L’AGCOM ha avviato un procedimento istruttorio di analisi coordinata dei mercati dei servizi d’accesso in merito al progetto di separazione legale volontaria della rete fissa di accesso di TIM, dopo la nascita di FiberCop.
L’AGCOM ha aperto una consultazione pubblica per acquisire le osservazioni degli interessati in merito all’impatto regolamentare del progetto di separazione legale volontaria della rete fissa di accesso di TIM, notificato all’Autorità il 2 settembre 2020, come integrato con comunicazione del 25 novembre 2020.
Alla base della delibera dell’Autorità, vi è l’articolo 50-ter del Codice che dispone che le imprese di telecomunicazioni con un significativo potere di mercato debbano informare anticipatamente e tempestivamente l’Autorità al fine di consentire alla stessa di valutare l’effetto dell’auspicata transazione, quando intendono trasferire i beni delle reti di accesso o solo una parte degli stessi.
Per il nuovo progetto di separazione notificato a Novembre 2020 e riguardante appunto la nascita di FiberCop con il Fondo Kkr e Fastweb, l’Autorità ha evidenziato di aver seguito le linee guida del BEREC per valutare l’impatto dell’operazione.
In primo luogo, l’AGCOM ha voluto valutare l’impatto del progetto FiberCop per gli OAO, che potranno continuare ad acquistare tutti i servizi wholesale utilizzando i medesimi sistemi e processi, secondo quanto dichiarato.
In particolare, TIM continuerà ad assicurare l’attuale regime di parità di trattamento definito dalla delibera numero 652/16/CONS dell’AGCOM, che prevede la fornitura in full equivalence per i servizi wholesale di SLU, ULL e VULA-FTTH e in equivalence plus per i servizi wholesale di WLR, bitstream rame, VULA-FTTC e bitstream NGA.
Per quanto riguarda invece la vendita diretta all’ingrosso da parte di FiberCop dei servizi in fibra che ricadono nel suo perimetro, l’offerta verrà realizzata ove possibile mediante sistemi e processi esistenti e collaudati, anche tramite la piattaforma di Flash Fiber.
I servizi retail offerti da TIM alla propria clientela continueranno invece ad essere realizzati sulla base di componenti di servizio autoprodotte o acquistate sul mercato, come fatto da qualsiasi altro operatore infrastrutturato.
Per i servizi business di fascia alta, invece, TIM Retail si potrà avvalere per le componenti di accesso dei servizi passivi venduti da FiberCop o resi disponibili sul mercato da altri operatori.
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Un secondo elemento della procedura di consultazione riguarda i sistemi informativi utilizzati da TIM e da FiberCop e le misure di riservatezza. Secondo quanto riportato, la creazione di FiberCop non avrà alcun impatto sui sistemi e sui processi attualmente utilizzati dagli OAO per acquisire i servizi wholesale attualmente offerti.
Quindi, se non diversamente disposto dall’AGCOM, continueranno ad essere utilizzate tutte le misure previste dalle precedenti delibere AGCOM, incluso il processo di certificazione annuale da parte di un soggetto terzo tramite metodologie codificate e trasparenti.
Infine, per quanto concerne l’individuazione delle risorse umane per FiberCop, si assicurerà la piena autonomia gestionale e per quanto concerne invece la governance societaria, come noto, resterà controllata da TIM e partecipata dal Fondo KKR e da Fastweb, con Consiglio di Amministrazione composto dai 9 membri già nominati.
Nella sua analisi preliminare sul progetto di separazione, l’AGCOM ha verificato la presenza di tutte le informazioni necessarie per procedere alle successive fasi procedimentali ed è stato svolto un approfondimento relativo al perimetro della società separata, ai servizi forniti e ai rapporti tra TIM e FiberCop.
L’Autorità ha inoltre richiesto a TIM di fornire ulteriori informazioni in merito agli accordi sottoscritti con Kkr e Fastweb per la costituzione di FiberCop, al protocollo di intesa sottoscritto con Tiscali e alla lettera d’intenti con Cassa Depositi e Prestiti con oggetto l’ipotesi di integrazione di FiberCop nel progetto di rete unica nazionale attraverso fusione con Open Fiber.
Alla luce dell’analisi preliminare condotta, secondo l’Autorità il progetto FiberCop appare “sufficiente completo, quanto alla descrizione, in ogni sua parte. Inoltre, rispetto al precedente progetto analizzato, in questo caso la proposta non coinvolge unicamente TIM, ma prevede già da ora il coinvolgimento di altri soggetti. L’impegno a realizzarlo, quindi, coinvolge una compagine di soggetti indipendenti da TIM, il che conferisce al Progetto un maggior livello di affidabilità”.
Infine, secondo l’Autorità il piano di copertura dichiarato, la compagine societaria mista e la dichiarata apertura del progetto a un modello di coinvestimento aperto appaiono elementi idonei a favorire un più rapido sviluppo della fibra FTTx in Italia.
Per tutte queste ragioni, l’AGCOM ha ammesso il progetto alla procedura di analisi coordinata dei mercati, avviando il procedimento istruttorio insieme alla consultazione pubblica ad hoc.
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