al livello dell’Unione Europea. Stesso discorso per il Summit Italia-Svezia del 30 Settembre 2020.
Inoltre, Roberto Basso ha rappresentato l’azienda anche nel corso dell’audizione del 5 Maggio 2020 al Senato, soffermandosi su come l’ostilità dei comuni per le reti 5G potesse contribuire ad estendere pericolosamente il digital divide in Italia.
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