Osservatorio Tlc

L’impatto del Covid sugli operatori italiani: persi 400 milioni di euro in ricavi da servizi mobili

Mediobanca ha pubblicato la sua nuova indagine che analizza l’andamento economico e i ricavi dei principali operatori delle telecomunicazioni, con riferimento anche al mercato italiano prima e durante la pandemia di Coronavirus.

Per l’anno in corso, Mediobanca ricorda che l’AGCOM prevede una contrazione dei ricavi compresa tra il -6% e il -10%, anche a causa del trend del PIL che impatterà sulle spese degli individui e sugli investimenti delle aziende.

Analizzando esclusivamente il primo semestre dell’anno per il mercato italiano, si nota già un calo dei ricavi aggregati dei principali operatori per il -8% circa, con TIM particolarmente indebolita (-13,7%), seguita da Vodafone (-5,1%) e WindTre (-3,1%). In rialzo invece i ricavi di Fastweb, del +5,3%. Anche estendendo l’analisi al quinquennio 2015-2019 ed escludendo le società più recenti o più piccole (come Iliad, Open Fiber, Eolo e Linkem), Fastweb è il solo operatore con ricavi in netta crescita tra i “big” italiani.

Interessante notare, invece, come a livello globale il fatturato aggregato dei 30 principali operatori mondiali si sia contratto solamente del -2% nel primo semestre dell’anno, con impatti minori in Cina e più elevati negli Stati Uniti. La componente più impattata è stata quella rappresentata dalla contrazione delle vendite di dispositivi, in riduzione del -11,4% nel complesso.

Restando sempre nell’analisi del primo semestre del 2020 per il mercato italiano, secondo il report dell’Area Studi Mediobanca i risultati finanziari risentono prevalentemente della chiusura dei negozi e del ridotto traffico roaming da e verso l’estero. Nel complesso, sono stati persi circa 400 milioni di euro di ricavi da servizi mobili a livello complessivo, con una perdita di -530 milioni solo per i primi tre operatori del mercato, ovvero TIM, Vodafone e WindTre.

Nel dettaglio, la variazione negativa per TIM è la più elevata in assoluto, pari al -15%, per un totale di -336 milioni di euro di ricavi sul mobile. Segue Vodafone con una variazione di -165 milioni di euro (-8,9%) e WindTre con una variazione negativa di -26 milioni di euro (-1,4%). La perdita dei tre operatori nel mobile, pari a circa 527 milioni di euro a livello cumulato, è solo in parte bilanciata dall’aumento dei ricavi di Iliad, che nel primo semestre del 2020 ha segnato 132 milioni di euro di ricavi.

Come sempre, Mediobanca analizza l’andamento dei principali operatori italiani anche su base annuale, presentando in questo caso i dati del 2019, pre-covid. Si riporta in basso il grafico dedicato.

Fonte: Report Mediobanca

Come è possibile notare, alla fine del 2019 il leader in termini di fatturato era TIM con oltre 13 miliardi di euro, seguito da Vodafone e WindTre con rispettivamente 5,62 miliardi e 5,07 miliardi, e da Fastweb con 2,21 miliardi. Marginali invece i dati degli altri operatori, tra start-up e aziende di minori dimensioni.

Analizzando invece le variazioni percentuali negative nell’ultimo quinquennio, la più elevata era quella di BT Italia, seguita da Tiscali e da WindTre, quest’ultima calcolata però all’epoca su base pro-forma. Nel complesso, Fastweb è stato l’unico operatore a crescere nell’ultimo quinquennio, a fronte di un calo compreso tra il -5% e il -32% per gli altri operatori.

Di pari passo, anche gli investimenti dei principali gruppi italiani si sono contratti dopo l’asta delle frequenze 5G, con una riduzione del -5,2% nel 2019 rispetto all’anno precedente. Anche in questo contesto, Fastweb ha mostrato gli investimenti più elevati tra gli operatori. A livello cumulato, nel 2019 gli investimenti del settore rappresentano circa il 26,5% dei ricavi complessivi degli operatori italiani.

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Ricavi Operatori
Fonte: Report Mediobanca

Il report ha anche citato, collegandosi al tema degli investimenti, il ruolo dell’Italia nella corsa europea al digitale. Ricordando i valori emersi dal DESI Report 2020, l’Italia risulta ancora in ritardo nel confronto europeo, collocandosi al venticinquesimo posto per il tasso di digitalizzazione dell’economia.

In questo contesto, le misure di sostegno del Governo, come ad esempio il bonus 500 euro per l’acquisto di una connessione, potrebbero secondo Mediobanca stimolare la domanda di servizi ultraveloci.

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