Il Consiglio di Stato ha pronunciato alcune ordinanze dopo gli appelli di Iliad contro i Comuni di Pavia, Palmi e Ferrara che avevano negato le installazioni delle sue antenne.
Come noto, Iliad in questo periodo sta continuando a puntare sulla rete proprietaria in Francia e in Italia, dove si prepara anche il lancio nel segmento fisso.
Secondo gli ultimi dati ufficiali forniti in sede di presentazione dei risultati finanziari, Iliad Italia avrebbe già raggiunto il suo obiettivo annuale di copertura, per un totale di circa 5000 siti attivi e 6640 siti totali, al terzo trimestre del 2020.
Tuttavia, anche Iliad continua a confrontarsi con i Comuni sulle disposizioni regolamentari in materia di limiti all’installazione di stazioni radio base.
Così, il 7 Dicembre 2020 sono giunte le ordinanze del Consiglio di Stato sui tre distinti appelli di Iliad contro il Comune di Pavia, il Comune di Palmi (Reggio Calabria) e quello di Ferrara, dopo che il TAR aveva respinto le domande cautelari dell’operatore per la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti con cui erano state vietate le installazioni.
Nello specifico, a Pavia il Comune aveva negato l’installazione di un’antenna in Via Mascherpa, a Palmi era stata negata un’installazione in un’infrastruttura esistente in Via Cesare Battisti e a Ferrara il Comune aveva rigettato l’istanza per costruire su un impianto già esistente di Cellnex sito in frazione San Martino.
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I diversi TAR avevano ritenuto in tutti i casi che la complessità delle questioni alla base del ricorso di Iliad e le eccezioni di inammissibilità sollevate dal Comune necessitassero di un approfondito esame non compatibile con la fase cautelare.
Nel comparare gli interessi tra le parti, era stata comunque riconosciuta la precedenza di quelli dei Comuni, essendo gli stessi di natura pubblicistica, e dunque era stata respinta l’istanza di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti impugnati, avanzata da Iliad.
Il Consiglio di Stato ha invece evidenziato che le esigenze cautelari delle parti possono essere adeguatamente tutelate attraverso la sollecita fissazione della trattazione di merito in primo grado, ai sensi dell’articolo 55, comma 10, del Codice di Procedura Amministrativa.
Il comma stabilisce appunto che il Consiglio di Stato può trasmettere al Tribunale Amministrativo Regionale la pronuncia di appello per cui ritiene di riformare l’ordinanza cautelare di primo grado, per la sollecita fissazione dell’udienza in merito.
Così, per gli appelli contro i comuni di Pavia, Palmi e Ferrara, Iliad vedrà al più presto fissata l’udienza per la trattazione nel merito, considerando che in tutti i casi il CdS ha valutato gli appelli “assistiti da elementi di fondatezza” che andranno chiaramente approfonditi, insieme ai distinti provvedimenti comunali.
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