Fondazione Vodafone per DreamLab lancia Pillow Recipes con lo Chef Bruno Barbieri

Si è conclusa la Fase 1 del progetto dell’Imperial College di Londra dedicato alla ricerca sul Covid-19, che prevede la collaborazione dell’applicazione DreamLab, realizzata da Fondazione Vodafone.

Il risultato, raggiunto in 6 mesi, è stato ottenuto anche grazie all’aiuto di tutte le persone nel mondo che hanno deciso di scaricare e utilizzare la suddetta app, velocizzando, in questo modo, le tempistiche relative alla realizzazione del progetto.

Secondo quanto dichiarato dalla Fondazione Vodafone, infatti, la Fase 1 si è conclusa in tempi molto più rapidi rispetto a quelli solitamente impiegati con i metodi di ricerca tradizionali.

DreamLab è un’applicazione che sfrutta la potenza di calcolo degli smartphone, solitamente impiegata per le app, la posta elettronica e lo streaming di video o musica, per accelerare la ricerca in campo medico, mentre l’utente non utilizza il suo telefono.

Per dare il proprio contributo alla ricerca, è sufficiente scaricare l’applicazione di Fondazione Vodafone, mettere in carica il proprio device e donare la potenza di calcolo mentre è inutilizzata, ad esempio durante la notte, mentre si dorme.

DreamLab è disponibile anche in Italia da maggio 2019, a sostegno di Fondazione AIRC e del progetto “Genoma in 3D”, condotto presso IFOM, per accelerare la ricerca sul cancro. Nell’aprile 2020, poi, è stato lanciato il progetto dell’Imperial College di Londra che utilizza la stessa tecnologia per contribuire alla lotta contro il Coronavirus.

Dopo aver scaricato gratuitamente l’applicazione di Fondazione Vodafone, disponibile per iOS e Android, l’utente potrà selezionare il progetto “Coronavirus” nella sezione “Progetti” e scegliere quanti dati di rete mobile o Wi-Fi donare alla ricerca. Per i clienti Vodafone, l’utilizzo non comporta il consumo del traffico dati.

Ad oggi, 17 dicembre 2020, si calcola che quasi un milione di utenti in 17 Paesi ha scelto di sostenere il progetto sul Coronavirus.

In sostanza, la ricerca combina algoritmi di intelligenza artificiale e la potenza di calcolo degli smartphone per accelerare la scoperta di nuovi componenti anti-virali nei farmaci esistenti e l’identificazione di molecole anti-virali negli alimenti.

Durante la Fase 1, sono state esaminate migliaia di molecole di farmaci e alimenti già esistenti, utilizzando l’intelligenza artificiale per compiere 100 milioni di operazioni matematiche e aiutare gli scienziati a studiarne i potenziali effetti sul Covid-19.

Una volta completate tutte le fasi, all’incirca entro dicembre 2021, i risultati saranno messi a disposizione della comunità medica per facilitare i trial clinici, mentre quelli relativi agli alimenti potrebbero essere utilizzati per consigliare diete ad hoc ai pazienti Covid-19 in fase di riabilitazione.

I primi risultati della ricerca portata avanti dall’Imperial College di Londra in collaborazione con l’app di Fondazione Vodafone, hanno portato all’identificazione di molecole con proprietà antivirali in alcuni alimenti di uso comune a base vegetale, come bacche (ribes nero, mirtilli rossi e mirtilli), mele, arance, limoni, cavoli, broccoli, cipolle, aglio, prezzemolo e fagioli.

In occasione di questo annuncio, Fondazione Vodafone ha lanciato Pillow Recipes, un’iniziativa social per sensibilizzare e promuovere l’utilizzo di DreamLab. La campagna Instagram e Facebook, realizzata da We Are Social, vede come testimonial lo Chef Bruno Barbieri, che, dalla sua camera da letto, preparerà delle ricette, utilizzando alcuni degli alimenti individuati dalla ricerca.

Lo studio ha rilevato, inoltre, che farmaci comuni utilizzati per combattere malattie cardiovascolari e metaboliche (simvastatina, atorvastatina e metformina) potrebbero essere potenzialmente riproposti anche contro il Covid-19.

È importante specificare, però, che i risultati verranno ulteriormente analizzati dai ricercatori, oltre a necessitare ancora della validazione clinica, per valutare l’impatto di queste molecole.

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