In seguito agli accordi sulla Brexit che si sono conclusi nella vigilia dello scorso Natale con un Trade and Cooperation Agreement, il Regno Unito non figura più tra i Paesi dell’Unione Europea per il roaming internazionale. Ma come si sono adeguati i principali operatori italiani?
L’accordo sopra citato, volto a regolare un’ampia varietà di relazioni tra Unione Europea e Regno Unito, si sofferma brevemente anche sul Roaming UE, senza però fornire delle direttive precise.
Infatti, secondo l’articolo SERVIN.5.36 sul roaming internazionale, le due parti dovranno semplicemente cooperare per proporre prezzi trasparenti e ragionevoli per i servizi di roaming internazionale, così da promuovere la crescita degli scambi economici e rispettare i diritti dei consumatori.
Inoltre, le due parti dovranno informare gli operatori di telecomunicazione affinché rendano disponibili tutte le caratteristiche di prezzo legate al roaming internazionale per il traffico voce, SMS e dati.
In altri termini, il focus dell’articolo sopra citato è rivolto sulla trasparenza, più che sulle condizioni economiche da mantenere.
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Adesso, dopo anni in cui i clienti del Regno Unito ed europei hanno avuto modo di utilizzare le loro tariffe nazionali nel resto dell’Unione alle stesse condizioni nazionali (con un limite al traffico dati), si pone la questione relativa alle tariffe che i singoli operatori potranno applicare per il Regno Unito, e viceversa.
I principali operatori del Regno Unito, vale a dire Vodafone, Three, EE e O2, hanno comunque dichiarato di non avere al momento piani per modificare i costi di roaming, permettendo dunque ai clienti di continuare a godere delle condizioni precedenti quando viaggiano in un qualsiasi Paese dell’Unione Europea.
Per quanto concerne l’approccio generale scelto in Italia, la Redazione di MondoMobileWeb ha contattato i principali operatori per conoscere le loro condizioni aggiornate per il Roaming all’interno del Regno Unito.
Secondo le informazioni raccolte, anche in Italia gli operatori mirano nel complesso a mantenere inalterate le condizioni di Roaming, permettendo quindi di navigare nel Regno Unito come se fosse ancora un Paese dell’Unione Europea.
Nello specifico, WindTre ha già predisposto una nuova informativa nella sua pagina dedicata al Roaming UE, indicando espressamente che per il Regno Unito si applicherà la stessa tariffazione valida per i Paesi compresi nell’Unione Europea.
Anche TIM non ha previsto alcuna variazione sul Roaming in Regno Unito dopo gli accordi sulla Brexit, permettendo di continuare a navigare come in passato.
Vodafone ha invece reso noto che, fino a diversa comunicazione, il Regno Unito manterrà la medesima tariffazione valida per i Paesi compresi nell’Unione Europea.
Stesso discorso per Iliad, che nelle sue brochure prezzi presenti sul sito ufficiale per tutte le offerte attive, nella sezione dedicata al Roaming, aggiunge alla lista dei Paesi dell’UE anche il Regno Unito, indicando però “fino al 31 Dicembre 2021”. Non è ancora possibile conoscere cosa accadrà in seguito a tale data.
Quanto a Fastweb, infine, anche in questo caso non sono previste per il momento modifiche di pricing per il Roaming UE e le tariffe per il Regno Unito resteranno invariate.
L’operatore sta infatti progressivamente aggiornando tutte le comunicazioni inserendo per maggiore chiarezza che il Roaming alle stesse condizioni nazionali è garantito verso Unione Europea, Regno Unito e Svizzera. A tal proposito, si ricorda che con Fastweb la Svizzera rientrava già in passato nelle condizioni applicate per il roaming internazionale in UE.
Anche per alcuni operatori virtuali, come ad esempio CoopVoce, nessuna modifica per adesso rispetto al passato.
Si ricorda che gli altri Paesi in cui si applicano le condizioni del Regolamento Europeo sono Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica) Germania, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.
Chiaramente, anche il Roaming in Regno Unito per gli operatori che continueranno a garantirlo sarà adeguato alle condizioni del Regolamento Roaming Like At Home per il 2021, che prevedono la seguente formula standard aggiornata per il calcolo dei Giga disponibili: Volume di GB = [importo della propria spesa mensile (IVA esclusa) / 3,] x 2.
Se il volume risultate sarà superiore al traffico dati previsto, si potrà utilizzare in Unione Europea (e in UK per gli operatori che lasceranno inalterate le loro politiche di roaming) l’intero bundle disponibile in Italia, altrimenti la formula restituirà un valore minimo che gli operatori potranno garantire.
I minuti e gli SMS vengono invece tariffati alle stesse condizioni nazionali.
In tutti i casi, come previsto dalla normativa in vigore, alcuni operatori meno strutturati possono richiedere alle autorità nazionali, in questo caso l’AGCOM, l’autorizzazione all’applicazione di un sovrapprezzo per assicurare la sostenibilità del loro modello di business.
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