Iliad Group, presentati gli impegni per l’ecosostenibilità: il 5G aiuterà a ridurre i consumi
Iliad Group ha presentato quest’oggi i suoi 10 impegni per il clima e l’ambiente, che guideranno le attività del Gruppo, sia in Francia che in Italia e in Polonia, nei prossimi anni.
Nella sua introduzione, Thomas Reynaud, il CEO di Iliad, ha discusso sul ruolo che il 5G potrà ricoprire per supportare gli operatori, i privati e le aziende nel raggiungimento dei loro obiettivi più ambiziosi per la riduzione dei consumi energetici.
Viene citato infatti l’impiego delle tecnologie IoT, in accoppiata con il 5G, per riuscire a migliorare i consumi nelle città e delle industrie impiegate innanzitutto nel settore manifatturiero.
Rispetto alla battaglia globale contro il cambiamento climatico, Reynaud si dice ottimista e, sebbene ritiene che non sia facile rimettersi al passo e superare le gravi problematiche emerse negli ultimi anni, sostiene che proprio il digitale e la rete 5G potranno garantire ai privati e a tutti gli attori economici la giusta coesione per raggiungere insieme gli obiettivi prefissati.
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Dopo l’introduzione del CEO di Iliad Group, vengono analizzati gli obiettivi di Iliad e i progressi recenti (ecco il documento ufficiale in lingua inglese).
Come noto, il piano strategico di Iliad Group per il 2024 prevede l’attivazione di almeno 24.000 siti di comunicazione, accelerando il rollout sul fisso e sul mobile.
Negli ultimi anni, di pari passo all’accelerazione della copertura, Iliad ha tentato di ridurre il consumo tramite importanti miglioramenti tecnologici che puntano, in primo luogo, a migrare tutti i clienti dal rame alla fibra, una componente sicuramente più eco-efficiente.
Infatti, la fibra ottica permette di rispondere in maniera più adeguata alle esigenze di connettività crescenti delle famiglie francesi, pesando meno sui consumi energetici.
Oltre alla migrazione verso la fibra, Iliad sta puntando sull’ottimizzazione del suo hardware per estenderne il ciclo vitale e sviluppare nuove iniziative volte a ridurre le emissioni e i consumi.
Sul fronte del consumo per singolo Gigabyte, si ritorna al tema iniziale, quello dell’impiego del 5G che permette a una singola antenna di trasmettere fino a 10 volte il traffico dati del 4G, limitando i consumi.
Inoltre, le tecnologie predittive e di monitoraggio permettono già agli operatori, Iliad inclusa, di monitorare il traffico delle antenne ed eventualmente adattare i consumi spegnendo un sito che in un determinato intervallo temporale assorbe poco traffico.
Sul fronte dell’hardware usato da Iliad sulla fibra, si è ricordato che le freebox proprietarie dell’operatore saranno prodotte per durare almeno 10 anni e impiegheranno il più possibile materiali riciclabili. Inoltre, puntando su una migliore organizzazione dei suoi magazzini, Iliad ha annunciato l’obiettivo di azzerare il trasporto aereo per il suo hardware nei prossimi anni.
Infine, la Life Cycle Analysis permetterà di conoscere l’impatto del prodotto durante il suo ciclo vitale per valutare il consumo energetico. L’obiettivo è quello di ridurre i consumi delle Freebox per singolo cliente di almeno il 15% entro il 2025.
Nel corso della conferenza di oggi, 21 Gennaio 2021, si è parlato anche di offrire smartphone ricondizionati ai clienti di rete mobile che decidono di attivare una rateizzazione o acquistare un prodotto insieme alla loro offerta.
Infine, Iliad ha raccontato il progetto per la gestione dei consumi energetici dei suoi data center di Scaleway, che impiegano già al 100% energia rinnovabile.
L’investimento di Iliad sui data center è stato concentrato sulla gestione delle temperature e del processo di raffreddamento. Secondo quanto riportato, il sistema di area condizionata e ventilazione necessario per mantenere i data center a una temperatura ottimale 24 ore su 24 comporta un consumo pari a circa il 30%/50% del totale.
Iliad ha invece puntato su un raffreddamento a liquido che permette di ottenere il cool-down dell’intera infrastruttura con un consumo ridotto di acqua per ogni chilo di aria da raffreddare.
Dopo l’impiego di questo sistema innovativo (Iliad sottolinea di essere la prima azienda del settore a impiegarlo in Europa) il Gruppo punta adesso a informare con trasparenza i suoi clienti, pubblicando regolarmente tutte le performances energetiche dei data center.
La conferenza si è conclusa con le parole di Xavier Niel, fondatore e Presidente di Iliad, che ha ricordato l’importanza dell’iniziativa privata per anticipare le mosse dei legislatori nazionali e internazionali e adeguare gli obiettivi aziendali.
L’obiettivo finale di Iliad è il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2035. Per fare ciò, sono stati elencati anche sul nuovo sito ufficiale del Gruppo, aggiornato quest’oggi in una nuova veste grafica, i 10 impegni di Iliad per il clima (ecco il manifesto ufficiale).
Il primo impegno consiste nell’investimento di circa 1 miliardo di euro per 15 anni con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
A questo, seguono gli impegni sulla trasformazione del business, ovvero il miglioramento dell’efficienza energetica su fisso e mobile, il miglioramento delle performance dei data center e dei Freebox, lo sviluppo di una strategia di vendita e di una politica di approvvigionamento più ecofriendly e la riduzione delle emissioni generate dalla flotta di mezzi aziendali, che si compone di circa 4200 veicoli.
Per la carbon neutrality, i due impegni fondamentali sono la creazione di maggiore capacità energetica rinnovabile e l’investimento nei depositi di carbonio, i cosiddetti sink biosferici.
Infine, il decimo e ultimo impegno consiste nel creare un sistema di tracking delle performances per monitorare e valutare l’impatto dell’attività del Gruppo sul clima.
Per raggiungere l’obiettivo zero emissioni, Iliad ha definito la sua strategia secondo tre tappe principali.
Dal 2021, l’operatore mira a portare al 100% la quota di energia elettrica consumata proveniente da fonti rinnovabili.
Entro il 2035, invece, con 15 anni in anticipo rispetto all’accordo di Parigi, Iliad mira a raggiungere l’impatto zero per le emissioni dirette, ovvero quelle generate da fonti possedute o controllate dall’azienda.
Entro il 2050, infine, si mira a raggiungere l’impatto zero per le più significative emissioni indirette, ovvero quelle generate dalla catena di produzione e dunque non sotto il pieno controllo di Iliad.
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