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TIM: la Commissione Europea apre le porte a Fibercop. Confermata operatività nel Q1 2021

TIM ha reso noto di aver raggiunto l’esito delle valutazioni della Commissione Europea per poter procedere al closing del progetto FiberCop, per la nascita della società che gestirà la rete secondaria in rame insieme a Kkr e Fastweb.

L’annuncio è stato dato nella serata di oggi, 26 Novembre 2020. Ad esito della consultazione giurisdizionali avviata da TIM il 7 Settembre 2020, la Commissione Europea ha dato il via libera in quanto l’operazione non si configura come una concentrazione ai sensi della normativa comunitaria e dunque non deve essere notificata ai sensi del Regolamento Europeo sulle Concentrazioni.

Nel comunicare al mercato la notizia, TIM ha confermato la deadline prevista per l’avvio dell’operatività di FiberCop, entro il primo trimestre del 2021. L’azienda nata dall’operazione con il fondo infrastrutturale statunitense Kkr ha un target di copertura del 76% delle unità immobiliari nelle aree grigie e nere entro il 2025.

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FiberCop

In attesa del via libera della Commissione Europea, si era tenuto il 13 Novembre 2020 il primo Consiglio di Amministrazione di FiberCop, sotto la presidenza di Massimo Sarmi, che ha deliberato sull’assolvimento degli adempimenti societari finalizzati ad avviare l’operatività entro il primo trimestre dell’anno prossimo.

Il CdA, nella stessa occasione, ha anche approvato il logo dell’azienda, che ricalcherà quello di TIM seguendo i colori della bandiera italiana.

Inoltre, la società della rete secondaria di TIM nata dall’accordo con Kkr e Fastweb ha già comunicato di aver completato la commessa per la fornitura di cavi in fibra ottica, aggiudicata da 5 aziende italiane.

FiberCop ricoprirà anche un ruolo chiave per il progetto italiano della Rete Unica. Secondo quanto riportato, infatti, i piani di TIM e di Cassa Depositi e Prestiti (che nella figura del suo AD Fabrizio Palermo sta continuando le trattative) prevedono la fusione tra FiberCop e Open Fiber per la nascita di AccessCo, nuova società della banda ultralarga in Italia a governance condivisa.

Dall’altro fronte, si attende ancora l’ufficialità della decisione di Enel sulla cessione della sua quota in Open Fiber, dopo che l’AD Francesco Starace ha confermato che sarà ormai solo questione di settimane. Anche in questo caso, nella partita della rete unica è coinvolto un fondo infrastrutturale, l’australiano MIRA.

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